Maurizio Martina
Biografia
Maurizio Martina nasce il 9 settembre del 1978 a Calcinate, in provincia di Bergamo, in una famiglia di operai. Nei primi anni Novanta, da appassionato di teatro, dopo la morte di Paolo Borsellino si reca a Palermo e, insieme ai compagni, inscena uno spettacolo teatrale in cui viene rappresentato l'attentato che è costato la vita al magistrato. Maurizio veste i panni di un agente di scorta, e da quell'episodio trae spunto per il suo impegno civile.
Dopo avere ottenuto il diploma di maturità all'Istituto tecnico agrario di Bergamo, si laurea in Scienze Politiche. Avvicinatosi alla politica appena sedicenne con il Movimento degli studenti, viene eletto consigliere comunale a Mornico al Serio nel 1999, e tre anni più tardi è nominato segretario regionale della Sinistra Giovanile.
Maurizio Martina negli anni 2000
Entrato, come responsabile per il lavoro, nella segreteria nazionale della Sinistra Giovanile, nel 2004 viene scelto come segretario provinciale dei Democratici di Sinistra di Bergamo. Quindi, dopo essere entrato a far parte della segreteria regionale dei DS, nel 2006 assume l'incarico di segretario regionale, compito che viene confermato l'anno successivo con la nascita del Partito Democratico.
Nel 2009 Maurizio Martina viene confermato segretario regionale. Nel frattempo diventa responsabile nazionale per l'agricoltura della segreteria. L'anno successivo viene eletto consigliere regionale. Con questa carica fa parte della Commissione Attività Produttive e della Commissione Affari Istituzionali.
Gli anni 2010
Nel 2011 Maurizio Martina è primo firmatario della legge regionale che sancisce il taglio delle indennità, l'eliminazione dei vitalizi e la riduzione del trattamento di fine mandato per i consiglieri eletti. Nel maggio del 2013 viene scelto come sottosegretario alle politiche agricole, alimentari e forestali nel governo presieduto da Enrico Letta.
Al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali
L'anno successivo, con l'incarico di Presidente del Consiglio conferito a Matteo Renzi, Maurizio Martina diventa ministro per lo stesso settore.
Nel corso del suo mandato, si occupa di occupazione giovanile in agricoltura, di internazionalizzazione delle imprese e di semplificazione burocratica. Con il cosiddetto Piano 2 miliardi favorisce stanziamenti per investimenti nella filiera dell'agro-alimentare con lo scopo di incrementare la capacità produttiva delle aziende, incentivare la comparsa di start-up nel settore e migliorare la competitività sul mercato.
Con la legge 116/2014 (il decreto Competitività), invece, stabilisce una serie di interventi che rientrano nel piano Campolibero con particolare attenzione verso i giovani, a cui viene concessa la detrazione al 19% per l'affitto dei terreni. Inoltre, Martina introduce i mutui a tasso zero per chi ha meno di quarant'anni, con deduzioni Irap fino a più di 10mila euro e sgravio del costo del lavoro pari a un terzo per le assunzioni di giovani.
Sempre con questi interventi prevede la creazione del registro unico dei controlli, mentre vengono stabiliti crediti di imposta per gli investimenti al 40% e sgravi fiscali per la realizzazione di piattaforme di commercio elettronico per la vendita di prodotti agro-alimentari fino a un massimo di 50mila euro.
Successivamente il ministro Maurizio Martina stila anche il Piano Agricoltura 2.0, che si pone il traguardo ambizioso di far scomparire la burocrazia superflua, con l'istituzione della banca dei certificati online e dell'anagrafe unica, e la possibilità di inoltrare con un solo clic la domanda Pac.
A partire dal mese di luglio del 2014 il politico lombardo è presidente, nell'ambito del semestre di presidenza italiana di turno dell'Unione Europea, del Consiglio europeo dei Ministri dell'Agricoltura e della Pesca.
La seconda metà degli anni 2010
Nel 2015 è tra i politici più legati alla buona riuscita di Expo. Le sue attività in questo periodo lo vedono coinvolto in modo stretto con Coldiretti.
Nell'estate dello stesso anno è tra i promotori di Sinistra è cambiamento, una nuova corrente nata nel Partito Democratico che raggruppa esponenti del governo Renzi non renziani ma collocati più a sinistra: ne fanno parte, tra gli altri, il vicecapogruppo del Pd alla Camera Matteo Mauri, il presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano, la presidente del consiglio regionale della Campania Rosetta D'Amelio, il sottosegretario alle Infrastrutture Umberto Basso De Caro e la compagna di Antonio Bassolino, Annamaria Carloni.
