Paola Taverna
Biografia
Paola Taverna nasce a Roma nella borgata del Quarticciolo, il 2 marzo 1969. Il padre era tappezziere e la madre casalinga. Consegue il diploma di perito aziendale e corrispondente in lingue estere all'Istituto Pietro e Marie Curie. A 17 anni perde il padre e comincia a lavorare: cambia diversi impieghi, fino a quando, a partire dall'anno 2000, e per 13 anni, trova lavoro presso la segreteria di un poliambulatorio di analisi cliniche. Nel 2019 diventa dottoressa in Scienze politiche.
Paola Taverna e l'attività politica
Paola inizia a occuparsi di politica nel 2007, nelle fila del MoVimento 5 Stelle. Nel 2013 si candida alle Parlamentarie, le elezioni primarie del MoVimento 5 Stelle, dicendosi:
"nauseata dai politici che non facevano altro che curare i propri interessi, non sapendo più cosa fosse la vita fuori dai palazzi".
Vince le Parlamentarie e, alle elezioni politiche del 2013, Paola Taverna viene eletta al Senato della Repubblica nel Lazio.
Dal 30 settembre 2013 al 9 gennaio 2014 è Capogruppo del Movimento 5 Stelle in Senato, subentrando a Nicola Morra. Definisce questo periodo:
"Una parentesi nella quale ho imparato a trasformare la mia rabbia in concretezza, a gestirla e a canalizzarla".
Nel corso della XVII legislatura della Repubblica Italiana, è membro della Commissione permanente Igiene e sanità e della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere.
Alle elezioni politiche del 2018 Paola Taverna viene rieletta al Senato della Repubblica nel collegio uninominale di Roma-Tuscolano. Il 28 marzo 2018 viene eletta Vicepresidente del Senato della Repubblica con 105 voti, circostanza che ha definito:
"Un momento speciale che non dimenticherò mai".
Da settembre 2018 è membro della delegazione italiana presso l'Assemblea Parlamentare dell'OSCE (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa).
Nel corso della XVIII Legislatura, Taverna fa parte anche della Commissione permanente Affari esteri, emigrazione e nuovamente della Commissione permanente Igiene e sanità.
La battaglia per gli screening neonatali obbligatori
Tra le battaglie politiche più importanti portate avanti da Paola Taverna, si annovera quella per la legge sull'estensione degli screening neonatali obbligatori; essa è finalizzata a razionalizzare l'impiego di risorse del sistema sanitario e all'identificazione precoce, nelle prime 24-48 ore di vita, di oltre 40 malattie metaboliche rare.
Si tratta di malattie che, se diagnosticate in tempo, possono essere contrastate mediante un'adeguata cura farmacologica. Diversamente, le conseguenze possono essere molto gravi, fino al decesso del neonato.
La legge comporta l'estensione della pratica a tutte le Regioni. A margine della legge, vi sono attività, come la proposta istituzione della Giornata nazionale dello screening neonatale obbligatorio, volte a promuovere e sensibilizzare l'opinione pubblica sui benefici della diagnosi precoce.
Polemiche e battaglie
Nota per il carattere fumantino e la parlata dalle forti inflessioni dialettali, Paola Taverna è stata più volte protagonista di polemiche, anche accese.
Nella seduta del Senato tra l'8 e il 9 ottobre 2014, Taverna commenta una proposta del governo Renzi, volta a inserire il TFR in busta paga, affermando che comporterebbe lo smantellamento dello stato sociale, creato da Benito Mussolini durante il ventennio fascista.
Nel febbraio del 2016 sostiene l'esistenza di un complotto finalizzato a permettere l'elezione a sindaco di Virginia Raggi a Roma. In questo modo - ha sostenuto - si sarebbe tentato di screditare il MoVimento 5 Stelle, perché governo e regione, all'epoca entrambi a guida centro-sinistra, non avrebbero concesso fondi alla Capitale, di fatto paralizzando l'attività della sindaca e della neonominata giunta.
Paola Taverna ha più volte ribadito la sua posizione contraria alla pratica obbligatoria e sistematica delle vaccinazioni, affermando che:
"Non si può pensare che le persone debbano essere vaccinate per poter andare a scuola. I genitori devono essere liberi di decidere e non ricattabili con l'istruzione. Il diritto allo studio e quello alla salute sono garantiti dalla Costituzione, non possono essere legati l'uno all'altro".
Lo sfratto della madre
Ha preso con foga le difese della madre Graziella Bartolucci nella vertenza nel corso della quale il Tribunale Civile di Roma ha respinto il ricorso della signora Bartolucci contro l'Ater di Roma ed il Campidoglio, che avevano dichiarato decaduto il suo diritto a risiedere nella casa popolare assegnatale nel 1994.
La verifica dell'Ater aveva stabilito che il reddito della famiglia Taverna fosse eccessivo, in rapporto alla permanenza in una casa popolare con affitto a canone calmierato. La figlia Paola, infatti, sarebbe risultata intestataria di diverse proprietà immobiliari tra Roma e Olbia.
Paola Taverna aveva replicato:
"L'accanimento contro una donna di 82 anni fa schifo".
In seguito ha avuto modo di dichiarare:
"Credo che mia madre stia agendo bene e credo che mia madre a 80 anni abbia tutto il diritto di desiderare di morire nella stessa casa nella quale è vissuta".
Frasi di Paola Taverna
Foto e immagini di Paola Taverna
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Nota bene
Biografieonline non ha contatti diretti con Paola Taverna. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Paola Taverna.
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