Corrado Formigli

Biografia
Corrado Formigli nasce il 24 marzo del 1968 a Napoli, figlio di un dirigente di un'impresa edile.
Intraprende la carriera giornalistica a "Paese Sera" a Firenze alla fine degli anni Ottanta; nel frattempo, si iscrive all'università e studia giurisprudenza.
Trasferitosi a Londra, comincia a scrivere come corrispondente dalla capitale britannica per "Il Manifesto": dopo un anno in tale ruolo, torna in Italia e viene impiegato nella redazione romana del quotidiano, dove si occupa non solo di politica ma anche di spettacolo.
Gli anni '90
Nel 1994 inizia a lavorare per la Rai, per la trasmissione "Tempo Reale", mentre nel 1996 segue Michele Santoro a Mediaset, in qualità di inviato di "Moby Dick", in onda su Italia 1. In questo ruolo ha modo di raccontare, tra l'altro, i massacri compiuti in Algeria dai fondamentalisti islamici: nel 1998 proprio un documentario sulla guerra nel Paese africano permette a Corrado Formigli di vincere il Premio Ilaria Alpi.
Nello stesso anno, si vede conferire anche il Premio Penne Pulite, per merito di un documentario dedicato alle condizioni degli operai della Volkswagen nella sede dell'industria a Wolfsburg, in Germania. Nel 1999 vince ancora il Premio Ilaria Alpi, questa volta in virtù di un documentario relativo all'apartheid in Sudafrica del dopo Mandela.
Gli anni 2000
Dopo avere raccontato per "Moby Dick" anche la guerra del Kosovo e la guerra civile in Albania, nel 2000 Formigli torna in Rai, sempre al seguito di Santoro: come inviato speciale lavora a "Circus", in onda su Raiuno, ed è il co-conduttore di "Raggio Verde", su Raidue, dove è protagonista anche di "Sciuscià".
In questo periodo si occupa, tra l'altro, di servizi sugli Stati Uniti del dopo 11 settembre, ma anche sul Medio Oriente: Corrado Formigli è il primo giornalista di una televisione a riuscire a entrare a Jenin in seguito ai raid israeliani andati in scena nella primavera del 2002.
Sky, La7, Rai e Radio24
L'anno successivo, con la chiusura di "Sciuscià", il giornalista napoletano passa a Sky Tg24, rete appena nata e diretta da Emilio Carelli, dove conduce il talk show politico "Controcorrente".
Nel giugno del 2004 inizia a collaborare con La7, dove è protagonista di "Passato prossimo", serie di reportage storici (il primo dei quali dedicato alla battaglia di Montecassino); nello stesso periodo, per la serie "La storia siamo noi" su Rai Educational collabora ad "A risentirci a più tardi", per la regia di Alex Infascelli: un incontro tra Francesco Cossiga e Adriana Faranda.
Mentre continua la sua esperienza con "Controcorrente" su SkyTg4, nel 2006 Formigli approda anche in radio, dove su Radio 24 conduce "La Zanzara" (storico programma di Giuseppe Cruciani). Ripete l'esperienza anche nel 2008, anno in cui lascia Sky e torna a collaborare con Michele Santoro su Raidue, autore di molte delle inchieste di "Annozero".
Gli anni 2010
Nel 2011 lascia Santoro e la Rai per La7, dove conduce il talk show politico "Piazzapulita".
Nel febbraio del 2012 viene condannato dal Tribunale di Torino al pagamento (in solido con la Rai) di sette milioni di euro per un servizio giornalistico dedicato all'Alfa Romeo MiTo trasmesso nel corso di "Annozero". Nel servizio, che era andato in onda nel dicembre del 2010, il giornalista aveva messo a confronto la MiTo con altre due vetture, la Citroen Ds e la Mini Cooper, mostrando le immagini riguardanti prove su strada differenti. Per la Fiat, che aveva intentato la causa, si era trattato di una "aggressione mediatica insopportabile", e per questo era stata avanzata la richiesta di risarcimento di 7 milioni (5 milioni e 250mila euro di danno non patrimoniale e un milione e 750mila euro di danno patrimoniale): per i giudici del tribunale quella di Formigli è una informazione denigratoria e non veritiera.
A ottobre del 2012, "Piazzapulita" viene sostituita da "Servizio pubblico", nuovo programma di Michele Santoro su La7.
A partire dal gennaio del 2013, "Piazzapulita" torna in onda e viene trasmessa ogni lunedì, sostituendo "L'infedele" di Gad Lerner, in una collocazione che manterrà anche negli anni successivi.
Nell'autunno successivo, Corrado Formigli viene assolto in pieno dalla Corte di Appello di Torino per la vicenda del servizio sull'Alfa Romeo MiTo: i giudici sostengono che il servizio non fosse in alcun modo diffamatorio, e condannano la Fiat a pagare le spese processuali.
Dopo avere pubblicato per Mondadori il libro "Impresa impossibile: storie di italiani che hanno combattuto e vinto la crisi", nel 2014 Formigli torna in tv con una nuova stagione di "Piazzapulita", ed è tra l'altro il primo giornalista italiano a riuscire a entrare nella città di Kobane, in Siria, al fine di documentare l'evolversi e il progresso dell'Isis.
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