Vito Crimi
Biografia
Vito Claudio Crimi nasce il 26 aprile del 1972 a Palermo. Cresciuto nel quartiere popolare Brancaccio, passa l'adolescenza tra gli scout; dopo essersi diplomato nel 1990 con il massimo dei voti, si iscrive all'università alla facoltà di Matematica: non conclude gli studi, però, visto che vince un concorso pubblico presso la Corte d'Appello di Brescia come impiegato.
Nel 2000, quindi, Vito Crimi si trasferisce nella città lombarda; qui lavora come assistente giudiziario nella segreteria di presidenza in Corte d'Appello.
Nel 2007, egli si iscrive al Meetup "Amici di Beppe Grillo" cittadino; tre anni dopo, il MoVimento 5 Stelle lo candida presidente alle elezioni regionali per la Lombardia, dove ottiene il 3 % dei voti, pari a circa 144mila preferenze.
Dopo aver frequentato un corso in servizi finanziari e bancari, diventa rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.
Primo tra gli eletti nella regione nel 2012 alle Parlamentarie istituite dal MoVimento grazie a 381 preferenze e candidato al Senato nella circoscrizione Lombardia 2 in occasione delle elezioni politiche del 24-25 febbraio 2013, Vito Crimi viene eletto e diventa quindi senatore.
Il 4 marzo dello stesso anno, Vito Crimi viene nominato capogruppo del MoVimento 5 Stelle a Palazzo Madama.
Foto e immagini di Vito Crimi
Commenti
Nota bene
Biografieonline non ha contatti diretti con Vito Crimi. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Vito Crimi.
Gent. mo Senatore Vito Crimi,
ho avuto il piacere di ascoltare al telegiornale la proposta da Lei fatta a tutti i Parlamentari e consiglieri regionali perché si taglino lo stipendio.
Questa nobile proposta di prodigarsi in questo momento così difficile mi ha profondamente commossa. Spero che si possa concretizzare perché oltre alle parole sono più utili i fatti.
Con grande stima Le auguro buon lavoro
Gentile on. le Crimi,
ho sempre seguito con interesse la sua attività e quella dei Cinque Stelle.
Ma ora ne sono profondamente deluso. Avere condiviso con la Lega la guerra ai migranti, a quei
disperati che sfidano il mare per fuggire da guerre e fame. Avete addirittura condiviso la chiusura dei porti. E' dovuto intervenire Mattarella per far attraccare una nave! Avete demonizzato le ONG, che così non sono potute intervenire la scorsa settimana. Risultato: oltre trecento morti in mare.
Che pesano sulla vostra coscienza!
Dov'è la vostra attenzione ai diritti dei più deboli?
A questo punto potreste confluire nella Lega creando così un grande partito di estrema Destra.
Profondamente mortificato.
Anselmo Palini
(Brescia)
Vorrei che si interessasse del caso di mia nipote, 14enne, Iacomoni Giulia. Prelevata forzosamente, inserita in una casa-famiglia che ho denunciato per maltrattamenti. E' stata " consegnata" al padre del quale ha sempre detto e scritto di aver timore. So che non è di sua competenza ma ho conosciuto palermitani onesti (sono toscano, psichiatra e psicoanalista), so che è intelligente e ha studiato matematica. Nella storia, già segnalata dalla madre, Barbara Capoleoni al Ministro di Grazia e Giustizia, alla P.M. del tribunale minori di Roma Rosina Romano, al Procuratore Pignatone, emergono troppe cose che non vanno. Una tra tante: il decreto della P.M. Rosina Romano a protezione della minore non va al Giudice responsabile presso il Tribunale Civile di Viterbo, che segue la causa di separazione. Va al Giudice di Pace di Viterbo che non lo trasmette al giudice competente di Viterbo né segnala alla P.M. Romano del T.M. di Roma l'errato invio. Quindi quanto decretato a protezione della minore si perde e diventa noto quando è ormai superato dai fatti.
Sono il nonno materno, ho 74anni, due figli e due nipoti. Uno di questi è Giulia che ha fatto parte della mia famiglia da quando aveva tre anni, quando la mamma è tornata a vivere con me e con mia moglie. Le scrivo perché mia nipote paga, credo, l'aver capito il funzionamento di alcune casa-famiglia (purtroppo è stata rinchiusa due volte) e l'aver messo a nudo la complicità tra casa-famiglia, assistenti sociali, psicologi, avvocati, giudici. Nessuna voglia di essere martire per la verità e la giustizia. Ma penso che ci siamo incappati e non possiamo evitarlo. Io sono diventato primario psichiatra a Roma molto giovane. Sono passato dall'università, dal Ministero di grazia e Giustizia come consulente dell'Ufficio Studi di Via Arenula. Ho scritto al Ministro precedente che in una risposta al Question Time ha affermato il falso e che avrei voluto incontrare qualcuno del suo staffa per parlare ed ascoltare. Nessuna risposta. Ho la sensazione di una rete che copre pedofilia, pedopornografia, arricchimento con le case-famiglia, consulenze e spese legali. Attualmente una P.M. di Viterbo ed un Giudice del Tribunale Civile di Viterbo sono sotto inchiesta perché quello che la madre di Giulia ha segnalato all'Ufficio per gli affari dell'ammistrazione della Giustizia della Presidenza della Repubblica. Ufficio che, nella persona del Consigliere Dott.Stefano Erbani, si era già interessato del caso in precedenza. L'Ufficio ha segnalato al C.S.M.. C.S.M. che ha dato seguito ad un'inchiesta presso il Tribunale di Perugia sulle due donne magistrati di Viterbo. Entrambe, pur consapevoli, nonostante questo hanno continuato a occuparsi del caso fino a decidere del tutto le sorti di bambina e madre.
So che non è di Sua pertinenza. Mia figlia ed io abbiamo interessato più persone, assunto avvocati anche di grido, con molte spese e nessun risultato. Abbiamo l'impressione ( io ne ho la certezza) di avere contro una macchina molto più forte di noi e di questa povera ragazza. Le scrivo perché, se può, interessi in qualche modo il Ministero di Grazia e Giustizia. Non come è stato sinora. Risposte superficiali e disinformate ottenute chiedendo a chi è accusato ( vedi servizi sociali ).
Il documento redatto dalla P.M.Dott.ssa Rosina Romano della Procura per i Minorenni di Roma, nato da segnalazione tardiva del legale della madre, del 20/12/17 (non ha presentato il documento quando ci aveva detto che lo avrebbe fatto. Ha omesso informazioni essenziali su fatti nuovi nella vita della Minore, che dormiva già nel letto del padre e rimaneva a casa sua tre giorni e tre notti a settimana ed altro) e già firmato in data 21/12/17, su procedimento 2974/2017, non è mai arrivato a destinazione.
Le invieremo a seguito alcune delle cose che la madre della minore ed io siamo stati costretti ad inviare ad altri magistrati.