Piergiorgio Odifreddi
Biografia
Piergiorgio Odifreddi nasce il 13 luglio del 1950 a Cuneo da una famiglia di geometri. Dopo avere frequentato i primi quattro anni delle scuole elementari dalle Suore Giuseppine, a partire dalla quinta studia nel Seminario Vescovile di Cuneo, dove rimane anche per i tre anni delle medie. Uno dei suoi compagni di scuola è Celestino Migliore, futuro osservatore della Santa Sede alle Nazioni Unite e monsignore.
Nel 1964, all'età di quattordici anni, Piergiorgio lascia il seminario e si iscrive all'Istituto Tecnico per Geometri di Cuneo. Tra i suoi compagni di classe c'è anche Flavio Briatore. Successivamente Odifreddi frequenta l'Università di Torino, dove studia matematica. Nel 1973 si laurea con lode in Logica.
In seguito si trasferisce negli Stati Uniti, - presso l'Università dell'Illinois di Urbana-Champaign e l'Università della California di Los Angeles - dove tra il 1978 e il 1980 si specializza in logica.
Il sequestro in Siberia
Tra il 1982 e il 1983 Piergiorgio Odifreddi è in Unione Sovietica per studiare all'Università di Novosibirsk. Mentre si trova nel Paese viene trattenuto in Siberia insieme con due altri italiani, l'uomo di affari Michelangelo Mazzarelli e il giornalista del "Giorno" Luigi Vismara, come ritorsione per l'arresto avvenuto a Genova di Viktor Pronine, un agente sovietico accusato di spionaggio industriale.
Rilasciato con i compagni dopo sei mesi, grazie all'intervento diplomatico del Presidente della Repubblica Sandro Pertini e di Giulio Andreotti, ministro degli Affari Esteri, torna in Italia e insegna logica all'Università di Torino.
La seconda metà degli anni '80
A partire dal 1985 Odifreddi è professore in soggiorno scientifico (visiting professor) alla Cornell University, e ha modo di collaborare con Richard Platek e Anil Nerode. Nel 1988 è visiting professor all'Università Monash di Melbourne. L'anno successivo realizza il saggio scientifico "Classical recursion theory. The theory of functions and sets of natural numbers".
Piergiorgio Odifreddi negli anni '90 e 2000
Nel 1992 è visiting professor all'Accademia Sinica di Pechino. Nel 1998 Piergiorgio Odifreddi vince il Premio Galileo dell'Unione Matematica Italiana ed è visiting professor all'Università di Nanchino.
Nel 2000 scrive per Einaudi il saggio "La matematica del Novecento. Dagli insiemi alla complessità", mentre l'anno successivo con lo stesso editore dà alle stampe "C'era una volta un paradosso. Storie di illusioni e verità rovesciate".
Sempre nel 2001 è visiting professor all'Università di Buenos Aires e inizia a insegnare all'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. L'anno successivo prende parte, per venti puntate, alla trasmissione radiofonica di Radio2 "Alle otto della sera" e riceve il Premio Peano della Mathesis di Torino, oltre al Premio Fiesole Narrativa Under 40 per la divulgazione scientifica, e al Premio Giovanni Maria Pace della Sissa di Trieste, grazie al saggio "C'era una volta un paradosso".
Nel 2003 ottiene il Premio Filosofico Castiglioncello, sempre per "C'era una volta un paradosso"; quindi con Einaudi pubblica "Il diavolo in cattedra. La logica matematica da Aristotele a Godel".
Per Bollati Boringhieri Odifreddi dà alle stampe "Divertimento geometrico. Le origini geometriche della logica da Euclide a Hilbert". Nel frattempo lascia l'insegnamento al San Raffaele e alla Cornell University, e nel 2004 ritorna su Radio2, sempre con "Alle otto della sera". Nello stesso anno per Longanesi scrive il saggio divulgativo "Le menzogne di Ulisse. L'avventura della logica da Parmenide ad Amartya Sen".
La seconda metà degli anni 2000
Il 26 maggio del 2005 viene nominato Commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Nello stesso anno per la casa editrice Laterza scrive "Penna, pennello, bacchetta. Le tre invidie del matematico".
Nel 2006 è visiting professor alla Columbia University, presso l'Italian Academy e riceve il Premio Italgas per la divulgazione scientifica. Nel 2007 lo studioso piemontese si vede assegnare il Premio Capo d'Orlando per la divulgazione scientifica.
L'esperienza politica
Nel frattempo smette di insegnare all'Università di Torino e, su invito di Walter Veltroni, decide di candidarsi in una lista di sinistra alle elezioni primarie del Partito Democratico, venendo eletto nel collegio Torino Centro. Nel mese di ottobre dello stesso anno viene nominato membro della Commissione Manifesto dei Valori del Pd.
A partire dal 2007 è nel cast della trasmissione "Crozza Italia", al fianco di Maurizio Crozza. Partecipa anche a una puntata di "Anno Zero", talk show condotto su Raidue da Michele Santoro, dedicata alla pedofilia nella Chiesa Cattolica. Nello stesso periodo è presente nel libro di Piemme "11/9 La cospirazione impossibile", che vede tra gli altri autori Paolo Attivissimo e Umberto Eco.
Nel 2008, abbandona il partito in polemica con quella che ritiene una sua deriva clericale, per poi rientrarvi l'anno successivo con l'obiettivo di sostenere la candidatura di Ignazio Marino a segretario.
Il ritorno alla radio
Intanto Piergiorgio Odifreddi torna in radio con "In cammino verso Santiago de Compostela", in onda su Radio3, e "A tutto Darwin", sempre su Radio 3, oltre che con altre venti puntate di "Alle otto della sera". Vince anche il Premio Saint-Vincent in qualità di personaggio rivelazione della radio. Su Radio3 Odifreddi ha modo di intervistare Riccardo Giacconi e Roberto Benigni per la trasmissione "A tutto Galileo".
Nel 2009 pubblica con Mondadori "Hai vinto, Galileo! La vita, il pensiero, il dibattito su scienza e fede", e con Longanesi "In principio era Darwin. La vita, il pensiero, il dibattito sull'evoluzionismo".
Gli anni 2010
Sempre con Mondadori, negli anni successivi, dà alle stampe "C'è spazio per tutti. Il grande racconto della geometria" e "Una vita di fuga. Il grande racconto della geometria moderna".
Nel 2011 entra nel cast della trasmissione televisiva "Il senso della vita", in onda su Canale 5, e riceve il Premio Galileo per la divulgazione scientifica.
Nel 2016, in occasione del referendum costituzionale di dicembre che indurrà alle dimissioni di Matteo Renzi dalla carica di Presidente del Consiglio, si schiera a favore del No. L'anno seguente è tra gli ospiti fissi della trasmissione tv di Rai Tre "Kilimangiaro", condotta da Camila Raznovich.
Ha un sito personale, all'indirizzo www.piergiorgioodifreddi.it.
Frasi di Piergiorgio Odifreddi
Foto e immagini di Piergiorgio Odifreddi
Video Piergiorgio Odifreddi
Commenti
Nota bene
Biografieonline non ha contatti diretti con Piergiorgio Odifreddi. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Piergiorgio Odifreddi.
Presentazione libro
Comunico alla S. V. Prof. Piergiorgio Odifreddi la recente pubblicazione del mio libro: " Oltre l'orizzonte degli eventi: svelato il grande mistero dell'universo" reperibile sul sito di Youcanprint. ISBN 9791222707730 store. youcanprint. it
Presentazione il 30/07/2024 a Santa Margherita Ligure GE ore 18: 00 a Villa Durazzo. La S. V. è cordialmente invitata
Distinti saluti
Lezione Liceo
Buongiorno Professore volevo chiederle se fosse disponibile un giorno del prossimo anno scolastico a venire per una lezione sull'intelligenza artificiale presso il liceo dove insegno. Cordialmente,
Saluti.
Gentile professore Odifreddi sono un un Suo estimatore, poichè sono di Maratea Pz Le chiedo cosa di più l'ha attratta della mia località. EsprimendoLe tutta la mia cordialità La saluto.
Commento a intervista
Egregio Dott. Odifreddi ho appena sentito una sua intervista con Santoro! Potrei sbagliarmi ma coglievo una certa inclinazione positiva nei confronti della USSR e a seguire della Russia. Boh oggi lei in Russia per i commenti che ha fatto sul tanto bistrattato Occidente potrebbe essere chiamato in caserma (se li facesse sulla Russia in Russia). Teniamoci questo puzzolente Occidente che se arrivano i nuovi mongoli dall’Est saranno cavoli ocidi. Lavoriamo per migliorarlo ma non sputiamoci troppo sopra, potremmo rimpiangere i bei tempi passati della libera espressione (i capitalisti non ce l’hanno ancora tolta. .) Saluti da Kyiv
La trappola degli articoli 123(2) & 123(3) della convenzione sul brevetto europeo e il paradosso di Russell – Possibili analogie
Oggetto: LA TRAPPOLA DEGLI ARTICOLI 123(2) & 123(3) DELLA CONVENZIONE SUL BREVETTO EUROPEO E IL PARADOSSO DI RUSSELL – POSSIBILI ANALOGIE
Stim. mo Prof. Piergiorgio ODIFREDDI,
-------@dm. unito. it.
mi scusi se La disturbo.
