Massimo Gramellini
Biografia • Analisi quotidiane a denti stretti
Massimo Gramellini nasce il 2 ottobre del 1960 a Torino, da una famiglia di origini romagnole. Quando ha solo nove anni, diventa orfano di madre: mamma Giuseppina, infatti, malata di cancro, si getta dalla finestra di casa suicidandosi (Massimo conoscerà la storia in tutti i suoi dettagli solo nel 2010, tramite una persona vicina ai suoi familiari, dopo aver pubblicato il romanzo "L'ultima riga delle favole").
Formazione e prime esperienze professionali
Dopo aver conseguito la maturità classica all'Istituto San Giuseppe del capoluogo piemontese, intraprende gli studi di Giurisprudenza, e inizia a collaborare, nell'autunno del 1985, con la redazione di Torino del quotidiano "Corriere dello Sport - Stadio".
Assunto, un anno più tardi, come praticante a "Il Giorno", sempre nella redazione sportiva, ha l'opportunità di raccontare in maniera dettagliata il primo scudetto di Silvio Berlusconi alla guida del Milan ("Anche se l'ambiente in redazione era apertamente di sinistra, e si credeva che nel giro di pochi mesi Berlusconi sarebbe finito in prigione", ha avuto modo di ricordare in un'intervista a Claudio Sabelli Fioretti) e di seguire i più importanti tornei di tennis del mondo dal vivo.
Massimo Gramellini nell'inverno del 1988 si sposta a Roma per lavorare nella redazione locale de "La Stampa": spesso, però, si trasferisce a Napoli, soprattutto per seguire la vita calcistica ed extra-calcistica di Diego Armando Maradona.
Scrive di sport anche durante i Mondiali di Italia '90: anzi, è proprio un suo articolo riguardante Gianluca Vialli (e una sua presunta relazione con Alba Parietti) che induce la Nazionale azzurra a intraprendere un silenzio-stampa.
Gli anni '90
Nel 1991 il giornalista torinese lascia il mondo dello sport per dedicarsi alla politica e diventare corrispondente della "Busiarda" da Montecitorio: in questo periodo racconta i protagonisti di Mani Pulite, e narra in prima persona la morte della Prima Repubblica e la nascita della Seconda.
Sposatosi con Maria Laura Rodotà - figlia del giurista Stefano Rodotà - a sua volta giornalista ("Era molto ironica, a volte le nostre liti sembravano dialoghi scritti da Woody Allen"), nel 1993 viene scelto come inviato speciale per le cronache da Sarajevo ("E Lerner mi diceva: mi raccomando, niente pezzi che facciano ridere").
Dopo aver divorziato dalla moglie, nel 1998 Massimo Gramellini fa ritorno a Milano, questa volta per dirigere il settimanale de "La Stampa", Specchio, su cui cura la rubrica "Cuori allo Specchio", una sorta di posta del cuore.
Dopo essersi spostato ancora a Roma, il 12 ottobre del 1999 inaugura una rubrica di grande e lungo successo: è il "Buongiorno" che compare in taglio basso sulla prima pagine della "Stampa", a commento di un avvenimento importante della giornata.
Gli anni 2000 e 2010
Lasciata Roma nell'ottobre 2005, Gramellini torna finalmente a casa, a Torino, nominato vice-direttore del quotidiano piemontese.
Poco dopo, inizia a collaborare con "Che tempo che fa", la trasmissione televisiva di Fabio Fazio in onda su RaiTre, per la quale ogni sabato sera elenca e commenta le notizie più importanti di giorni precedenti.
Dopo il già citato "L'ultima riga delle favole", primo romanzo che ha venduto più di 250mila copie in Italia, pubblica a marzo del 2012 "Fai bei sogni", che in meno di due mesi raggiunge il mezzo milione di copie vendute.
La sua opera letteraria, in ogni caso, comprende numerosi altri volumi: tra gli altri si segnalano "1994 colpo grosso" (scritto con Curzio Maltese e Pino Corrias e pubblicato per Baldini & Castoldi), "Ci salveranno gli ingenui" (uscito nel 2007 per Longanesi) e "La patria, bene o male" (scritto da Carlo Fruttero e pubblicato nel 2010 da Mondadori).
