Matteo Richetti
Biografia
Matteo Richetti nasce il 3 agosto del 1974 a Sassuolo, in Emilia-Romagna (provincia di Modena). Dopo aver conseguito il diploma scientifico a Modena, presso il Liceo Wiligelmo, diventa giornalista pubblicista ed è impegnato nel settore della comunicazione pubblica.
In politica, a partire dal 2003 guida la sezione della Margherita di Modena, mantenendo tale incarico per un paio di anni: nel 2005, infatti, entra a far parte del consiglio regionale, dedicandosi alle politiche giovanili, alla memoria, al riordino istituzionale e alla sanità.
Matteo Richetti nella prima metà degli anni 2010
Rieletto in Assemblea Legislativa, nel maggio 2010 ne diventa presidente, oltre a far parte della Commissione Politiche per la Salute e Politiche Sociali e della Commissione Bilancio Affari Generali ed Istituzionali. Nel dicembre del 2012 si dimette con l'intento di prendere parte alle primarie del Partito Democratico per la sua provincia di riferimento, quella di Modena, dove risulta il più votato.
Diventa noto a livello nazionale come uno dei cosiddetti rottamatori, insieme con il parlamentare lombardo Giuseppe Civati, il sindaco di Firenze Matteo Renzi e il deputato della Regione Sicilia Davide Faraone: si tratta di una corrente di stampo liberale del Pd, che a partire da una posizione centrista propone - appunto - la rottamazione della vecchia classe dirigente a favore del rinnovamento.
Richetti è uno dei collaboratori più stretti, se non addirittura il braccio destro, di Renzi: dopo aver preso parte al Big Bang (evento nel quale chiunque poteva salire su un palco per proporre la propria idea di governo) con Giorgio Gori, lo stesso Renzi e Faraone, Matteo Richetti organizza un altro evento al Palacongressi di Firenze, Italia Obiettivo Comune, che raccoglie circa mille amministratori locali chiamati a raccontare le proprie impressioni e la propria esperienza di governo.
Nel 2013 si presenta alle elezioni politiche e viene eletto deputato nella circoscrizione XI Emilia-Romagna. Il suo primo atto consiste nella presentazione di un progetto di legge denominato "Disposizioni a sostegno dei comuni per lo sblocco dei pagamenti a favore delle imprese in deroga al patto di stabilità interno", finalizzato a consentire alle amministrazioni comunali di pagare alle imprese i debiti.
Nel settembre del 2014 si diffonde la notizia che Matteo Richetti è sotto indagine per peculato dalla Procura di Bologna, nel contesto di un'inchiesta che coinvolge il Consiglio Regionale dell'Emilia-Romagna e i rimborsi non dovuti per spese varie. Il politico modenese decide, pertanto, di ritirare la propria candidatura alle elezioni primarie indette dal Pd per scegliere il candidato presidente alla Regione (vinte poi da Stefano Bonaccini).
Il suo sito web personale è: www.matteorichetti.it. Sposato con Sonia, è padre di tre figli: Simone, Giulia ed Elisa.
La seconda metà degli anni 2010
Nel luglio del 2015, attraverso il suo legale, fa sapere di voler chiedere il rito abbreviato, ma a ottobre sono gli stessi pubblici ministeri (Antonella Scandellari e Morena Plazzi) a chiedere la sua assoluzione, che viene concessa dal giudice di udienza preliminare del Tribunale di Bologna un mese più tardi, per l'insussistenza del fatto.
Nel febbraio del 2016, Matteo Richetti si stacca nettamente da Renzi: intervenendo nel talk show politico di La7 "Otto e mezzo", intervistato da Lilli Gruber, stigmatizza l'indole autoritaria di Renzi, sostenendo di non averlo incontrato nel corso dell'ultimo anno.
In vista della campagna elettorale per il Referendum costituzionale del dicembre del 2016, Richetti si riavvicina a Renzi, e nel maggio successivo viene nominato portavoce del Partito Democratico. Dopo la sconfitta del Pd alle elezioni politiche del 4 marzo 2018, il Pd necessita di una nuova guida: Richetti si propone con la sua disponibilità per diventare il nuovo segretario.
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