Sono un lettore dei suoi libri e seguo costantemente le sue coinvolgenti e stimolanti divulgazioni, di cui apprezzo la chiarezza e lucidità, su vari canali e piattaforme di comunicazione (YouTube, altri), essendo da sempre interessato alla logica e alle questioni che la riguardano (ai tempi del Liceo avevo iniziato la lettura dei Principia Mathematica di Alfred North Whitehead e Bertrand Russell, quasi subito interrotta avendo realizzato che non sarei mai arrivato alla fine del libro), oltre ad essere profondamente riconoscente per quello che la logica, da Lei rappresentata ed efficacemente divulgata, specialmente quella di sviluppo più recente collegata ai contributi di Bertrand Russell e Kurt Godel, ha fatto per favorire il progresso e fare chiarezza nella storia del pensiero umano, e quindi anche nel mio personale modo di vedere le cose, e in particolare mostrare e far capire come molti problemi e concetti, sia filosofici sia scientifici, ritenuti per secoli se non millenni dei veri e propri assiomi incontestabili per definizione, fossero invece da rivedere e ripensare in modo critico, e in molti casi fossero da ricondurre e correttamente interpretare alla luce di una analisi logica e linguistica per poterli valutare nella giusta misura e pertanto dare loro un corretto inquadramento e una adeguata soluzione.
Più precisamente, sono un ingegnere italiano consulente in proprietà industriale, ovvero uno di quei professionisti ai quali solitamente ci si rivolge per brevettare e tutelare nel mercato, e quindi ottenere dal diritto di esclusiva conferito dal brevetto dei significativi benefici economici, un’invenzione che presenta oggettivamente i due requisiti fondamentali di brevettabilità, ovvero la novità e l’attività inventiva, o originalità, rispetto a quanto già noto nella scienza e nella tecnica.
Pertanto il “mondo dei fatti” – ho usato volutamente questa espressione cara a Wittgenstein – di noi consulenti in brevetti, è costituito per l’appunto dalle invenzioni che i nostri clienti ci chiedono di brevettare e che pertanto noi siamo tenuti a brevettare, usando a questo scopo, per descriverle e rivendicarle nel modo più chiaro possibile, il linguaggio, ovvero quella espressione del pensiero umano che riflette e rappresenta la “immagine logica del mondo dei fatti”, per usare ancora un’altra espressione cara a Wittgenstein.
Pertanto ogni nuovo brevetto da scrivere costituisce, per noi consulenti in proprietà industriale, quasi sempre una nuova e avvincente sfida e battaglia contro il linguaggio per trovare le parole e le espressioni più giuste e consone per rappresentare e descrivere una realtà e un qualcosa che prima non c’era, costituita per l’appunto da una nuova invenzione, per cui molto spesso ci troviamo in palese difficoltà nel trovare queste parole nel vocabolario esistente e pertanto a volte dobbiamo coniarne delle nuove.
Venendo al dunque e al motivo di questa mia e-mail, nel nostro settore dei brevetti a tutti è nota la cosiddetta:
TRAPPOLA DEGLI ARTICOLI 123(2) & 123(3) DELLA CONVENZIONE SUL BREVETTO EUROPEO
In particolare, questa trappola –mi scuso per il termine “trappola” che poco a che fare con la logica, ma è quello correntemente in uso nel gergo di noi “brevettari” – può essere espressa ed enunciata nel modo seguente.
Gli Articoli 123(2) e 123(3) della Convenzione sul Brevetto Europeo (EPC – European Patent Convention) recitano:
Art. 123(2) EPC
Una domanda di brevetto europeo o un brevetto europeo non possono essere modificati i modo che il loro oggetto si estenda oltre il contenuto della domanda quale è stata depositata
In inglese:
The European patent application or European patent may not be amended in such a way that it contains subject-matter which extends beyond the content of the application as filed.
Art. 123(3) EPC
Il brevetto europeo non può essere modificato in modo da ampliare la protezione che esso conferisce.
In inglese
The European patent may not be amended in such a way as to extend the protection it confers.
Effetto di questi due articoli e corrispondente trappola:
Durante l’esame di una domanda di brevetto, l’Esaminatore chiede che una caratteristica, in particolare di natura tecnica, del contenuto della medesima domanda sia modificata al fine di poter procedere con la concessione del brevetto.
Se però si verifica che la modifica, avente una natura tecnica, che è richiesta dall’Esaminatore per poter procedere con la concessione del brevetto, implica un allargamento del contenuto della domanda originale di brevetto, ovvero corrisponde ad un caratteristica che non era contenuta nella domanda originale di brevetto, allora questa modifica non è concedibile, per cui l’Esaminatore non può procedere con la concessione del brevetto, che pertanto risulta nullo.
Per queste ragioni, la combinazione di questi due articoli 123(2) e 123(3) della Convenzione sul Brevetto Europeo può spesso rivelarsi una trappola ineliminabile e fatale, ovvero impossibile da raggirare, che pertanto ci impedisce di arrivare, come noi consulenti in proprietà industriale vorremo, alla concessione del brevetto europeo.
Ora, passando dal settore dei brevetti, per me abituale e famigliare, a quello della logica, nel quale, pur essendone personalmente attratto, ho chiaramente bisogno del suo supporto e del suo parere, vorrei citare il famoso paradosso o antinomia di Russell, da Lei illustrato in modo esemplare in numerosi suoi interventi e convegni ai quali ha partecipato, in cui questo paradosso di Russell, che ha segnato un punto di svolta nella storia della logica e ne ha condizionato gli sviluppi successivi, può essere sinteticamente enunciato nel modo seguente:
“ L'insieme di tutti gli insiemi che non appartengono a se stessi appartiene a se stesso se e solo se non appartiene a se stesso. “,
e pertanto esprime una insanabile contraddizione logica.
Ora, cercando, anche intuitivamente, di trovare una qualche corrispondenza e analogia fra la trappola, prima illustrata, degli Art. 123(2) & 123(3) EPC, da una parte, e il paradosso di Russell, prima sinteticamente enunciato, da un’altra parte, avrei riscritto questi due articoli 123(2) & 123(3) EPC utilizzando il concetto logico di insieme, che è alla base del paradosso di Russell.
Pertanto questi due articoli 123(2) & 123(3) EPC, così riscritti, diventano:
Art. 123(2)
Gli insiemi delle caratteristiche di una domanda di brevetto europeo o di un brevetto europeo non possono essere modificati i modo che il loro oggetto si estenda oltre il contenuto della domanda quale è stata depositata
Art. 123(3)
L’insieme delle caratteristiche di un brevetto europeo non può essere modificato in modo da ampliare la protezione che esso conferisce.
QUESITO POSTO
A questo punto, dopo la precedente e necessaria introduzione, spero sufficientemente chiara e utile, il quesito che mi pongo, seguendo semplicemente la mia intuizione, è il seguente.
Alla luce di quanto prima discusso ed illustrato, si può stabilire un’analogia e/o almeno dei punti in comune, in particolare sotto l’aspetto della logica e dell’analisi del linguaggio, fra questi due articoli 123(2) e 123(3), qualora applicati in combinazione, della Convenzione sul Brevetto Europeo, da una parte, e il famoso paradosso o antinomia di Russell, da un’altra parte ?
Ovvero una analogia che non sia limitata alla mera e semplice constatazione che questi due articoli 123(2) e 123(3), in combinazione, della Convenzione sul Brevetto Europeo, possono condurre ad una situazione di stallo, impossibile da sanare e aggirare, così come il paradosso di Russell conduce inevitabilmente ad una analoga situazione di stallo, anche questa impossibile da sanare e da aggirare.
In altre parole, è possibile riscrivere questa trappola, basata sulla combinazione di questi due articoli 123(2) e 123(3) della Convenzione sul Brevetto Europeo, in termini ed usando gli stessi elementi e concetti logici del paradosso di Russell o più in generale usando il formalismo della logica, in modo da stabilire, fra questi due ragionamenti che conducono ad una situazione di stallo e/o di contraddizione, un’analogia più profonda e sostanziale che non sia basata solo sulla suddetta constatazione, ma sia fondata e basata anche su altre ragioni, più strettamente logiche e in particolare collegate al linguaggio e alle corrispondenti parole utilizzate per enunciare questi due articoli 123(2) e 123(3) della Convenzione sul Brevetto Europeo e il paradosso di Russell ?
Detto questo, però, tengo a sottolineare che questa possibile e ipotetica analogia, da me immaginata, è da considerare per quello che è, ovvero né più né meno che un’intuizione puramente personale, peraltro vaga e priva di oggettività, non essendo supportata da solidi argomenti logici e/o altri ragioni, per cui alla fine questa possibile analogia potrebbe rivelarsi illusoria, poiché il campo della logica e dei brevetti sono talmente distanti da non consentire alcun ragionevole collegamento fra loro.
Conseguentemente il suo parere su questo punto, Prof. Odifreddi, quale logico di fama mondiale capace di cogliere e fare luce su qualsiasi questione in cui la logica potrebbe avere un ruolo, sarebbe dirimente e chiarificatore.
Spero di essere stato sufficientemente chiaro e La prego di scusarmi qualora non lo fossi stato, e in particolare non fossi riuscito ad esprimere e formulare in modo corretto, soprattutto sotto l’aspetto logico, a causa della mia limitatezza e incompetenza, il quesito che mi sono posto e vorrei porre anche a Lei.
Grazie per ogni riscontro, anche sintetico.
Con i migliori saluti.
Mario Gallo
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ing. Mario Gallo
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Considerazioni oggettive
Gent. mmo Prof. Odifreddi,
la conosco indirettamente per via mediatica e qualche notizia su internet da cui si evince una sua profonda conoscenza tecnica (matematica ecc.) e letteraria (filosofia ecc.) con la quale ha conseguito una grande esperienza in campo sociale e puo' dire la "sua" a ragion veduta.