Cresciuto nel mito di Indro Montanelli, Massimo Gramellini indica tra i suoi giornalisti preferiti Gabriele Romagnoli, Antonio Socci, Cristiano Gatti, Concita De Gregorio, Mattia Feltri, Michele Serra e Curzio Maltese (conosciuto ai tempi del "Corriere dello Sport").
Appassionato dei Genesis, trova ne "Il laureato" il suo film preferito.
A partire dall'autunno 2016, conduce il programma "Le parole della settimana", in onda il fine settimana prima di "Che tempo che fa".
Dopo aver trascorso 28 anni alla Stampa, il 21 gennaio 2017 saluta i suoi lettori con un ultimo "Buongiorno".
Dal successivo 13 febbraio collabora al "Corriere della Sera" come editorialista, e con una rubrica quotidiana intitolata "Il caffè".
Nel marzo del 2019, all'età di 58 anni, diventa padre di Tommaso, dato alla luce dalla moglie scrittrice Simona Sparaco (18 anni più giovane).
Sull'esperienza di padre pubblica un libro nell'autunno dello stesso anno: "Prima che tu venga al mondo".
Gli anni 2020
Alla fine del 2020 esce il suo nuovo libro: "C'era una volta adesso".
La carriera televisiva conosce un nuovo capitolo nel settembre 2023 quando trasloca dalla Rai su La7 per condurre il programma "In altre parole"; al suo fianco c'è l'ex professore e cantautore Roberto Vecchioni.
Nel gennaio 2024 va in onda su Canale 5 "I fantastici 5", una serie ideata da Gramellini e scritta dalla moglie Simona Sparaco.
Frasi di Massimo Gramellini
Foto e immagini di Massimo Gramellini
Video Massimo Gramellini
Commenti
Nota bene
Biografieonline non ha contatti diretti con Massimo Gramellini. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Massimo Gramellini.
Aggettivi riferentesi alla rubrica "7 di cuori" di Gramellini sul Corriere della Sera (uno dei più importanti quotidiani di questa italietta): degradante, umiliante scoraggiante, deprimente, demoralizzante, frustrante, mortificante, squallido, sconfortante, triste, da far cadere le braccia.
Oggi sul "Corriere della Sera" (quotidiano a livello nazionale) il titolo (non ho avuto lo stomaco di leggero l'intera lettera) di una sedicente innamorata respinta dalla donna che ama. Vomitevole il fatto che si mettano "in piazza" i propri sentimenti in questa maniera insulsa. Ma ancor più vomitevole è che il giornale pubblichi e dia spazio a queste nauseabonde lettere ed ancor più ripugnante è che un vicedirettore sia il curatore di una rubrica insulsa come questa.
Ma ci rendiamo conto che un vice direttore di un quotidiano nazionale come il Corriere della Sera è curatore di una insulsa rubrica come "La posta del cuore"? Non ci sono parole.
Saluto. A proposito del " un senso "
potrei azzardare questo pensiero per me credente: Il suo Angelo Custode non è stato attento! Distratto !
Il Signore Onnipotente, faccio mio il pensiero del grande Dino Buzzati,. .. vorrebbe che queste cose non accadessero ma... impedirlo non può perché così ha lui stesso deciso.
Un senso
Egregio Gramellini,
a riguardo del suo articolo sul Corriere "Un senso", in cui si chiede perché muoiono i bambini, le risponderò per interposta persona, come disse un giorno un eminente Clinico Pediatra (di cui non ricordo il nome) già Direttore di Cattedra alla Sapienza:
"Si nasce per caso, si vive per caso e si muore per caso".
Cordialmente.
Luigi Sacchetti
Leggo ora il "Corriere della Sera", giornale del quale Gramellini Massimo è vicedirettore, sottolineo ViceDirettore. C'è la rubrica da lui curata "7 di cuori" dove appaiono persone della mia età (70 anni) che scrivono le loro esperienze di innamoramenti da diciottenni. Penosi. Ma ancor più penoso è che il nostro vicedirettore Gramellini pubblichi e curi una rubrica di questo genere. Mi ricordo che quando ero piccolo c'era la rivista "Grand Hotel" nella quale apparivano articoli così insulsi. Gramellini: ma lei non si vergogna almeno un po'?
Quando gioca la Nazionale diventano tutti commissari tecnici. Quando scoppia una guerra diventano tutti strateghi militari e leader politici. Vero Gramellini? Come è facile criticare vero? si fa sempre bella figura e non ci si sporca le mani.