Più tardi, Martina è il primo firmatario della legge contro il caporalato, la 199/2016, che intende perseguire e prevenire lo sfruttamento in agricoltura del lavoro nero.
Il 12 dicembre del 2016, in seguito alle dimissioni di Matteo Renzi dall'incarico di premier e con il conferimento dell'incarico a Paolo Gentiloni, Martina viene confermato alla guida del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. Nel 2017, in occasione della presentazione della mozione Renzi-Martina a Torino in vista delle elezioni del segretario del Partito Democratico, si candida a vice-segretario.
Per riassumere la parabola ascendente della bella carriera di Martina, Il Foglio, introducendo un'intervista (4 maggio 2017) lo racconta così:
Nessuno ricorda di aver sentito Maurizio Martina alzare la voce. Riflessivo, poco incline alle decisioni d'impulso, Martina si è fatto strada nel Pd partendo da Bergamo, la sua città, e arrivando a fare il segretario regionale nella stagione di Bersani. Poi il balzo a Roma e col governo Renzi la responsabilità del ministero dell'Agricoltura. Nessuno tra i suoi detrattori ma anche tra i suoi amici avrebbe immaginato un percorso così brillante, prima alla guida di Expo e poi come nume tutelare degli agricoltori italiani (in primis Coldiretti) nella salvaguardia del made in Italy. Sarà per il suo carattere incline al dialogo che Matteo Renzi l'ha scelto per passare dall'io al "noi". È così che, sulla scia delle vittoria alle primarie, Martina sarà il vicesegretario "inclusivo" del Pd.
Social network
Maurizio Martina è attivo su Twitter, con l'account maumartina, e anche su Facebook.
Frasi di Maurizio Martina
Foto e immagini di Maurizio Martina
Video Maurizio Martina
Commenti
Nota bene
Biografieonline non ha contatti diretti con Maurizio Martina. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Maurizio Martina.
Caro Martina,
vada avanti, si esponga.. Lei è un uomo sincero e onesto. Si faccia sentire senza timori.
Cordialmente
Donella Burzi
Caro ministro Martina, è andato a fare un giretto a guardare negli occhi i nostri terremotati? Vivono in tendopoli e baracche e le casette che gli avete dato che stanno marcendo sotto 3metri di neve? Di quelli non gliene frega nulla? Le auguro ogni bene... Buona vita
sono un obiettivo apolitico ma mi sento in dovere di dirti
basta retorica più autocritica
da Berlusconi a Renzi avete distrutto la vostra credibilità politica fate autocritica e riflettete i 5 stelle o lega non hanno vinto voi avete deluso per incapacità corruzione e arroganza regalandole il potere ora basta criticare o solo dire non và date alternative serie e fattibili ma sopratutto poi mantenetele non come Renzi che ha deluso con le enormi cazzate promesse e mai mantenute da tipico fantoccio della politica italiana
se continui con la retorica mediocre e banale gia vista solo affonderete sempre di più e rischiate di sparire dal palco politico
Ricorda che hai perso sonoramente le elezioni per l'immigrazione... Tra non molto se seguiti il PD scompare...
Qualcuno sa se vendono il poster parlante del reggente Martina che inveisce contro gli avversari?
Mi piacerebbe appenderlo in soggiorno.
Spett.le Segrerario Regente del PD
Ministro Maurizio Martina, buonasera.
In qualità di antica iscritta del Partito Democratico, io mi rivolgo a Lei per manifestare il mio senso di disapunto. Pur comprendendo che la fasè che stramonto vivendo non sia facile, politicamente parlando.
Non nascondo che anch'io nutro il sentimento di dubbio rispetto alla composizione di un Governo PD - M5S. Parto dalla idea che i punti dei due programmi trovino poco spazio per una convergenza e non vi è dubbio che ciò sia traduce in un fallimento, già, in partenzattesa. D'accordo sul dialogo, ma poco convincente l'idea di dare avvio ad un governo.
Detto ciò, mi rimangono molti dubbi su quanto stia accadendo all'interno del nostro Partito. A me sembra che continuano ad essere spaccati dalle correnti e, qui, voglio chiedere, se non sialtro ora di sentirci membri della Famiglia PD?
Al mio vedere, la salvezza del PD sta nel sentirsi parte integrante di questo Partito; è il momento di fare Sì che le decisioni vengono rispettate. Non sono necessariuscito i sorpassi, sono utili, invece, i confronti. Sì! Importante è la Condivisione di idee e poi la parola a chi ci rappresenta.
Bonne chance al PD.
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