Nello stesso tempo si comprende che lei ha maturato una concezione atea della societa' e nei suoi scritti "dissente" fortemente dal cattolicesimo cristiano. (penso quindi anche da altre religioni che ammettono l'esistenza di Dio)
Detto questo diamo un'occhiata all'attuale contesto sociale pieno di problematiche negative, molte delle quali gratuite, per cercare di capire quali sono le cause oggettive. (diro' che esiste il sole: non e' un'opinione ma una realta' oggettiva, non ho ragione e' cosi'!!!. .. ma lei dira' che non e' vero)
Vedo che dai giornali, dai talk show televisivi, dai sindacati, dai politici e nei vari contesti sociali, tutti si prodigano a parlare degli innumerovoli problemi contingenti che gravano sull’attuale societa'.
Si creano sempre due schiere di “favorevoli” o “contrari” che portano ciascuna ‘n’ casi a favore della propria opinione, senza analizzare le origini intrinseche da cui derivano tali problematiche, le quali hanno
tutte un’unica causa: i principi di base perseguiti.
La spiegazione a tutte le problematiche che si presentano e dico tutte, anche quelle del quotidiano che non si riescono a documentare, non sono altro che il frutto della deriva Edonistica, Materialistica e del processo di
Scristianizzazione cavalcati dal 1968 a oggi grazie alla belligeranza delle sinistre, delle estreme sinistre e dal tentativo di plagio delle destre da parte delle sinistre. (... e questo vale per il mondo intero ma mi limito a parlare dell'Italia)
Pensiamo un attimo, non ci sono tante analisi sociologiche da fare,
questa non e' una opinione ma e' quello che e' successo e oggi ne raccogliamo i frutti negativi in tutti gli aspetti della societa'. (Sto dicendo che esiste il sole: non e' un opinione)
Gli stessi, della ribalta e non, che si lamentano degli stupri, dei femminicidi, droga/spaccio, baby gang, immigrazione selvaggia, no-vax, pro-vax, inondazioni, cordoli in mezzo alla strada, ladri di case ecc., ecc. e propongono maternita' surrogate come conquista sociale, sono gli stessi che hanno creato i presupposti affinche' queste cose succedessero grazie alla deriva soppraccitata. Sono storture mentali concepite, acquisite e assimilate nel profondo, grazie ad un costante allenamento sociale nel laicismo-edonistico-materialistico che partorisce dei concetti di liberta' anarchico-confusionale che poi si ripercuotono su tutti e specialmente sui giovani... (hanno tolto l'ora di Religione che poteva dare un supporto alle famiglie nel percorso educativo) e poi si lamentamo delle baby gang, degli stupri, dei borseggiamemti che non riescono a controllare, ma questo non sono altro che la logica conseguenza di quanto seminato e che in tutti i contesti sono ormai radicati e vengono tranquillamente snocciolati in televisione sia da gente colta e non.
"Fate l'amore non fate la guerra" (senza spiegazioni): bellissimo inno allo sdoganamento della forinicazione incondizionata; vanno in discoteca fino alle 03. 30/04. 00 e si impasticcano, poi non sazi di "divertimento" si riuniscono in qualche casa a fare, per modo di dire, la "pastasciutta" e si rimpasticcano e "bevono" (io sono mio/a/altro) poi fanno "l'amore" e magari ci scappa anche lo stupro, dopo di che all'indomani gli adulti consapevoli, che sono gli stessi che hanno creato i presupposti affinche' questi fatti accadessero, si chiedono ma come mai succede questo?. .. ma la ragazza era consenziente o non lo era?. .. ha allargato lei le gambe o gliele hanno allargate?. .. ma queste cose sono inaccettabili.. e poi avanti con tutte le congetture, le disapprovazioni, no la violenza alle donne... e chi piu' ne ha piu' ne metta, ma della deriva soppraccitata nessuno ne parla (perche' non lo sanno) e nessuno se ne accorge.
Nel 1970, a deriva iniziata, il parroco del mio paese ed io leggendo fra le righe di queste grandi “Conquiste Sociali” (ne' Dio ne' padroni, l'utero e' mio e lo gestico io e tantissimi altri) dicevamo testualmente: ”Se questi principi/slogan attecchiscono ci porteranno allo sfacelo della Società”.
I principi cattolico cristiani sono molto duri da seguire ma se fossero almeno condivisi, ripeto almeno condivisi e anche dai non credenti (non c'e' bisogno di credere basta documentarsi) e seguiti come limite cui tendere (come il concetto matematico di limite: cerco di non uccidere, cerco di non stuprare, cerco di non fare corse clandestine, cerco di non spargere figli con piu' donne o piu' uomini tutti ancora viventi ecc., ecc.), creerebbero delle societa' equilibrate e sparirebbero tutti i problemi gratuiti che affligono la nostra societa'.
Non si possono sentire in televisione frasi come"... e basta con sta storia che i figli si fanno solo tra uomo e donna" e altre come"... ah che bello avere avuto un figlio" domanda:"... come sara' contenta sua moglie? " Risposta:"... nooh che cosa centra mia moglie, l'ho fatto con la vicina di casa", oppure al telegiornale: tre carabinieri (arma ragguardevole) insenguono in macchina un deliquente, lo bloccano, ma dalle case vicine escono suoi otto amici che accerchiano i carabinieri i quali, dice il cronista, pur avendo le pistole per non creare problemi se ne vanno. (poveri Carabinieri se avessero fatto quello che dovevano fare, il giorno dopo nei telegiornali, nei talk show e da certi politici sarebbero stati massacrati)
Il lassismo delle sinistre ha rammollito anche le forze dell'ordine e hanno paura... ecc., ecc.
Non bisogna pulire di piu' (cioe' piu' restrizioni) ma sporcare di meno. (cioe' educare le genti affinche' il "malaffare" e l'immoralita' non prolifichi e certe storture non succedano)
Per curare le infezioni che creano dolore bisogna dare l'antibiotico e l'analgesico. In questi anni si e' dato solo e malamente l'analgesico a causa delle ingerenze delle sinistre laiche e immorali, su problemi che hanno creato loro come effetto della deriva cavalcata di cui sopra.
Ribadisco, quanto detto sopra e' la sacrosanta verita' di quello che e' successo e questo vale per tutti gli aspetti della societa': Non e' un'opinione!!!.
Ma molti non saranno d'accordo perche' offuscati dall'edonismo/laicismo esasperato che impedisce loro di "vedere"
i fattacci che succedono nella nostra societa', dei quali non mi stupisco anzi mi stupirei se non succeddessero.
Era un disastro annunciato vista la deriva cavalcata.
Ricordiamoci poi sempre che l'occasione fa l'uomo ladro, quindi bisogna essere ben allenati per non cascarci e certe volte non basta, fuguriamoci poi se non si e' allenati e in un contesto dove l'occasione viene volutamente creata in nome di una "democrazia democratica" dove tutto e' permesso e impunito arrecando gravi dolori, quando accade poi l'irreparabile. (... chissa' poi perche' accade?. .. e si vanno ad interpellare piscologi, sociologi e psichiatri... la risposta a questo punto e' facilisssssima: effetto della deriva soppracitata!)
Nel sistema economico ha vinto il sistema capitalistico non quello comunista.
Il sistema capitalistico se "imbrigliato" con "sani principi" insegnati in famiglia poi fuori dalla famiglia a scuola e nella societa', puo' proficuamente generare il famoso benessere e la famosa giustizia, ma se viene invece divulgato un laicismo esasperato come e' stato fatto fin'ora (in tutto il mondo compreso), allora ci ritroviamo la societa' di oggi piena di problemi gravi ma gratuiti.
Le condizioni di degrado e illegalita' che vivono le nostre periferie sono problemi gratuiti effetto della soppracittata deriva lassisista che ha permesso che si creassero queste condizioni e per tutti gli altri problemi... ? sempre la stessa causa e ripeto sempre la stessa causa: deriva edonistica, materialistica e processo di scristianizzazione cavalcato dalle cosiddette forze progressiste. Il problema sta nei principi che ci sono nella testa delle persone non negli strumenti: l'automobile (ma qualsiasi altro strumento ad esempio Internet) se usata con sani principi puo' servire per andare a spasso, a lavorare ecc. ma se con principi malsani puo' anche essere usata per fare rapine, ma non e' colpa dell'automobile. Un cristiano cattolico credente e tendente al praticante (dico tendente perche' e' dura, basterebbe anche condividere) non sa quali strumenti ci saranno a disposizione tra mille anni ma sa gia' oggi l'uso che ne fara' e parafrasando l'esempio dell'automobile fara' cose simili come andare a spasso o a lavorare e non a far rapine.
Un'altra metafora poi basta perche' il concetto e' chiaro: le sinistre laiciste costruiscono i balconi ma senza le ringhiere perche' sono antidemocratiche. La gente poi cosi' cade facilmente dai balconi e il fenomeno dilaga. Prendono atto del problema ne discutono nei talk show sostentando fermezza nel loro principio democratico malsano di non mettere le ringhiere e dopo tanti morti, sofferenze, discussioni, scontri dialettici con i favorevoli alle ringhiere e aver intasato gli ospedali ecc., ecc... partoriscono la grande soluzione democratica che salva capra e cavoli: AUMENTIAMO LE AMBULANZE E COSTRUIAMO NUOVI OSPEDALI!!!. .. ma le ringhiere non le mettonno e la gente cintinua a cadere... pero' abbiamo tante ambulanze che subito soccorrono e molti ospedali che possono accogliere... e lo stesso metodo lo usano per gli immigrati e per tutte le storture che succedono ogni giorno e che hanno sempre la stessa causa comune: la deriva di cui sopra.
Distinti Saluti
Ing. Mario Verdoia
(classe 1953 laureato in Ingegneria Meccanic al Politecnico di Torino quando c'era il Giovannozzi)
P. S.
Penso che lo sappia: la potenza della matematica sta nel fatto che e' astratta e per questa puo' essere applicata dappertutto dando il corretto "significato fisico" ad ogni sumbolo letterale introdotto.