Escalation
E quando Zelensky ci chiederà soldati, gli manderemo i nostri ragazzi? E quando ci chiederà armi nucleari, gliele manderemo? Ricordatevi che con oltre 120 basi americane in Italia, molte con bombe atomiche, noi saremo i primi ad essere polverizzati da un Putin messo alle corde. Meglio trattare, trattare, trattare.
Rovelli
Gentilissimo Gramellini, la seguo sempre e la stimo, e nell'ultima puntata sono rimasto pietrificato nel sentire Rovelli parlare della Pace, citando solo le presunte colpe dell' Ucraina!!! Mi sembra un modo bizzarro di parlare di "pace"!!! Non una parola su Putin, e pure questo modo di essere sopra le parti non fa altro che alimentare le rispettive ragioni... "Tentare" di non schierarsi è molto peggio che schierarsi! Con stima Stefano Fenara
Argomenti intrisi di ovvietà
Gramellini scrive e dice argomenti intrisi di ovvietà, banalità e buonismo a buon mercato. E' avvilente che un vicedirettore di un giornale nazionale curi una rubrica come quella di "7di cuori" infarcita di argomenti che trattano i pruriti sessuali di donne/uomini più che sessantenni. Ma è ancora più avvilente che il Gramellini risponda a loro in maniera seria e fingendo un finta compartecipazione, anche in questi casi, intrisa di banali ovvietà e di argomenti buonisti a questi decerebrati sessuali.
Commento su Alessandro Orsini
Gentile Massimo, grazie di poter leggere il suo Caffè sul Corriere in particolare su Orsini che CONDIVIDO. Sarei curioso di sapere cosa ne pensano i suoi alunni a scuola e perché gestionale tanto. La differenza con lei che parla alle persone e Orsini che parla per ASCOLTARSI e dirsi QUANTO SONO BRAVO. APPREZZO LEI anche in TV continui così grazie. Tito
"Ce risemo" ispirata a "La ninna-nanna de la guerra"
Caro Massimo, seguo sempre "Le parole della settimana, vorrei fare bei sogni ma non ci riesco. Di notte ho scritto una composizione ispirata al testo in oggetto, un sonetto scritto dal Poeta a ottobre 1914. Purtroppo nulla cambia!
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi e se può essere pubblicata. Grazie e buona giornata.
Massimo Pierozzi
“Ce risemo”
Ce risemo pupo bello!
Nun finisce sto’ macello,
nun finiscono li guai
che se dormi nun vedrai.
I Sovrani, sempre quelli
còr pensiero a lì quatrini,
sono sempre più assassini
che riducono a brandelli
case, chiese, aspettative,
sogni, affetti, prospettive.
Fai la ninna stai co’ mamma,
che da’ svejo è tutto ‘n dramma.
Uno ha fatto un’invasione
co’ le bombe e cor cannone
a un popolo vicino
un po’ fratello un po’cugino.
Avanza e spara co’ i fucili
facendo vittime civili.
Lancia missili, granate,
tante vittime i bambini
nelle culle, nei lettini
dentro ‘e case devastate.
Nun je importa se so’anziani,
se malati, se so’ mamme,
trasformati dalle fiamme
in lapilli vesuviani.
Sto’ Sovrano criminale
sa benone che la guera,
sia per mare che per tera,
mette in mostra l’arsenale
delle armi la potenza
pe’ stroncà la resistenza.
Però in patria, questa guera,
che ‘n se sente e nun se vede,
c’ha l’appoggio della fede!
Lui bonifica la tera
estirpando mele marce
cor martello e co’ la farce.
Così rincara le risorse
dei suoi fidi portaborse,
rivendendo l’energia
detto fatto e così sia.
Ce risemo pupo bello!
Li rapporti personali
nun saranno più cordiali,
nun saranno come prima
l’amicizia e quella stima
con la “pace” e cor cervello.
Quante vittime ner monno!
Un pianeta a tutto tonno,
mezzo azzuro, mezzo nero,
mezzo farso, mezzo vero,
mezzo chiaro, mezzo scuro
maltrattato di sicuro!
