Sergio Cammariere
Biografia • La pace, le note
Sergio Cammariere, nato a Crotone il giorno 15 novembre 1960, pianista riconosciuto per il suo talento e interprete coinvolgente, trae la sua ispirazione sia dalla grande scuola della musica d'autore italiana che dalle sonorità sudamericane, dalla musica classica e dai grandi maestri del jazz.
Nel 1997 partecipa al Premio Tenco, catturando l'attenzione di critica e pubblico e la Giuria della manifestazione gli attribuisce all'unanimità il Premio IMAIE come migliore musicista e interprete della Rassegna.
(foto di Alessandro Vasari)
Nel gennaio del 2002 esce il suo primo album "Dalla pace del mare lontano".
Prodotto da Biagio Pagano per Via Veneto Jazz, scritto con Roberto Kunstler autore dei testi e la partecipazione di Pasquale Panella per l'omaggio a C. Trenet nel brano "Il mare", è registrato in presa diretta con musicisti della scena jazz italiana riconosciuti per il loro talento. Fabrizio Bosso alla tromba e flicorno Luca Bulgarelli (contrabbasso), Amedeo Ariano (batteria), Olen Cesari (violino).
Tutto il 2002 è all'insegna del live e i suoi concerti si arricchiscono ogni volta di nuovo pubblico. Riceve numerosi riconoscimenti: tra i quali il Premio "L'isola che non c'era" come migliore album d'esordio, il Premio Carosone, il Premio De André come migliore artista dell'anno e la Targa Tenco 2002 ? Migliore Opera Prima per "Dalla pace del mare lontano". Vince il referendum di "Musica e Dischi" come migliore artista emergente dell'anno e riparte in tour debuttando dal prestigioso Teatro Studio di Milano.
Nel 2003 partecipa al Festival Di Sanremo con "Tutto quello che un uomo" scritto in collaborazione con Roberto Kunstler. Arriva al terzo posto vincendo sia il "Premio della Critica" che il Premio "Migliore composizione musicale". Da Sanremo in poi i riconoscimenti sono numerosi e Sergio Cammariere è eletto all'unanimità "personaggio dell'anno". Il disco "Dalla pace del mare lontano" si posiziona fisso ai vertici della classifica di vendita, conquistando il primo posto e un doppio disco di platino, il Tour si aggiudica il Premio "Migliore Live dell'anno" assegnato da Assomusica ed esce il suo primo DVD: "Sergio Cammariere in concerto - dal Teatro Strehler di Milano".
L'estate 2004 gli regala due grandi incontri e due nuove collaborazioni: con Samuele Bersani in "Se ti convincerai" - nell'album "Caramella smog" e con una signora della canzone italiana, Ornella Vanoni, per "L'azzurro immenso" scritta con Sergio Bardotti - canzone inserita nell'album VanoniPaoli "Ti ricordi? No non mi ricordo".
Nel novembre del 2004 esce "Sul sentiero" sempre prodotto da Biagio Pagano per Via Veneto Jazz: dodici canzoni con i testi di Roberto Kunstler, Pasquale Panella, Samuele Bersani per "Ferragosto" e due brani strumentali.
"Sul sentiero" è la continuazione del discorso musicale aperto con "Dalla pace del mare lontano" arricchito di nuovi elementi in cui si fondono in un delicato equilibrio, il jazz orchestrale, la canzone d¹autore, i ritmi sudamericani e lo spirito del blues. L'elemento portante è sempre il pianoforte di Sergio, affiancato dalla tromba di Fabrizio Bosso, dalla ritmica di Amedeo Ariano e Luca Bulgarelli, Simone Haggiag alle percussioni e Olen Cesari al violino, suoi compagni di viaggio già nel precedente album e da grandi musicisti jazz come Gabriele Mirabassi, Daniele Scannapieco, Javier Girotto e per la prima volta l'Orchestra d'Archi diretta dal Maestro Paolo Silvestri.