Probabilità Matematica
Buongiorno Professore,
la definizione di P. M. che discende dagli studi condotti nel '600 da Pascal e da Fermat (= si definisce P. M. il rapporto tra i casi favorevoli e tutti i casi possibili, sempreché tutti i casi siano egualmente possibili) venne contestata già a metà '800 da Henri Poincaré.
Forti indizi sulla fondatezza delle contestazioni mosse dal Poincaré si trovano in un mio studio (non pubblicato) che concerne aspetti della P. M. nel giuoco del lotto.
Se mai leggerà questo messaggio e se mai fosse interessato ad approfondire l'argomento, può chiedere il mio indirizzo di p. e. alla Redazione.
Saluti.
Richiesta per quesito difficile
Egregio Professore, ho 61 anni, una formazione umanistica, un’esperienza drammatica con il liceo scientifico e la matematica. Le scrivo per avere da lei un aiuto dato che le persone a cui mi sono rivolto non mi hanno saputo dare riferimenti certi ma soprattutto, quando anche arrivassero, io non potrei e saprei applicarli. La domanda è molto semplice:
Su una superficie sferica (e approssimiamo il nostro pianeta come tale) la necessità di trovare sulla porzione di sfera un punto equidistante tra tre vertici: il mio paese (Agliate Brianza), Berlino, Gerusalemme, in termini di coordinate geografiche, come si può calcolare? Sarei infinitamente grato se potesse risolvere questo quesito che riveste un’importanza particolare per me. Grazie per il suo lavoro scientifico e divulgativo che seguo con estremo interesse ed a seguito. con stima e riconoscenza un cordiale saluto, Dottor Massimo Gatti
Critica al capitoletto "Il ritmo dei versi" in 'Come stanno le cose'
Spettabile Piergiorgio Odifreddi,
il suo pregevole 'Come stanno le cose. Il mio Lucrezio, la mia Venere' inizia, ahimè, in un modo che non le fa onore, alla 1a pag. del Libro I, con il capitoletto intitolato “Il ritmo dei versi”.
Gli strafalcioni sono tali, e tanti, che farebbero allibire anche un ragazzetto di prima liceo. Le consiglio vivamente di emendarli, perché non vi fa proprio una bella figura. Passiamo al dunque:
1. I versi detti (correttamente) «esametri dattilici catalettici» non sono costituiti per forza da «6 trisillabi», non hanno per forza «18 sillabe» e non sono affatto «eptadecasillabi dattilici»: si informi altrove, che io non ho né il tempo né la pazienza per informarla puntualmente in proposito;
2. Poi, il più importante:
‒ Quello che lei presenta come «una traduzione “fedele”» dei primi versi del poema di Lucrezio è un abominio che dimostra la sua completa ignoranza nei confronti dei rudimenti della lingua latina. Come prima, «si informi», etc. Semmai, senza ulteriori indugi, le propongo quella che ne sarebbe una traduzione letterale (e non «“fedele”», che è anche un suo sproposito), con la quale mi sforzo per conservare quel poco che della sua «traduzione» si può salvare:
D’Eneadi genitrice, degli uomini e degli dei voluttà,
alma Venere, del cielo sotto i girevoli segni,
tu, che il mare navigabile, che le terre frugifere
concelebri, poiché grazie a te ogni genere di esseri animati
è concepita e vede, appena nasce, i bagliori del sole...
Pisa, 23/6/23
Distinti saluti, A. J. N. Castanho.
Mathematics, quantifiers, connectives, multiple models
Un cordiale saluto da Rosanna Festa. È stato pubblicato nel 2020 dal giornale internazionale di scienza e tecnologia IJRST l'articolo in inglese Mathematics, quantifiers, connectives, multiple models autore Rosanna Festa. Scaricabile dal sito del giornale.
Richiesta di Ricevimento
Gentile Professore Odifreddi
Sono Elio Porqueddu, ho vent' anni e studio Giurisprudenza a Trento
Le vorrei chiedere un ricevimento se fosse possibile
Recapito Mail: -------
Recapito Telefonico: 347-------
Cordiali Saluti
Elio Porqueddu
Gent. mo Prof. Piergiorgio Odifreddi,
sono un insegnante di Matematica, Fisica e Informatica in pensione, ed essendo religioso dei “Fratelli delle Scuole Cristiane”, ho insegnato, insieme a quelle materie, anche Religione.
Leggendo alcuni suoi scritti, per esempio il suo libro sugli incontri e gli scambi epistolari con il papa emerito Benedetto XVI, e seguendo alcuni suoi video, ho notato che Lei riporta, ripetutamente, come percentuali tra scienziati atei e scienziati credenti 93% e 7%.
Io ho sempre insegnato ai miei alunni che gli scienziati atei sono circa il 50% e quelli credenti il 50%, commentando che c’è abbastanza luce per la ragione per credere e c’è anche abbastanza ombra per non credere così che la misericordia divina possa intervenire e giustificare.
Il sondaggio che lei riporta è quello eseguito dalla Royal Society of Science, ma basta una scorsa veloce sul Web per trovare tanti altri sondaggi, passati e recenti, che presentano una situazione esattamente opposta: gli scienziati credenti sono di più di quelli atei.
Concludendo, visto che Lei è professore di Matematica, nei suoi interventi su queste percentuali, deve riportare i numeri corretti.
Ilario Fiorani Fr. Lanfranco
Lettera di condoglianze per Papa Benedetto XVI
Illustrissimo Professore Odifreddi;
come si è diffusa la notizia che Benedetto XVI stava morendo ho subito pensato a Lei. E ora che ne è stato annunciato il decesso con altri attorno a me, sento impellente il bisogno di partecipare al Suo dolore. Sono sicuro che l'evento colpisce Lei e Sua moglie che avete avuto il privilegio di essere entrati nella cerchia delle ultime amicizie di simile santo dell'intelligenza. Ho ripercorso in diagonale le pagine che ho letto e riletto l'estate scorsa, appassionatamente, del Vostro libro "In cammino alla ricerca della verità" Rizzoli, aprile 2022, ammirando il rispetto, la cortesia e la franchezza che hanno presieduto al singolare Cortile dei Gentili che avete condiviso. Mi consenta di non soffermarmi sui temi fondamentali che avete affrontato. Ripasso i punti del libro in cui si schiudono lo stupore e la curiosità del Papa davanti ai regali scientifici che Lei gli recava a Natale e le giocose esplicitazioni matematiche del numero degli anni che compiva. Ho riletto, però, le pagine "su come un ateo vede la morte" richiesteLe dal Papa e ora resto in meditazione sulle pagine 171-172 dedicate al "quaerere Deum".
Illustrissimo professore, accolga le mie condoglianze, il ringraziamento per il Suo libro, e l'augurio di ogni bene anche alla Sua signora.
Padre Basilio Gavazzeni,
Presidente della Fondazione Lucana Antiusura
Mons. Vincenzo Cavalla
Matera 31/12/2022
Alain Connes nuovo Galileo (?)
Buongiorno professore !
Ho letto molti suoi libri e la seguo regolarmente su "Le Scienze".
Sul numero di Ottobre della rivista ho visto La sua citazione di libri di Alain Connes, per cui mi sono messo "in caccia".
I risultati mi hanno non poco sorpreso perché " Pensiero e materia" si trova con Amazon a ben 90 Euro (!) solo tra i libri usati con una
sola recensione che gli assegna il voto piò basso.
"Triangolo di pensieri" è invece irreperibile e non si trova neanche più nel catalogo dell' editore Boringhieri...
Lei ha definito Connes l' erede moderno di Platone e Galileo, sia pure sotto l' unico profilo della "divulgazione scientifica".
Lo stato di fatto della "notorietà" di questo autore, per quanto autorevole medaglia Fields, mi induce a pensare che il suo pensiero, intendo di Pirgiorgio Odifreddi, sia abbastanza peculiare e soggettivo...
Certo: se potessi trovare questi "gioielli perduti" (anche in lingua originale, visto che col Francese me la cavo) forse potrei meglio comprendere il suo giudizio.
Per il momento, vorrei pregarla di comunicarmi i titoli originali e di anticiparmi qualche altro motivo del suo entusiasmo. Mille grazie e
Cordiali Saluti Giorgio Gilardoni
Matematica e musica, il perché dei temperamenti
Sono un professore di Conservatorio in pensione, dopo aver insegnato teoria e accordatura del clavicembalo al bienniio di specializzazione. Gradirei un contatto col prof. Odifreddi che seguo da tempo con interesse, per un colloquio sul tema appena accennato. Anche i miei interessi sono vasti (ho dieci pubblicazioni in campo letterario, oltre che in quello nusicale. Grazie e cordialità. Giuseppe
Seguo da molto tempo tutte le sue apparizioni pubbliche e dibattiti
Caro signor Odifredi.
Seguo da molto tempo tutte le sue apparizioni pubbliche e dibattiti, che sono davvero molto interessanti e molto istruttivi. Tra l'altro, sono molto colpito dalla semplicità delle sue presentazioni, che rende comprensibili le sue opinioni a tutti, anche a persone che non sono scienziati nel senso letterale della parola. Ho notato che lei s'impegna indiscriminatamente in discussioni con persone che sono dal punto di vista filosofico opposto, e che il suo ego non è suscitato nemmeno dalle affermazioni o argomenti senza senso di interlocutori superlaici. Sopratutto, questo suo tratto caratteriale è lodevole a partire dal fatto che lei non e solo un matematico ma anche un logico per vocazione.