Ce risemo pupo bello,
se te svegli sentirai
er seguente ritornello
che se vuoi poi canterai:
“ Ninna nanna, nanna ninna,
er pupetto vo^ la zinna:
dormi, dormi, cocco bello,
…”
Massimo Pierozzi
Profughi Ucraini in ospedale Bambin Gesù di Roma
Salve Signor Massimo, sono un abbonato al CdS e leggo sempre con grande piacere i suoi caffè. Le volevo fare partecipe di un piccolo episodio della mia vita di volontario presso l'ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma.
Cordiali Saluti.
Leo.
Mi chiamo L. sono un volontario ospedaliero presso l'ospedale Bambin Gesù di Roma. Con altri volontari siamo sempre più spesso impegnati ad aiutare piccoli pazienti Ucraini in genere accompagnati dalle loro mamme. Con F., un'altra volontaria, dobbiamo oggi trasferire pazienti e mamme dall'ospedale alla struttura che li accoglie.
Saliamo ad oncologia al terzo piano per recuperare 2 mamme e 2 ragazzine. Ci aspettano V. e A. con le rispettive mamme. Con un po' di difficoltà, ma con l'aiuto di App e traduttore riusciamo a capirci a vicenda. Mancano però i fogli di dismissione necessari per portare le ragazze fuori dall'ospedale. F. porta le 2 mamme dalla caposala mentre rimango con le due ragazzine. A. sovrappeso senza capelli su una sedia a rotelle mi da le spalle. Si strofina le mani in silenzio. V. seduta al mio fianco è magrissima ed emaciata con un caldo cappello calato in testa. Tiene distrattamente uno smartphone in mano. Con l'aiuto di Google chiedo la loro età e da dove vengono. Mi risponde V. con le mani: 11 anni lei e 14 a no A.. I nomi delle loro città di provenienza mi sono totalmente sconosciuti. Si instaura un silenzio. A. continua a stroffinarsi le mani con lo sguardo fisso davanti a se mentre noto che V. mi guarda sott'occhi e maneggia svogliatamente lo smartphone. Dopo poco me lo gira e leggo la traduzione della sua domanda: 'quanto dista da qui il mare? '
Senza pensarci tanto con le dita segno un 4 e uno 0. Prontamente per conferma lei scrive 40 km. Le mostro una foto del mare di Ostia. I suoi tristi occhi grigi si colorano di azzurro con un piccolo e debole sorriso.
Passa un minuto e vedo che Valeria sta pensando ad un altra domanda, mi guarda di nuovo con lo sguardo basso e sta per scrivere una nuova richiesta quando ecco che tornano F. con le 2 mamme. Dobbiamo andare.
A casa ripenso a V.. Una breve ricerca su internet conferma che Ostia dista 30 km da Roma e non 40. Mi rammarico di aver allontanato di 10 km il mare per questa bambina e mi chiedo, quale altra domanda aveva per me?
Ma i bambini lo guardano?
Gentile Dott. Gramellini,
Mi riferisco al suo "caffè" del 26/3.
Intanto La ringrazio per avermi ricordato un tempo in cui "si andava allo stadio almeno due volte al mese e si giocava a pallone tutti i giorni".
Appartengo infatti a quella generazione di ragazzi cresciuti a pane e pallone, un pallone fatto di interminabili partite in ogni angolo, vicolo o piazza o cortile, che tanto qualunque cosa andava bene. Partite con delle scarpe o dei sassi al posto dei pali e che finivano alla sera, quando il pallone non si vedeva quasi più, i quando tua madre veniva a prelevarti con la forza.
L'importante non era giocare nel campo regolamentare, o avere le scarpe o il completo ultimo tipo, l'importante era stare insieme e sognare, perché no, di emulare i campioni che vedevi in TV.
Appartengo alla generazione che ha visto, da ragazzino, quell' incredibile ed indimenticabile '82.
Oltre al pallone di cuoio e quello di plastica, da Lei evocati, c'era anche quello fatto con la carta dei giornali, ben arrotolata, che magari tornava utile per qualche calcio da tirare nel corridoio di casa cercando, non sempre ci si riusciva, di non rompere niente. E anche li', tanti calci, ma soprattutto tanti sogni.
In secondo luogo, mi ha colpito la sua frase "Il calcio di oggi è una bolla di denaro, poggiata sul nulla". Beh... forse è proprio questo che il calcio di oggi deve riscoprire, quella spontaneità e genuinità. Oggi, non vedo ragazzi giocare per strada da non so' più quanti anni. Oggi i ragazzi giocano a FIFA, o se fanno del calcio giocato, devono spesso fare i conti con dei genitori che si aspettano che diventino necessariamente dei fenomeni.
