Maurizio Gucci
Biografia
Toscano, classe 1948, Maurizio Gucci è stato alla guida dell'omonima celebre maison di moda conosciuta in tutto il mondo dal 1983 per 10 anni. Un passato da imprenditore di successo e una vita sentimentale molto travagliata sono i tratti distintivi della biografia di Maurizio Gucci, diventato anche il protagonista di una tragica morte.
Chi è veramente Maurizio Gucci? Cosa nasconde il suo crudele omicidio? Chi ha voluto la sua morte? Ecco tutto quello che c'è da scoprire su questo noto uomo di affari italiano alle prese con la direzione del brand di famiglia a partire dai primi anni '80.
Maurizio Gucci la biografia
Maurizio nasce a Firenze sotto il segno della bilancia il 26 settembre del 1948. Figlio di Rodolfo Gucci e dell'attrice austriaca Sandra Ravel, Maurizio inizia i suoi studi giuridici, per poi conseguire una laurea in giurisprudenza ed assumere la direzione della casa di moda fondata dal padre.
Maurizio prende le redini del marchio Gucci nel 1983, in seguito al decesso del padre e al licenziamento dello zio, poi finito in manette per aver commesso reati di natura fiscale. Maurizio Gucci, nonostante le difficoltà iniziali e il tracollo aziendale, si rivela un imprenditore di successo, in grado di risollevare le sorti del marchio. Tutto questo grazie alla preziosa collaborazione con due noti nomi della moda. Prima con Dawn Mello e poi Tom Ford: sono le persone chiave che si occupano rispettivamente del design e della linea prêt-à-porter per il rilancio del brand.
Nel corso del 1993 Maurizio decide di cedere definitivamente le quote societarie. Vende tutto al gruppo Investcorp; tale operazione gli frutta un patrimonio pari a 270 miliardi delle vecchie lire. Questo si somma all'eredità già ricevuta dopo la morte del padre.
Maurizio Gucci: la vita sentimentale
Maurizio si sposa con Patrizia Reggiani. Dall'unione, avvenuta nel 1973, nascono due figlie, Alessandra Gucci e Allegra Gucci. Il matrimonio con Patrizia dura dodici anni, fino a quando Maurizio decide di abbandonarla definitivamente.
Un giorno Maurizio dice a Patrizia di doversi allontanare per motivi di lavoro ma non ritorna più in casa. Maurizio Gucci quella mattina fugge invece con la nuova compagna, la giovane Paola Franchi.
Il 1991 è l'anno in cui Gucci divorzia legalmente dalla prima moglie. In base agli accordi legali Patrizia Reggiani ha il diritto di percepire un importo pari a 1 miliardo delle vecchie lire; una somma che le permette di non lavorare.
L'omicidio di Maurizio Gucci
Il 27 marzo del 1995 accade un evento drammatico che scuote l'opinione pubblica. Maurizio Gucci viene ucciso con tre colpi di pistola, una calibro 32, nel cuore di Milano. Tutto questo accade mentre l'imprenditore si appresta ad oltrepassare il portone dell'edificio in cui si trovano gli uffici del suo nuovo marchio, dal nome Viese.
Il rampollo miliardario viene colto di spalle e si accascia a terra, tuttavia senza morire subito. Il portiere del palazzo, coinvolto nella sparatoria, anch'esso colpito, riporta delle ferite da fuoco: egli dichiara di aver l'assassino con in mano la pistola risalire su un auto, una Renault Clio verde, guidata da un complice.
Le indagini successive
Iniziano così le indagini sulle dinamiche del delitto, sugli affari e sulla vita privata di Maurizio Gucci. Vengono subito escluse diverse piste, quali la malavita, il traffico di capitali e le questioni legate alla conduzione dei casinò svizzeri, ai quali la famiglia mostrava da tempo un forte interesse.
I sospetti della polizia iniziano a concentrarsi sulla ex moglie di Maurizio, che da sempre serba rancore per essere stata lasciata dal marito. Le ricerche, dopo due anni, portano al nome della cartomante che vive in casa di Patrizia Reggiani assieme alle due figlie, nonché all'organizzatore del piano omicida, Ivano Savioni che svolge la professione di portiere di un hotel.
Grazie ad una intercettazione telefonica avvenuta fra Savioni e la cartomante Auriemma, entrambi molto amici della Reggiani, si scoprono ulteriori particolari dell'omicidio e finalmente anche il nome dell'esecutore materiale.
L'omicida, che si chiama Benedetto Ceraulo e che aveva già precedenti penali, assieme alla mandante Reggiani e a tutte le persone coinvolte nel reato, compreso l'autista dell'autovettura verde, vengono processati e condannati all'arresto. Patrizia Reggiani tenta il suicidio in carcere e scontata la pena, dopo 17 anni, inizia per la prima volta a lavorare presso una casa di moda.
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