Per tutte queste ragioni, sopra menzionate, mi sono permesso anche io d'avviare un piccolo dibattito con lei, o, più appropriatamente, chiedere la sua opinione sulla mia posizione in alcune tesi della sua discussione.
Inizierei con un argomento che mi ha incuriosito molto seguendo la sua presentazione del libro "La democrazia non esiste" in cui lei ha elaborato, in modo molto analitico, questo fenomeno sociale, usando numerose citazioni e fatti storici. La sua conclusione finale, come la vedo io, afferma che la democrazia, derivata dalla sua definizione di base e in una forma attiva, non esiste. Questa è una conclusione che, attraverso la sua argomentazione, è valida ed è supportata da una moltitudine di esempi sia dalla storia che dal presente. Tuttavia, ciò che viene imposto all'osservatore, sullo sfondo della sua discussione, è la sensazione che qui si tratti di una sorta di comploto, opure una cospirazione degli individui verso il resto della comunità. Qualcosa, quindi, che, come nei film polizieschi, può essere rivelato, condannato, sanzionato e cambiato. Io sono dell'opinione che questo sia un fenomeno definito dalla selezione naturale o, meglio dire, dai principi dell'evoluzione e quindi non possa essere trattato come un fenomeno deviante e un male sociale.
Ad un certo punto del suo dibattito, Lei ha inserito una batutta ironica nel senso, "che la maggior parte delle persone, ad eccezione dei presenti nella sala, sono stupide". In un'altra occasione, mentre parafrasava il grande Umberto Eco, Lei era ancora più ruvido nell'assegnare i nominativi. Penso che la citazione fosse: "Il 90 % della gente sono dei coglioni". Entrambe le qualifiche, più o meno, corrispondono ai valori calcolati nella distribuzione dell'intelligenza umana, specialmente quella di Umberto Eco, perché sulla curva gaussiana il valore della mediocrita si muove esatamente attorno a quel numero. Ciò dimostra, almeno a me mi sembra cosi, che anche Lei sia implicite d'accordo con la mia posizione anche se non la nomina esplicitamente come un fenomeno naturale. In altre parole, la maggior parte dei membri del nostro genere, per le cause naturali, e limitata di prendere decisioni politiche giuste da soli e dipendono fortemente dai "leader". Per questo motivo si sottomettono spontaneamente al comportamento della mandria.
Trovo più accettabile e utile per l'intera comunità umana ritrarre le cose come sono davero, anche se tale cognizione, per alcuni membri, possa essere molto spiacevole.. Sopratutto gli scienziati dovrebbero essere molto più coinvoti in questa attivita, perché il loro impegno innescerebbe più rapidamente i cambiamenti culturali che potrebbero, in definitiva, aumentare il livelo di giustizia nella società. Ed è proprio la politica giusta, cioè quella a beneficio della maggioranza e non solo degli individui, che dovrebbe essere la portata massima della società. Cosi, almeno io, capisco la sua posizione nel dibattito.
Naturalmente, questa conclusione può anche essere considerata esclusivamente come un semplice desiderio, che proviene dalle emozioni quali, naturalmente, sentiamo tutti noi humani. Non si può nemmeno presumere che questo sia davvero uno degli obiettivi dell'evoluzione o che sia completamente diverso. Ciò sarebbe possibile concludere solo se noi fossimo in grado di osservare creazioni biologiche simili come la nostra in alcuni altri mondi, se tali, ovviamente, esistono. Ritornerò più tardi, nel prossimo dibattito, a questo argomento. Per ora rimango con questo sul nostro essere sociale.
Devo qui aggiungere che l'idea menzionata di dispersione del pensiero scientifico non è mia ed è per questo che citerebbe qui il biologo evoluzionista Richard Dawkins quando descrive cosi detto gene culturale "memo" ("mem" in originale) nel suo libro The Selfish Gene:
“Se uno scienziato sente qualche buona idea o legge qualcosa al riguardo, lo trasmetterà ai suoi colleghi e studenti. Lo menzionerà nei suoi articoli e lezioni. Se l'idea viene accettata, possiamo dire che si è diffusa, diffondendosi da un cervello all'altro... Quando pianti un memo fertile nella mia coscienza, infetti letteralmente il mio cervello trasformandolo in un trasportatore dei memi. «
La domanda è: come si questo, quindi, possa applicare al cambiamento di paradigma umana nell'attivita politica?
Nello stesso capitolo del suo libro, Dawkins conclude che, oltre al gene biologico, che ha il compito di riprodurre la vita e viggilare la sua sopravvivenza su costanti cambiamenti ambientali, c'è anche il suddetto gene culturale: "memo". Questo, uguale come quel primo, tra altro ha il compito di trasmettere informazioni al scopo di sopravvivenza e quale, dopo di tutto, è molto più efficiente perché è in grado di trasmettere queste informazioni più velocemente del gene biologico. In altre parole, il memo è molto più efficace dei geni perché può rispondere più rapidamente ai potenziali pericoli. Oggi stiamo assistendo al fatto che la nostra specie ha una tale conoscenza tecnologica e potenziale con cui è in grado di cambiare in modo significativo la qualità della vita.
Lo sviluppo del memo, simile a quello del gene biologico, non è uniforme e identico in tutto il nostro pianeta. Proverò a mostrarlo con l'esempio di diverse pratiche politiche nelle due culture dominanti che si scontrano proprio nelle aree in cui viviamo: quella asiatica ed europea. L'asiatica, nella maggior parte dei casi, è despote e speso soggettata a regimi autocratici. L'europea, in particolare quella dei paesi nordici, è in gran parte basata alla parità di diritti di ciascun membro della comunità. Quale delle due culture nominate è attualmente migliore e più accettabile lo dimostrano sopratutto le tendenze migratorie attuali, quali generalmente tendono dal'est al'ovest, e non viceverso.
La creazione di questa cultura europea, che ci piace ancora chiamare "occidentale", non è avvenuta dall'oggi al domani, ma era un processo in corso già dalla Magna Carta e gli ci vollero molti secoli per ottenere la sua attuale forma e la vera scomparsa del dispotismo dal suolo europeo. Oggi, tuttavia, è molto stabile e continua a diffondersi in tutto il mondo come una forma più accettabile di quella autocratica e probabilmente diventerà dominante.
Questo esempio dimostra abbastanza bene la descrizone di Dawkins del trasferimento dei memi e dei effetti derivanti. Da esso si può vedere come la natura sceglie le migliori circostanze per la sopravvivenza usando e adattando i processi culturali nominati. In questo modo viene raggiunto ciò che noi umani ci piace chiamare giustizia (o coscienza del grupo), che io, però, preferirei considerarla e chiamarla "una fase evolutiva della comunità sociale" perché, in sostanza, il compito fondamentale di tutti gli esseri viventi è la riproduzione e il continuo della vita (specie), e non la costruzione dei palazzi iperdimensionati per gli individui abili e furbi. Come si puo raggiungere un tale, relativamente alto grado di giustizia si riflette molto bene nell'esempio della società svedese in cui questi processi hanno portato a un consenso nazionale sull'uguale valore e importanza di tutti i membri della comunità. Esso e implementato nella loro generalmente accettata nozione sociale "lagom" (abbastanza, soddisfacente, trad. aut.) ed è parte integrante dei memi di tutti gli svedesi, indipendentemente dallo stato sociale o potenza capitale.
Intorno allo compito fondamentale della vita, qualle e riproduirsi ed evoluirsi, è relativamente facile concordare le posizioni. Tuttavia, quando proviamo a rispondere alle domande su quale sia il suo obiettivo e lo scopo finale entriamo nel regno della filosofia che, fin dall'inizio, affronta due domande fondamentali: essere e cognizione. (Ciò che chiamiamo in gergo digitale: hardware e software.)
Ora colgo l'occasione per aprire un seguente argomento che si basa sul dibattito che lei ha avuto con Vito Mancus, quale è stato condotto sotto il titolo: "La ragione e il senso della vita".
Anche se mi sono gia stufato delle permanente e infinite discussioni della religione e del suo significato, tanto che li considero anche come una grande perdita di tempo, ho seguito il suo dibattito con Vito Mancus con grande interesse, soprattutto grazie alle sue argomentazioni bravuroze. Infine, dopo aver ascoltato tutta la discussione, ho rafforzato la mia convinzione che in ogni tentativo di pronunciare una risposta a queste domande si sta spontaneamente cadendo nella trappola impostata dall'approccio antropologico sempre presente, quando tutto è subordinato all'uomo, ai suoi valori e alle sue percezioni, per lo più limitate. Durante la discussione, Lei ha questo persin confermato, cito:
- „Cosa ci puo dire la religione sul senso delle cose? Ci puo dire: che le domande di senso sono domande superstiziose. Sono domande che l'uomo si pone, sono domande di valori. E l'uomo e la misura di tutti i valori. Ma di valori humani, naturalmente. Perche, i valori non ci sono nel Universo. Nel Universo ci sono i fatti! “
Io aggiungerei a questo che l'uomo, oltre che tenta di costruire l'Universo "a la propria immagine" (mi scusi questa citazione biblica, ma qui sta proprio bene), ha anche il problema della relativa breve durata del suo essere biologico. Perche, in relazione alle calcolate approssimazioni dell'età del nostro Universo, gli 80 anni di esistenza dell'uomo sono davvero dei miseri bricioli, e lui (l'uomo), durante questo breve periodo, vorrebbe comunque scoprire e conoscere tutti i suoi fatti. E quando, alla fine, si rende conto che ciò non è possibile di solito finisce nel misticismo.