In ultimo, vorrei condividere con Lei una riflessione sulla vergogna dello spogliatoio dello stadio di Palermo, lasciato dalla nostra amatissima nazionale, dai nostri beniamini, in condizioni disastrose.
Davvero non c'è stato un dirigente capace di entrare nello spogliatoio ed evitare alla nostra nazionale quest'altra vergogna, dopo quella consumatasi sul campo?
La ringrazio per l'attenzione che mi dedicherà.
Personaggi e comunicazione loro malattia
Gentile Dott. Gramellini, leggo sempre sul Corriere i suoi articoli e mi complimento.
L'altra sera ho seguito la trasmissione "Parole" e in quella occasione Lei ed i suoi ospiti vi siete dichiarati favorevoli all'iniziativa di Fedez, e di altri noti personaggi pubblici, nel voler comunicare i loro problemi fisici. Lei ed i suoi ospiti avete tra le altre cose detto che era molto importante far capire quanto fosse determinante la prevenzione.
A tale proposito le pongo questa domanda.
In Italia circa l'80% delle persone non guadagna in media molto più di mille euro al mese, senza contare i pensionati, che in molti casi sognano questa cifra.
Lei non crede che far passare il messaggio che in pratica la prevenzione può salvare la vita sia un grosso dolore per la maggioranza degli italiani. Mi spiego meglio, i vari Fedez, Briatore, Berlusconi e via dicendo, certamente possono permettersi delle regolari visite di controllo, ma se pensiamo che un chek up non costi meno di 2000/3000 euro oppure una cura dentistica complessa migliaia di euro, noi passiamo il messaggio che purtroppo la maggioranza degli italiani, morti per le più svariate malattie, se avessero avuto le possibilità economiche di questi personaggi, sarebbero forse ancora vivi.
Penso agli insegnanti, agli operai, ai netturbini, ai commessi e alle commesse e a tutte le altre categorie (pensionati) che in pratica si sentono dire in continuazione durante queste trasmissioni che la prevenzione salva la vita, e di conseguenza loro sanno che questa opportunità non potranno mai averla, ne per loro, ne per i loro genitori, fratelli, amici ecc. ecc,
Mi chiedo lei metterebbe a rischio il suo lavoro in Rai o al Corriere se dicesse pubblicamente che tutti i Cittadini dovrebbero potersi controllare periodicamente con dei chek up e via dicendo a spese della Sanità Pubblica.
Mi viene in mente Malgioglio che la settimana scorsa in tv raccontò che durante uno di questi controlli di routine si è sentito dire dal suo medico di avere un neo che se non operato subito lo avrebbe portato alla fine.
La ringrazio.
P. S. Molte persone a cui ho fatto questo discorso mi hanno detto che io sogno ad occhia aperti, e che il mondo sarà sempre così, anche per la salute quello che conta sono i soldi.
Dolfi Diwald cell: 336-------
Un sentito ringraziamento a Giuseppe
Quello che ho percepito leggendo il testo che le ha inviato "Pippo" è sulla mia stessa lunghezza d'onda. Non aggiungo nulle se non che quello che mi appare, di tutta la vicenda russo-ucraina. è un velato scontro tra il concetto di autocrazia e il concetto di democrazia.
Grazie Giuseppe, hai saputo esprimere pochi ma efficacissimi pensieri.
Mauro
Guerra in Russia
Preg. mo Dott. Gramellini,
Mi permetto, da uomo della strada, qualche riflessione su questa inaspettata guerra (Si, la guerra, nel 2022, in Europa) che, da ormai oltre 20 giorni, ha sconvolto la vita degli Ucraini prima di tutto, ma io penso anche dell'Occidente e forse, in ultima analisi, della Russia stessa, Paese che ha iniziato le ostilità.
Le cronache provenienti dall'Ucraina, ma anche i tanti commenti a cui assistiamo attraverso i media, ci consegnano, a mio modestissimo avviso, l'immagine di un dittatore sempre più incattivito e, dice qualche osservatore, in cerca di una exit strategy (speriamo sia davvero cosi).