Nell'estate del 2006 Sergio Cammariere è ospite con il suo pianoforte nel disco di Peppe Voltarelli "Distratto ma però" nella canzone "L'anima è vulata" e nel primo disco "You've Changed" di Fabrizio Bosso - astro nascente del jazz italiano e internazionale - con una nuova versione di "Per ricordarmi di te" già contenuta in "Dalla pace del mare lontano" e un emozionante omaggio a Bruno Martino con "Estate".
Nel mese di novembre dello stesso anno esce "Il pane, il vino e la visione": undici canzoni - testi di Roberto Kunstler e la partecipazione di Pasquale Panella e due brani piano solo. Un viaggio musicale lungo e meditato dove gli strumenti diventano voci, echi di luoghi lontani in costante cambiamento. Sergio riunisce intorno a sé grandi musicisti come Arthur Maya al basso elettrico e Jorginho Gomez alla batteria, musicisti di fiducia di artisti come Gilberto Gil, Djavan e Ivan Lins, Amedeo Ariano, Luca Bulgarelli, Olen Cesari e Bebo Ferra alle chitarre. Stefano di Battista e Roberto Gatto e Fabrizio Bosso alla tromba, maestri del jazz italiano riconosciuti a livello internazionale. L'Orchestra d'Archi è sempre diretta dal Maestro Silvestri.
Questo terzo album è il diario musicale di una pace ritrovata nella semplicità di un comune sentimento d'amore, l'unico linguaggio capace di superare ogni divisione, che non necessità d'esser tradotto per esser compreso e che resta sempre riconoscibile. Esiste un legame profondo fra l'amore così inteso e la Musica: così come il sentimento prorompe ingenuo da uno sguardo o un gesto - un suono e un'armonia non suggeriscono un senso in se - ma cercano nell'esperienza e nella sensibilità di chi ascolta il proprio significato.
Il 2007 porta Sergio in concerto in Europa dove riscuote grande consenso di pubblico e il "disco d'oro" per "Il pane, il vino e la visione" ma anche all'incontro con il regista Mimmo Calopresti che lo riavvicina ad un suo grande amore di sempre: il cinema e alla preparazione della colonna sonora del film "L'Abbuffata". Nel novembre 2007 il Festival del Cinema Mediterraneo di Montpellier, che accoglie film e documentari di tutto il mondo, premia per la Miglior Musica Sergio Cammariere per la colonna sonora del film "L'Abbuffata".
La sua seconda partecipazione al Festival di Sanremo è del 2008, dove con "L'amore non si spiega", dedica un bellissimo omaggio alla bossa nova, duettando anche con Gal Costa, una delle più belle e importanti voci della canzone brasiliana. Esce, a seguire, il quarto album "Cantautore piccolino" un disco antologico dedicato a Sergio Bardotti e Bruno Lauzi, che svetta immediatamente in testa alle classifiche ed è Disco d'Oro nel giro di pochi giorni. Oltre a contenere il brano presentato a Sanremo, si arricchisce di uno straordinario omaggio al grande jazz con "My song" di Keith Jarrett in cui Sergio rivela tutte le sue doti di grande e sofisticato pianista, una emozionante interpretazione di "Estate" di Bruno Martino con Fabrizio Bosso alla tromba e alcuni brani inediti, tra cui "Nord" composizione per solo piano, di grande poesia.
Continuano anche i riconoscimenti tra cui il Premio Lunezia Elite ed il Premio "Miglior Colonna Sonora" al "Genova Film Festival 2009" per le musiche del cortometraggio "Fuori Uso" di Francesco Prisco.