Ovviamente, qui parliamo sempre di dimensioni relative. Perché, ad esempio, nel nostro ambiente ci sono esseri che vivono molto meno dell'uomo, eppure riescono a portare a termine il loro compito evolutivo - la riproduzione. Ad esempio, Ephemeroptera (fiore d'acqua) vive solo 24 ore, il che significa che l'uomo vive circa 30.000 delle sue vite. Immaginiamo ora come penserebbe e ragionerebbe l'attuale uomo-scienziato se gli potrebbe capitare di vivere 30.000 anni! ? Soprattutto quando assistiamo allo sviluppo attuale della tecnologia (quello che Dawkins chiama memo) che in soli cento anni è riuscita a cambiare completamente i precedenti paradigmi del mondo scientifico.
Un altro grande handicap che fin ora ha sempre limitato l'uomo in una migliore conoscenza dell'Universo sono i propri sensi, funzionalmente limitati a la sopravivenza nell'ambiente dal nostro minuscolo pianeta. Inoltre, anche loro si sono indeboliti nel tempo tanto che, in senso biologico, l'uomo è diventato l'essere vivente più debole sulla terra, perché non ha velocità, senso dell'olfatto, vista o forza fisica di altre specie. Tuttavia, durante questo periodo ha sviluppato la conoscenza, e con essa la tecnologia, che gli ha portato la superiorità assoluta su tutti gli altri e lo ha reso la specie dominante.
Grazie all'attuale fase di sviluppo tecnologico, quale rapresenta un aiuto molto efficace ai suoi sensi primari, l'uomo può guardare in profondità nello spazio che prima non era in grado di fare. E qui parliamo di meno di cento anni fa. In questo relativamente breve periodo lui si rese conto che ci sono miliardi di altre galassie lassù con innumerevoli stelle di tutte le dimensioni ed età. Questa conoscenza gli diede l'opportunità di osservare e stabilire con precisione la dinamica della formazione, durata e spensione di queste brillanti strutture, ma anche l'intero cosmo visibile. La comunità scientifica non aveva idea di questa conoscenza prima del questo punto perché, ovviamente, ha formulato le sue interpretazioni e conclusioni sulla base di ciò che poteva osservare e calcolare alora. E questo, poi si è mostrato, per lo più era sbagliato. Possiamo alora presumere che il grande Gelileo Galilei, se avesse posseduto la tecnologia odierna al momento della sua esistenza, piuttosto che il misero telescopio manifatturato in casa, avrebbe potuto trarre le stesse conclusioni degli astronomi di oggi? Ne sono convinto ancora meglio perché, da genio evidente, aveva una grande intuizione.
In seguito, con questo detto finora, chercherei di concludere con la mia posizione su questa eterna questione filosofica riguardante la ragione e il senso della vita. Naturalmente, non mi viene neanche in mente di dare visioni mie. Qui farò solo una ipotesi su come le cose potrebbero svilupparsi.
Vorrei iniziare con una piccola digressione, cioè, un errore storico ben noto a tutti, ed è quello della Terra come un disco piatto situato al centro dell'Universo. Questa in seguito, ovviamente, si è rivelata una visione completamente sbagliata, ma non dimentichiamoci che proveniva da un mondo erudito che si basava principalmente sui suoi sensi di percezione sopratutto biologici.
Introducendo metodi scientifici e tecnologie in costante progresso, oggi, non solo abbiamo superato tutti i pregiudizi precedenti ma siamo riusciti a determinare con precisione l'origine, l'età e la composizione chimica delle stelle. Attualmente stiamo lavorando alla scoperta di esopianeti con possibili condizioni per la vita organica, la cui esistenza, per ora, possiamo solo supporre. Ciò non significa che, data l'odierna velocità di sviluppo tecnologico, non saremo presto in grado di rilevare e osservare direttamente questi processi. (Il termine "presto" qui anche deve essere preso relativamente, prendendo in considerazione le dinamiche dell'Universo e non dell nostro essere transitorio.) Sono del parere che solo allora potreremo argomentare il senso della vita perché, in tal caso, analogamente all quello provenuto dell'osservazione delle stelle, saremo in grado di vedere il suo passato e il futuro, come anche confrontarne con la nostra posizione in tale momento. Fino a questo punto, a quando non saremo in grado di confrontare la vita sul nostro pianeta con qualcun altra, qualsiasi dibattito filosofico sulle ragioni e il senso della vita ha potenzialmente una possibilità di finire, metaforicamente detto, su un paradigma del tipo: "La Terra è piatta. "
Infine, vorrei aggiungere alla mia discussione una citazione dal libro “Origins“ di due astrofisici Neil deGrasse Tyson e Donald Goldschmith:
"Mezzo millennio fa, iniziò ad emergere una nuova comprensione della natura. Questa visione, che oggi chiamiamo scienza, è nata da una combinazione di nuove tecnologie e dalle scoperte che gli hanno reso possibili. La diffusione dei libri stampati in Europa, con contemporaneo miglioramento del trasporto terrestre e marittimo, ha consentito alle persone di comunicare in modo più rapido ed efficiente, in modo che pottevano scoprire ciò che gli altri hanno avuto da dire e reagire molto più velocemente rispetto al passato. Nel corso dei secoli XVI e XVII, ciò portò ad uno scambio di idee molto più vivace, un nuovo modo di acquisire conoscenze, basato sul principio che i modi migliori per comprendere l'Universo si basano su un'osservazione attenta e su sforzi successivi per scoprire principi più ampi e fondamentali che forniscono spiegazioni per i risultati di queste osservazioni. "
Aldo Dobrovac
Pola, Croazia
P. S.
Per favore scusatemi per qualche errore grammaticale o frase goffa perché l'italiano non è la mia lingua madre né l'ho studiato.
Sequenza numeri primi
Buonasera Dott Odifreddi,
Dopo avere visionato un suo video sui numeri primi, mi sono interessato all'argomento e penso di avere scoperto qualcosa che potrebbe essere interessante.
Ho trovato una sequenza che genera solo numeri primi e multipli di numeri primi.
In più ho trovato che la radice quadrata applicata ai questi numeri è una parabola.
L'altra cosa scoperta è che si possono escludere i multipli perché anche loro fanno parte di una sequenza.
Scusi la semplicità del modo con il quale mi esprimo, ma primo non sono italiano e secondo sono 20 anni che non pratico più la matematica.
Se è interessato sarei lieto di condividere con lei i miei risultati.
Spero molto in un incontro magari.
Cordialmente.
Sami Farfar
Robert sapolski
Gentile dott. Odifreddi,
vorrei che aiutasse a far conoscere Robert Sapolsky in Italia, con il quale sono sicura lei condivide opinioni su ateismo, libero arbitrio, scienza. Resto disponibile per contribure e assisterla in questo.
Serena
Brevi riflessioni sul mondo che vorrei
Quel che ho capito del mondo (leggendo Piergiorgio Odifreddi e Telmo Pievani).
Una semplice applicazione della logica ad una banale riflessione su chi siamo, chi è Dio ed altri quesiti sul mondo.
Chi è Dio?
Risposta del catechismo: Dio è l’essere perfettissimo che ha creato il mondo ecc…
Risposta logica: qualcuno l’ha scritto: “Io sono colui che sono”, cioè puro essere. E’ evidente che il concetto risponde ad un nostro bisogno di spiegazione delle cose. Le cose stanno così perché stanno così. Non esiste nessun essere separato dal mondo che ci permetta di spiegarlo.
Ma che tipo di essere è Dio?
Anche questo qualcuno l’ha scritto: “In principio era il verbo, e il verbo era presso Dio, e il verbo era Dio”. Ma tutti sanno (dopo aver letto Odifreddi) che la parola “verbo” è una cattiva traduzione di “logos”, che sta per “parola, discorso, ragionamento”. Si potrebbe quindi dire che Dio è pura ragione. Come pensava Einstein, è la razionalità del mondo. Quindi perché chiamarlo Dio, chiamiamolo Ragione o Intelletto. Questo è sempre esistito.
Ovviamente questa storia della razionalità del mondo è una pura interpretazione. Il mondo è com’è, né razionale né irrazionale. Siamo noi che abbiamo bisogno di pensarlo razionale perché è con la ragione (che ci ha permesso di sviluppare il sapere scientifico) che abbiamo capito le cose.
Ma perché le cose stanno così?
Perché le cose stanno, appunto, così.
Ma come abbiamo fatto noi uomini a capirlo?
Usando la ragione.
Quindi Dio non è l’essere perfettissimo misericordioso che ha creato il modo?
Tutti sanno ormai che l’universo si è fatto da sé (fluttuazioni quantistiche del vuoto, campi inflazionari ed altre amenità della fisica teorica), perché le cose, come hanno capito i fisici, stanno così. Quindi non esiste l’essere onnipotente che crea qualcosa, né tanto meno qualcosa che si interessa del mondo.
E chi era Gesù Cristo?
Uno dei tanti (uomini) che hanno capito come stavano le cose, cioè che l’uomo non usa la propria ragione e non riesce a vivere decentemente ed in pace (ma gli uomini si uccido l’un l’altro e fanno altre amenità). D’altro canto, che fosse un uomo c’è scritto anche noi sacri testi (il”figlio dell’uomo”). Ad esempio un’altro che ha capito l’insensatezza dell’agire irrazionale dell’uomo è Tolstoj.
Che cos’è l’uomo?
Come ci ha insegnato Darwin (e ripete spesso Telmo Pievani), è un animale, ma non come tutti gli altri, perché dotato di ragione, ed ha sviluppato un sapere scientifico razionale che ci ha permesso di capire il mondo. Nessun altro animale sulla terra è stato in grado di fare questo.
Esiste una vita dopo la morte?
Ma che domande fai? Si è mai visto un animale risorgere?
Esiste l’immortalità?