"L'operazione speciale" sembrerebbe non andare cosi come la si era prevista. L'esercito russo, forse non cosi ammodernato e al passo con i tempi, non riesce a sfondare, non riesce a vincere la resistenza di un popolo fiero e pronto a tutto per difendere la propria terra e la propria identità. Qui non si sente parlare di armi intelligenti, di attacchi mirati, al contrario sembrerebbe che il disappunto, per il fatto che le cose non vanno come preventivato, si tramuta poi in attacchi indiscriminati contro ospedali, scuole con bambini, obiettivi civili.
A proposito di questi paesi ricadenti nell'ex URSS, ho sempre pensato, io che comincio ad avere qualche anno in più e la guerra fredda me la ricordo, che evidentemente in questi Paesi c'è sempre stato un forte sentimento nazionale che appena ha avuto modo di esprimersi, alla caduta del muro, è tornato a farsi sentire.
Dunque oggi non si può chiedere agli Ucraini di rinunciare alla propria identità, magari facendosi dettare una nuova Costituzione direttamente da Putin o dai suoi più stretti collaboratori, o accettando un governo fantoccio che risponda direttamente al dittatore russo. Questa è una popolazione dura ed orgogliosa che per 70 anni ha dovuto reprimere un sentimento nazionale, ma che, successivamente, ha assaporato una cosa che si chiama semplicemente "libertà" e quando la assaggi non puoi più farne a meno. Noi Italiani, che siamo il Paese della Resistenza dovremmo ricordarcene.
Un altro punto. Putin, sul terreno della comunicazione, sta perdendo, da ogni punto di vista, il confronto con Zelensky. Quest'ultimo, forse perché è un ex attore, sta facendo un ottimo uso della comunicazione. Ha cominciato rinunciando fin dal primo giorno alla giacca e cravatta da Presidente, e presentandosi, insieme al suo entourage, con la maglietta o la tuta mimetica da combattente, non ha lasciato il Paese, ha rifiutato in tal senso anche un aiuto dall'Occidente, e si sta accreditando, agli occhi della sua gente, ma anche della comunità internazionale, e agli occhi dello stesso Putin, che ricordiamo ha indicato l'uccisione di Zelensky come uno degli obiettivi principali, come un leader in grado di guidare il suo Paese in questa difficile ora della prova.
Un ultimo punto. Tanti in questi giorni sono bravissimi e attentissimi, anche sui social, a sottolineare gli errore dell'UE, degli USA e del mondo occidentale in generale, citando in particolare delle informazioni a cui, è vero, non sempre l'informazione prevalente ha dato il giusto peso (8 anni di guerra in Donbass, presunte o vere nefandezze compiute dagli Ucraini, politica espansionistica della Nato/Usa anche nei paesi più vicini alla Russia).
Tutto questo non giustifica i fatti di questi giorni! C'è un aggressore e c'è un aggredito!
Che Putin fosse un dittatore e che avesse delle ambizioni imperialiste, questo lo si sapeva. Basterebbe citare le note vicende di giornalisti, oppositori, dissidenti vari che hanno pagato, anche con la vita, e pagano giornalmente la loro libertà di pensiero.
Esiste però una linea rossa al di là della quale non si può e non si deve andare. oggi quella linea rossa è stata superata in maniera irreversibile.
Come se ne esce, non ho certo la presunzione di poterlo dire io, ringrazio soltanto chi avrà la pazienza di leggere.
Senza pretese.
Pippo
Nelle piazze piene non c'è soltanto il dittatore che parla
Carissimo Massimo, ma verrebbe voglia di chiamarti Padre Mariano perché, come l'indimenticabile frate cappuccino, sai parlare alla coscienza delle persone, ti chiederei di scrivere un articolo sul fatto che esiste non solo la responsabilità dei dittatori, ma anche quella delle persone che, riempiendo le piazze come folla plaudente, diventano praticamente complici del dittatore di turno.
Un passaggio dall’Ucraina a Napoli
Un passaggio dall’ Ucraina a Napoli: Un messaggio per la Pace
Iniziativa di sostegno alla popolazione ucraina
Breve storia de [[IL BUS DELLA SOLIDARIETA’]]
Il veloce peggioramento degli eventi bellici, la drammaticità delle immagini diffuse dai media e le notizie sempre più inquietanti dai fronti di guerra, hanno scosso le coscienze di tutta l’umanità.
Cercare le “parole” per descrive quanto sta sconvolgendo l’Europa e il mondo intero può essere un esercizio improduttivo se non è accompagnato da una riflessione etica, profonda, soprattutto nei bambini e negli adolescenti.
