Gianluca Zambrotta
Biografia • Fantasia lariana
Gianluca Zambrotta inizia la carriera di calciatore professionista nella squadra del Como. A soli 17 anni, nella stagione 1994-1995, fa il suo esordio in prima squadra, e nelle due stagioni successive diventa uno dei punti di riferimento della formazione lariana contribuendo al successo della Coppa Italia di Serie C del 1996: inoltre segna un gol nella finale di ritorno.
Inizialmente Zambrotta viene utilizzato in fascia destra a centrocampo, ma successivamente gli allenatori del Como preferiscono sfruttare le sue doti tecniche in posizione più avanzata. Molti tifosi comaschi ricordano ancora la caparbietà con cui quel giovane ragazzo cresciuto a Como (abitando a non più di 3 chilometri dallo stadio Sinigaglia) recuperava palloni, seminava avversari, serviva palloni invitanti per le altre punte o andava lui stesso alla conclusione.
Nell'estate del 1997 passa al Bari, in serie A, dove resta per due stagioni, contribuendo alla salvezza nella massima serie della squadra pugliese.
Le prestazioni di alto livello di Gianluca fanno si che anche le grandi squadre italiane (a cui spesso provoca diversi grattacapi) e i selezionatori della Nazionale si accorgano di lui.
Nel maggio del 1999 arriva l'esordio come titolare azzurro in Italia-Norvegia, al fianco di Roberto Baggio, Paolo Maldini e altri giocatori, mostri sacri del calcio italiano di quegli anni che lo stesso Gianluca aveva avuto modo di ammirare in tv nei suoi sogni di giovane calciatore.
Nell'estate nel 1999 avviene il passaggio alla Juventus. Dopo due stagioni terminate al secondo posto in campionato arriva il primo Scudetto (5 maggio 2002) che viene bissato l'anno successivo.
In questi anni va ricordata anche la novità tattica che fa di Gianluca Zambrotta uno dei pilastri di quella Juventus e della Nazionale Italiana. Marcello Lippi, al ritorno sulla panchina juventina nel 2001, lo schiera sperimentalmente nella posizione di terzino sinistro. Arrivano subito risultati straordinari perché Gianluca si esprime sin da subito a livelli altissimi diventando uno dei migliori interpreti europei di quel ruolo.
Nelle stagioni 2004-2005 e 2005-2006 nella Juventus di Fabio Capello è uno dei pochi giocatori che il mister friulano considera veramente indispensabili. Gianluca contribuisce alla conquista di altri due Scudetti (successivamente revocati per Calciopoli e lo scandalo Moggi nell'estate 2006).
Dopo tanti successi nel Campionato Italiano sembrava invece essere stregata la consacrazione internazionale (Champions League persa in finale nel 2003, Campionato Europeo perso in finale nel 2000, eliminazioni precoci nei Mondiali 2002 ed Europei 2004). Nel 2006 partecipa ai Campionati del Mondo in Germania, nella Nazionale allenata da Marcello Lippi che convoca Gianluca Zambrotta pur sapendo di non poterlo utilizzare al meglio all'inizio della competizione, per via di un infortunio muscolare.
La spedizione Italiana non sembra essere tra le favorite: oltre ad avere alcune pedine fondamentali non al 100% all'inizio del torneo (oltre a Gianluca, anche Gattuso e Totti devono saltare alcuni incontri per problemi fisici), gli azzurri devono affrontare il peso psicologico dei processi di giustizia sportiva in atto proprio durante lo svolgimento dei mondiali. Fortunatamente traggono da questa vicenda ancora più forza e coesione per raggiungere l'obiettivo finale.
Ai Mondiali Zambrotta dimostra tutto il suo valore con i sui classici interventi tempestivi in difesa, le sue folate sulla fascia, i suoi assist per le punte, e le sue potenti conclusioni da fuori area. Proprio nella fase conclusiva del torneo dà un grande apporto alla fase conclusiva della Nazionale andando in gol al 5' nel quarto di finale contro l'Ucraina, e andando vicinissimo alla rete negli ormai leggendari supplementari della semifinale, contro la Germania padrona di casa, con un bellissimo tiro da fuori area che scheggia la traversa.
Gioca da titolare la finale Italia-Francia, questa volta con compiti più difensivi per contenere i pericolosi solisti francesi, e dopo 120 minuti di sofferenze e 5 serie di calci di rigore può festeggiare con i compagni la conquista della Coppa del Mondo.
Dopo il mondiale, tra le onorificenze ricevute c'è anche la Presidenza Onoraria del Calcio Como.
Nell'estate 2006 (dopo che la Juventus viene retrocessa in B per penalizzazione) passa al Barcellona. Dal 2008 torna in Italia per vestire i colori del Milan. Nel 2010 Marcello Lippi, lo chiama per la spedizione che vede l'Italia tra le grandi del campionato mondiale che si svolge in Sudafrica.
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