Per il momento no, ma ho letto da qualche parte che Elon Musck (o un altro di quei magnati della tecnologia) conta di raggiungerla entro non molti anni (ovviamente applicando la scienza). Purtroppo, sarà una conquista riservata a pochi ricchi.
Che cos’è l’anima?
Non bisogna essere dei neuroscienziati per capire che l’esperienza interiore (quello che può essere chiamato “anima”) è un prodotto dell’attività del cervello, quindi elettrochimica del cervello quindi, in ultima analisi, fisica quantistica (cioè quello da cui tutto ha avuto inizio). Questo lo si può affermare anche senza essere dei riduzionisti per forza. Tutto è fisica quantistica, ed anche i chimici sanno bene che la fisica quantistica è alla base della loro disciplina.
Perché siamo qui, su questa roccia chiamata terra ai confini della galassia “Via Lattea”?.
Perché è andata così che qui sulla terra è nata la vita, come prodotto spontaneo della materia inorganica, e si è andata trasformando ed evolvendo come ci ha spiegato Darwin. E’ facile capire che ciò difficilmente sarà successo solo sulla terra: da qualche altra parte, nell’universo, c’è vita, anche se, molto probabilmente, difficilmente sarà vita intelligente (troppe sono le contingenze casuali che hanno portato all’evoluzione del cervello umano (come spiega bene Telmo Pievani).
Non mi vengono in mente altre domande sui perché fondamentali della vita, dell’universo e dell’uomo. Mi sembra chiaro che, con la scienza, abbiamo capito tutto.
Che cosa dobbiamo fare, ora che sappiamo come stanno le cose?
Non essere così deficienti da farci la guerra, sfruttarci o cercare di fregarci a vicenda, o distruggere l’ambiente con le nostre mani.
Non è difficile capire che vivere in pace e prosperità per tutti è possibile, basta volerlo e ci sono i mezzi per farlo. Viva la scienza!
Alberto Crespi
Coincidenze?
Buon giorno Professore
] inizio 1^ Guerra mondiale 28/7/1914
28+7+19+14 =68
] inizio 2^ Guerra mondiale 1/9/1939
1+9+19+39=68
] invasione Ucraina 24/2/2022
24+2+20+22=68
... inizio 3^ Guerra mondiale?
Tralla Eulero la
2 storie per lei, premetto che sto ai calcoli come la Olivetti sta alle religioni.
1) il miglior prof. di aritmetica e fisica che conobbi era serio, severo ma giusto, composto, uno che non urla mai e parla poco e quando lo fa dice cose giuste.
Un giorno vedendo che ero indietro nell apprendimento di regole che non avevano alcun senso x me, imparare a memoria senza capire odioso.. bhe smisi di rispondere e mi chiusi in silenzio ogni volta mi interrogava.. io tacevo e fissavo il banco, lui ci rimase davvero male vidi la sua compostezza vacillare e lo tradī un tono di voce sofferto.. credevo si arrabbiasse invece con voce tremante mi disse la cosa più tenera che mai mi aspettavo - Ehi! Perché non rispondi? Ma è colpa mia ho fatto qualcosa di male? - non mi sgridó ne alzo la voce.. anzi aveva il magone, mi senti davvero in colpa, mi si strinse il cuore. Lo guardai e dissi: - no! No! Prof. Non è colpa sua davvero, lei non c'entra, il problema è mio. Smise di interrogarmi..
Lui lo definì {rifiuto psicologico della matematica} in fatti io ero perfettamente in grado di risolvere problemi o capire formule e principi imparare regole ma questo solo in fisica, perché quel calcolo aveva un riscontro logico concreto in natura e mi risultava molto semplice anche un espressione.
Fu molto orgoglioso ogni volta che mi dava un 8 o un 9 o che (addirittura cosa che mai pensavo potesse accadere) io! Passavo appunti alla classe, bhe. Il suo sguardo è ancora impresso in me, fiero quasi commosso, ma al contempo un po' deluso di se, per non essere riuscito a farmi capire e apprezzare la matematica.
Non c'è formula, voto, o titolo di studio, che valga quanto la lezione umana che ho imparato quei giorni. (Grazie ai professori ci che mettono passione serietà e dedizione)
2) al funerale di mio padre capito una cosa insolita, io mio fratello e sua moglie usciamo dalla camera mortuaria dopo un ultimo addio. E un gatto grassoccio mi si butta contro e comincia a strisciarmi le gambe mi ha proprio puntato senza che lo chiamassi anzi non mi accorsi nemmeno di lui.. poi andò da mio fratello e subito dopo dalla moglie in questo ordine.. poi torno da me, intanto nostra madre usciva e il gatto si diresse da lei, senza esitare le struscio le gambe con la testa e il corpo e miagolo poi mi passò di fianco miagolo una seconda volta io lo accarezzai, ci guardo un paio di secondi e se ne andò.
Ora sono si era freddo e sicuramente voleva scaldarsi e stava lì in zona cercando magari in cerca di cibo.. normalmente i gatti che si avvicinano all uomo anche se molto domestici... non si avvicinano praticamente mai (ne ho avuti di gatti in campagna so come si comportano, e dove abito ora ce ne sono di domestici abituati alla mia presenza e comunque sono diffidenti non si avvicinano mai per farsi accarezzare) è davvero molto insolito che un gatto che non ti ha mai visto ti avvicini e mostri affettuosità, ok penso dai sicuramente, qui qualcuno gli dà da mangiare spesso.. come fanno certe signore che lasciano ciotole d'acqua e croccantini per i randagi,.. ma non vedo ciotole ne resti di cibo. In più sono passato varie volte i giorni successivi per vedere se cmq era solito vederlo gironzolare li, magari c'era chi lasciava cibo ogni tanto oppure il padrone abita lì vicino.. insomma volevo verificare se era un caso strano quasi unico, oppure era molto probabile facile che accadesse incontrarlo in quanto abitue della zona.. ma non l' ho mai più visto li tra l'altro se ci fosse stato caldo o cibo, sicuramente avrei visto spesso altri gatti.. ma no mai più visto un gatto lì in quel posto.. Ma va bhe avrà solo freddo dai coincidenza.. però come si può negare con così certezza e e semplicità che non fosse papà che dava l ultimo saluto ai suoi cari.. (c'erano altri amici e parenti, no nell' ordine prima da me poi mi fratello poi moglie.. e come è uscita mia madre subito l ha raggiunta, ci struscia, poi ci guarda e sparisce).
Insomma quante sono le probabilità matematiche che accada che un randagio che non ti conosce dia confidenza a 4persone su dieci proprio i famigliari più stretti e proprio il giorno dell ultimo saluto.. in camera mortuaria, prima del funerale. ? Metto anche che fosse ammaestrato dai tizi delle pompe funebri nelle teorie più assurde, ma d'altronde se non viė la possibilità di un discorso ultra terreno, devo per forza puntare sul che strana coincidenza...
Lei so non crede all al dilà, e io non sono molto lontano dal suo pensiero, ma che ne pensa di questa Storia ? Assolutamente reale.
Studio dei poteri dei pranoterapeuti
Buonasera.
Cosa pensa la scienza dei pranoterapeuti? Andai da un pranoterapeuta per risolvere un problema di salute (non desidero specificare quale per privacy), risolvendolo parzialmente e non ritengo plausibile parlare solo di effetto placebo. Il pranoterapeuta disse che esistono vari tipi di energia mentale e nel mondo ci sono 10 persone che se ordinano ad un cappello vicino su un tavolo di girarsi si gira. Quali sono questi tipi di energia mentale? Come si entra in contatto mentale con altre persone a scopi benefici? Il pranoterapeuta disse che non devo pensare a persone negative per me per evitare ulteriore male.
Io ritengo che i pranoterapeuti abbiano delle doti innate che esercitano e che i loro poteri debbano essere studiati da scienziati per evitare che parlino di religione.
Distinti saluti.
Richiesta di interessamento a PG Odireddi
Buongiorno Piergiorgio, mi chiamo Matteo De Pilla, architetto e professore, e sono l'autore del Libro Foraminis in humanis characteribus (apertura nei caratteri umani). Ho mandato il mio libro ad alcune case editrici compresa la Einaudi ma finora non ho ricevuto risposta, forse essendo originalissimi e difficile da accettare richiede più tempo del solito; io pero ho i miei dubbi che lo capiranno nell'essenza che vuole far capire per cui mi fido del tuo acume e sono sicuro che lo capirai per davvero, ma scusami se ti do del Tu. Ho acquistato quasi tutti i tuoi libri che ho apprezzato. Ora ti chiedo di fare uno sforzo per me e ti assicuro che ne rimarrai entusiasta. Si tratta dl modo di pensare umano, come avverte il titolo in Latino. Mi servirebbe un tuo recapito meglio se è una una tua e-mail. Nel ringraziarti per il tuo lavoro divulgativo di matematico e di scrittore ti invio sincere cordialità. Ti mando il mio numero di cell. anche se non sento più bene come una volta. Buone cose.
La logica dei numeri primi
Con tutto il rispetto per Ferruccio Vitali
cito...
"- Una prima Formula per individuare se un Numero è o non è Primo; "
Di cosa sta parlando di una formula per individuare i numeri primi di quale dimensione? numeri primi molto grandi, e senza andare agli oltre 24 milioni di cifre scoperto nel 2018, diciamo di 150 cifre? Quanto tempo inpiegherebbe questa formula per individuare un numero primo di 150 cifre?
cito...
"- Una seconda Formula colloca in ordine crescente, in due Serie distinte, e dopo aver superato 64 ostacoli, TUTTI I NUMERI PRIMI DALL' 1 fino ai confini della conoscenza dell' Uomo. "
Mi sembra un poco presuntuoso su questa affermazione... "Conoscenza dell'uomo" Quanti numeri primi ci sarebbero da 1 agli oltre 24 milioni di cifre scoperto nel 2018?
