Elena Bonetti
Biografia
Elena Bonetti nasce ad Asola, in provincia di Mantova, il 12 aprile 1974. È sposata con rito religioso con il presidente della Caritas di Mantova e ha due figli. Risiede a Mantova; nel 1997 si laurea in Matematica all'Università degli Studi di Pavia. Consegue il dottorato di ricerca nel 2002, presso l'Università degli Studi di Milano.
Nel 2016 diventa professore associato di Analisi matematica presso l'Università degli Studi di Milano. Fin da giovane si è impegnata in numerose iniziative nel campo del sociale, ma è nota soprattutto per essere stata responsabile nazionale dell'Agesci, l'associazione degli scout cattolici.
Questo trascorso ha avuto una profonda influenza su Bonetti, tanto che chi la conosce, tuttora la definisce "un'educatrice anche in politica".
Elena Bonetti e la Carta del Coraggio
Nell'agosto 2014 partecipa alla Route Nazionale dei Rover e delle Scolte dell'AGESCI come Responsabile nazionale femminile dei caposcout che fanno servizio nella Branca Rover e Scolte dell'AGESCI. È in quell'occasione che oltre 30.000 ragazzi sottoscrivono la "Carta del Coraggio". Si tratta di un insieme di impegni e di richieste che investono i campi del sociale, dell'ambiente, della politica e della Chiesa.
In una parte della carta i ragazzi chiedono all'AGESCI "che dimostri maggiore apertura riguardo a temi quali omosessualità, divorzio, convivenza" e che "non consideri esperienze di divorzio, convivenza o omosessualità invalidanti la partecipazione alla vita associativa e al ruolo educativo"; alla Chiesa "di accogliere e non solo tollerare qualsiasi scelta di vita guidata dall'amore" e "di mettersi in discussione e di rivalutare i temi dell'omosessualità, convivenza e divorzio"; allo Stato che "porti avanti politiche di non discriminazione e accoglienza nei confronti di persone di qualunque orientamento sessuale" e "di agevolare sia dal punto di vista economico che burocratico le pratiche di adozione nazionale".
L'apporto di Elena Bonetti alla stesura della Carta del Coraggio è determinante e l'appello per chiedere allo Stato di riconoscere le unioni gay e alla Chiesa di rivedere le proprie posizioni perché "tutti abbiamo il diritto di amare e di essere amati" vale a definire il suo credo politico rispetto alle tematiche inerenti alla famiglia.
L'attività politica
La Comune militanza nell'AGESCI e la partecipazione come oratrice alla Leopolda destano l'interesse di Matteo Renzi nei confronti di Elena Bonetti. L'ex sindaco di Firenze comincia ad assegnarle incarichi sempre più importanti, in particolare quelli a stretto contatto con i giovani, fino alle primarie del Partito Democratico del 2017.
In questa occasione, dopo la vittoria, lo stesso Renzi nomina Elena Bonetti nella Segreteria nazionale PD, con una decisione che stupisce per prima la stessa diretta interessata. Ella stessa ha modo di dichiarare:
"Mi è sembrata una proposta sproporzionata, ma ha prevalso la voglia di provare".
Nonostante la vicinanza politica, Elena Bonetti non è considerata un'appartenente al cosiddetto "cerchio magico" di Renzi. Anzi, è ritenuta una renziana molto critica.
Nel 2018 è candidata alla Camera dei deputati nel collegio plurinominale Lombardia 4 - 02, in terza posizione nelle liste del PD, ma non ottiene i voti necessari all'elezione.
È presente su twitter con l'account @bonettiele.
L'anno seguente, nell'estate 2019, organizza la scuola di formazione politica per giovani "Meritare Italia" di Matteo Renzi.
Elena Bonetti Ministro
Nel settembre 2019 viene nominata Ministro per le Pari Opportunità e per la famiglia nel Governo Conte bis, ruolo nel quale si ritiene possa rappresentare un elemento di forte discontinuità rispetto alla linea marcatamente più conservatrice dei predecessori. Succede al pentastellato Vincenzo Spadafora, il quale nello stesso governo va a ricoprire il ruolo di Ministro dello Sport e della Gioventù.
Bonetti appoggia le politiche a favore dei giovani e specificamente l'istituzione di un salario minimo garantito, di misure fiscali per famiglie con figli, di una pensione di garanzia per i giovani, di incentivi per il diritto allo studio e per ridurre l'emigrazione dei giovani, oltre che del servizio civile obbligatorio per un mese. Sul tema dell'immigrazione è altresì sostenitrice dello ius soli e di forme di accoglienza diffusa.
Il 13 gennaio 2021 il leader di Italia Viva, Renzi, apre una crisi di governo ritirando le ministre Bonetti e Bellanova. Elena Bonetti dà così le dimissioni dal suo ministero. Poche settimane dopo però, con la nascita del governo Mario Draghi, Bonetti è chiamata di nuovo al suo precedente incarico di governo per lo stesso Ministero (Pari Opportunità e Famiglia).
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Nota bene
Biografieonline non ha contatti diretti con Elena Bonetti. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Elena Bonetti.
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