Nell'ottobre del 2009 esce "Carovane" il nuovo album con 13 tracce inedite, tra cui due brani strumentali, "Varanasi" e "La forcella del rabdomante" e continua la collaborazione con R. Kunstler ai testi. Sergio intraprende un nuovo incantevole viaggio, "contaminando" il jazz, sua grande passione, con ritmi e sonorità nuove e inedite che spaziano verso universi e mondi lontani intrisi di sogno, libertà e magia. Agli strumenti tradizionali affianca sitar, moxeno, vina, tampura, tabla, dando vita a sonorità più esotiche, rese ancora più avvolgenti dall'Orchestra d'Archi diretta dal Maestro Marcello Sirignano.
Oltre al nucleo "storico" Fabrizio Bosso, Olen Cesari, Luca Bulgarelli e Amedeo Ariano nel corso degli anni hanno collaborato con lui sia nei concerti live che nella realizzazione degli album, altrettanti musicisti di alto profilo e di livello internazionale: Arthur Maya, Jorginho Gomez, Michele Ascolese, Javier Girotto, Bruno Marcozzi, Simone Haggiag, Sanjay Kansa Banik, Gianni Ricchizzi, Stefano Di Battista, Bebo Ferra, Roberto Gatto, Jimmy Villotti.
Nel 2009 è la sua voce ad aprire il film di animazione Disney, "La principessa e il ranocchio" con il brano "La vita a New Orleans" e nello stesso anno inizia anche la sua collaborazione come consulente musicale per l'Opera moderna "I Promessi Sposi" di Michele Guardì con musiche di Pippo Flora.
Nel giugno 2010 firma, insieme al trombettista Fabrizio Bosso, il commento sonoro per tre comiche del grande Charlie Chaplin, CHARLOT A TEATRO, CHARLOT ALLA SPIAGGIA, CHARLOT VAGABONDO. Il suo pianoforte sa farsi magico, sognante ed ironico, proprio come il volto mutevole di Chaplin e fa da intenso contrappunto alla tromba suadente e vibrante di Bosso.
"La voce distruggerebbe l'astrazione comica che voglio creare" : così scriveva l'indimenticabile Charlie Chaplin. Ma sul silenzio , in questo caso, la musica trova un posto privilegiato, non rompe l'astrazione, la sottolinea, la sublima.
Tre composizioni per pianoforte e tromba, con accattivanti atmosfere musicali degli inizi del secolo scorso, dal ragtime allo swing, in una vivace sintesi da vaudeville; suggestioni raffinate e inedite che evocano Eric Satie e Scott Joplin ; uno straordinario blues. L'estro e il talento espressivo di Sergio Cammariere, insieme a Fabrizio Bosso, conducono in un viaggio verso il mondo di un cinema silenzioso, dove l'immagine racconta in bianconero e la musica parla, evoca, suggerisce, inventa nuove suggestioni, avvolge l'astrazione sognante, a tratti tenera e vagamente surreale, tanto cara a Charlie Chaplin.
Sempre nel 2010 Cammariere compone le musiche per "Ritratto di mio padre", regia di Maria Sole Tognazzi, intenso e toccante docufilm che apre il "Festival Internazionale del Film" di Roma, lavoro incentrato non solo sulla figura professionale dell'immenso attore, ma anche su alcuni filmati inediti che lo ritraggono in ambito famigliare, "fotografano" la sua vita fuori dal set e restituiscono una completa e indimenticabile immagine dell'artista.
Nel 2011 è impegnato su diversi fronti e conclude un interessante e prestigioso lavoro per il teatro, con "Teresa la ladra" - regia di Francesco Tavassi, interpretato da Mariangela D' Abbraccio. Il testo è tratto dal romanzo MEMORIE DI UNA LADRA della grande scrittrice Dacia Maraini. Lo spettacolo debutta all'Auditorium di Roma nella primavera del 2011, con le canzoni originali di Sergio Cammariere e Dacia Maraini.
Sergio Cammariere è un artista e compositore completo, sempre sorprendente, carico di umanità, capace ancora di commuoversi. Una figura elegante, quasi d'altri tempi, creativa, in continua ricerca, destinata a lasciare un segno sui binari della grande musica d'autore.
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