Saluti, Claudio
Mi sono imbattuto in un video di odifreddi penso recente... che delusione.. chiamare vaccino un farmaco sperimentale proibito sull uomo (fonte OMS e stessa pfizer... dagli effetti letali gia da adesso ! ! TERRIBILE e l ho di recente votato in un sondaggio online come nuovo presidente ! mi è crollato un mito !!! puah!!!
Guardare in casa propria
Buon giorno professor P. Odifreddi,
delle tante cose che le ho sentito dire in televisione una cosa mi colpisce più delle altre.
Ammetto di non avere mai letto un suo libro ma ho seguito con interesse molte sue conferenze tramite youtube.
Ammetto anche di non essere, per costituzione, un intellettuale come lei.
Lo sarei per formazione (Filosofo) ma a distanza di dieci anni dagli studi da me intrapresi provo un certo rammarico per non aver scelto invece l'accademia di Brera. Nonostante Brera oggi si sia degradata a qualcosa che poco ha a che fare con l'arte. E questo mi è stato riferito da chi l'ha frequentata.
Lasciando stare la mia confusa e inconcludente carriera scolastica, vorrei precisare che la mia non è una critica dettata dall'invidia per la sua intelligenza scolastica. Anzi. Io sono contento di essere quello che sono e tale gioia mi viene dalla Fede che lei così tanto disprezza e ridicolizza.
La vorrei informare, a tal proposito, del fatto che quella che lei evidentemente considera una pia illusione, nel mondo, ora e in passato, è qualcosa capace di smuovere le montagne. E per davvero. Mica per finta. Le montagne del male, della malattia, della violenza e della morte sprofondano e si spostano al solo passaggio di un briciolo di Fede in Gesù Cristo.
Non parlo solo di martiri ma di persone che, grazie alla Fede, sono liete in mezzo ad innumerevoli tribolazioni e persecuzioni.
Già. Perchè lei non lo ricorda mai ma nel mondo di OGGI i Cristiani perseguitati, inondano il Globo.
E non solo in Cina, in Africa o in Sud America ma anche in Europa tramite leggi che vogliono costringere ad un pensiero unico e ad un mondo unico.
Torno subito alla mia critica iniziale e la espongo: perché ricordare sempre le Crociate e le "innumerevoli" violenze compiute dalla Chiesa non guardare in casa propria?
Mi pare che lei sia membro dell'Unione degli atei razionalisti (tra l'altro: che vita triste dovete vivere).
Perciò io la vorrei informare che il maggior numero in assoluto, senza possibilità di confronto, di disastri compiuti dall'umanità, sono stai compiuti proprio da coloro a cui lei appartiene: gli atei.
Il Nazismo non si professava Ateo? E il Comunismo? La rivoluzione francese con la sua Ghigliottina che ha tagliato tante di quelle teste a preti e suore?
Insomma: non diciamo balle. Da lei mi aspetterei quanto meno un pò di onestà intellettuale e di conoscienza storica basilare.
Credo che dagli attacchi costanti alla Chiesa e alle Religioni come i suoi, ci salverà solamente il narrare esatto edlla Storia.
Mi scusi la durezza ma: certe cose davvero non ze possono sentì!
La saluto e le auguro ogni bene
Giuseppe Vicentini
Quirinale
Carissimo professore. Sono un suo fanatico ammiratore. Condivido il 99% di tutto ciò che scrive e come lei sono sulla settantina e piemontese. Oggi su La Stampa lei propone per il Quirinale il premio Nobel Giorgio Parisi. Ottima proposta ma io ne avrei una migliore: Piergiorgio Odifreddi. Sarei super contento. Basta democristiani e umanisti.. Finalmente uno scienziato. ! Furio Serra. Torino.
Dov’è finito?
Chiar. mo Professore,
non la vedo più nei dibattiti televisivi: l’ultima volta risale a diversi mesi fa.
In quell’occasione Lei intervenne sul tema delle libertà civili.
Ha per caso cambiato posizione in merito?
Sono convinto che il contributo di studiosi con le Sue competenze alla gestione della pandemia sarebbe stato di gran lunga più rilevante di quelli forniti dagli arcinoti personaggi che si aggirano con frequenza giornaliera e a tutte le ore presso i salotti e gli studi delle principali tv.
Le decisioni così pesanti e frequenti adottate dal governo vengono assunte, a quanto dichiarato, quasi esclusivamente sulla base dei dati, ma non vedo nominato né Lei né altri del Suo livello quali interpreti di essi.
Ha intenzione di assistere ancora per molto tempo a questo andamento o ritiene di dover dire qualcosa di diverso e con diversi strumenti mediatici?
Per Sig. Silvano Bertaina - L' autore delle Metamorfosi
Bastano due click in internet per trovare risposta alla perplessità:
ht-------ww. -------. lasc-------bor_24. pdf
Libro Sorella scimmia fratello verme
Buongiorno. Leggendo il libro mi sono imbattuto a pg 49 in un presunto (da parte mia) errore: a me sembra che l' autore delle Metamorfosi sia Ovidio, non Virgilio. Nel testo lo evidenzia due volte. Sono un po' perplesso, se ho ragione è meglio che corregga. Il libro è comunque molto bello, complimenti come sempre. Silvano Bertaina giornalista collaboratore de La Stampa. Saluti e buon anno!
Creazione / Satana / sopraffazione / sesso / sofferenza
Tra i libri pubblicati da Piergiorgio Odifreddi ho cercato un libro con le parole chiave contenute in "Titolo" qualcuno è in grado di aiutarmi?
Grazie
Ho trovato la LOGICA dei Numeri Primi
Sono un pensionato di 76 e gli ultimi 10 li ho investiti a cercare la Logica dei Numeri Primi, senza passare dalla Congettura di Riemann. Ho molta stima verso Riemann, ma credo non possedesse un grande senso pratico: ha concentrato il tutto in una ipotesi molto famosa, ma irraggiungibile. Anche rintracciando la Funzione Z, non credo si riesca a trovare i due percorsi, che i Numeri Primi disegnano, per giunta con una zavorra di 64 filtri e con la presenza diversa del 2 e del 3.
Come dicevo, ho mirato a cercare, in modo pratico, non teorico, la LOGICA dei Numeri Primi. Ebbi grande aiuto quando trovai dei Potenziali Numeri Primi e, in essi, alcune Proprietà Matematiche molto particolari. Il resto, sempre con fatica, venne, ma in modo molto più fluido.
Il tutto mi ha permesso di costruire:
- Una prima Formula per individuare se un Numero è o non è Primo;
- Una seconda Formula colloca in ordine crescente, in due Serie distinte, e dopo aver superato 64 ostacoli, TUTTI I NUMERI PRIMI DALL' 1 fino ai confini della conoscenza dell' Uomo.
Mi rivolgo a Lei, Prof. Odifreddi, perché ritenuto uno dei più preparati nel campo.
Se desidera prendere visione del mio lavoro, ci possiamo incontrare anche a Torino. Mi conceda l' onore di donarLe una copia completa.
Serbando a Lei, come Docente, incondizionata stima, pure nella comprensibile ipotesi, che non mi creda, Le porgo distinti saluti.
Alzano Lombardo (Bg)
Ferruccio Vitali
Premetto:
-che non sono un matematico e che quindi scriverò poco correttamente il mio pensiero.
-che mi scuso se la mia domanda è troppo semplice, ma sul solito Google non ho trovato risposta.
Credo di sapere che il bit sia l'unità di misura dell'informazione: più o meno 1bit per passare da 0 a 1, oppure che per descrivere un punto forse basta 1 bit; una retta forse richiede parecchi bit; un solido molti di più.
Mi domando, anche utilizzando tutte le potenze possibili per stimare la quantità di bit occorrenti:
-è possibile pensare ad una valutazione di quanti bit occorrono per passare dalla dall'energia pura al plasma, poi alla materia fusa, poi alla materia solida amorfa, poi a quella molto più ricca di contenuti informativi di un cristallo, stimando per unità di misura?
Teoricamente sono gli stessi bit (solo moltiplicati per immense quantità) che occorsero al momento del grande big-bang che sprizzò nel nulla energia (magari anche spazio-tempo), che si trasformò poi in soli, galassie, materia, cristalli, ecc. ecc.
Salendo in un grafico difficile da tracciare, si dovrebbe notare l'accelerazione incredibile di aumento di informazione, verificatasi dalla comparsa dei viventi e dell'uomo (lo immagino quasi verticale) a significare che a maggiore quantità di informazione corrisponda un aumento e anche una accelerazione della quantità di informazione, come un'esplosione nucleare.
La mia sensazione è che la risposta non sia complessa, nonostante l'infinita quantità di oggetti che la costituiscono.
Ringrazio anticipatamente per una risposta, anche negativa, mentre cordialmente saluto
Ho 71 anni e La seguo sempre con interesse; ora sto riascoltando le Sue Interessantissime lezioni di "Logica matematica".
Ho fatto una riflessione sul paradosso di Achille e la tartaruga.
Senza scomodare i metalinguaggi, la definirei una soluzione sbagliata di un problema.
Se Achille sommasse 0,000... 0001" cm. al percorso da compiere ogni volta per raggiungere la tartaruga, non crede che prima o poi la raggiungerebbe?
Potrei sbagliarmi, ma quando il vantaggio della tartaruga sarà < 0,000... 0001 cm verrà raggiunta. Non crede?
Sono fuori strada?
La saluto e mi scuso per il disturbo.
Beppe Corbari da Cremona
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