Quindi, nelle persone di buona volontà… diventa impellente inventare dei “gesti concreti” per dare vero significato alla parola [[PACE]]
Un atto irrinunciabile per genitori, educatori, docenti, persone di scuola, per affermare, tutti insieme, pragmaticamente i valori di Libertà e di Amore che non potranno mai cadere sotto i colpi delle armi da fuoco.
Ecco l’iniziativa intrapresa dalla grande Comunità Educante
della Scuola dell’Infanzia e Primaria Statale “L. Vanvitelli” di Napoli:
Dopo aver accolto le ansie, il grido di dolore, la preoccupazione dei piccoli scolari, impauriti dalle notizie della guerra in Ucraina, ci si è mobilitati con riflessioni di gruppo, con spiegazioni da parte degli insegnanti, con disegni, bandiere arcobaleno, e attraverso la partecipazione alle numerose manifestazioni Pro-Pace del territorio.
Ma sono stati i bambini stessi a proporre di fare qualcosa di più.
Qualcosa di più concreto.
Così, tutti insieme, insieme alle famiglie, ai nostri amici, ai nostri conoscenti, abbiamo voluto raccogliere dei fondi, spontaneamente.
I primi sono state le monetine delle paghette settimanali dei bambini stessi, da 1, 2 euro, i loro regalini in soldi dei nonni, degli zii, per i loro compleanni, accompagnati da letterine amorevoli e colorate, destinate ai bambini ucraini.
Poi hanno fatto seguito contributi più consistenti dei tanti sostenitori che hanno creduto nell’iniziativa.
Nella visione visionaria di una Preside, (la sottoscritta) che ha dedicato ogni energia alla formazione delle nuove generazioni.
Cosi … è iniziato il viaggio di un Autobus da GranTURISMO che è arrivato fino in Polonia, e all’andata ha trasportato medicinali e presidi sanitari dei Centri di Raccolta e che al ritorno ha accompagnato a Napoli, madri e bambini ucraini, che hanno ricevuto una prima accoglienza nelle strutture sanitarie individuate dal Comune di Napoli, dalla ASL Napoli 1 Centro, dalla Prefettura, per essere successivamente ospitati presso parenti, amici e famiglie resesi disponibili attraverso i canali dell’ Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Napoli.
Il Bus della Solidarietà è partito da Napoli, nella notte tra venerdi 11 e sabato 12 marzo.
All’alba di Domenica 12 aveva a bordo 19 mamme e 21 bambini, che da Leopoli hanno raggiunto la stazione polacca di Przemysl, giusto venti minuti prima che fosse bombardato il corridoio di accesso alla Polonia.
Il Pullman della solidarietà ha ripercorso al ritorno, i circa 2.000 chilometri di distanza per arrivare Lunedi 15 marzo, di pomeriggio direttamente presso l’HUB Vaccinale più grande della città, sito all’interno della Mostra d’Oltremare, dove sono state esperite le prime procedure sanitario-burocratiche, a cura del personale medico ed infermieristico gestito dal Direttore Generale, dott. Ciro Verdoliva.
A seguire, si è provveduto ad una sistemazione in un Hotel Residence, annesso all’Ospedale del Mare.
Cosi Joanna, Katrina, Holga Alina, Tatiana e le altre e i loro splendidi bambini: Anastasia; Dimitry; Roman; Mark… hanno potuto finalmente ristorarsi e riposare.
A seguire poi, ciascun nucleo familiare, ha potuto raggiungere i propri parenti, gli amici, le famiglie che li hanno accolti, nelle diverse città e nei comuni limitrofi, in particolare quelli vesuviani.
Certo, l’iniziativa è simile a quella di tanti altri.
Ma si distingue da ogni altra.
E si distingue per il valore formativo ed educativo che ha assunto sin dall’inizio.
Per una importante Società Sportiva affermata nel mondo del calcio, è sicuramente più facile distogliere un po’ delle ingenti risorse disponibili, per fare la stessa cosa, percorrendo anche meno chilometri. (e comunque ben venga che sia stata fatta), ma il valore aggiunto che ha assunto la stessa azione, partendo dal basso, dalle monetine di ogni bambino, e con le enormi difficoltà burocratiche che è stato necessario superare, è incommensurabile.
Solo con gli esempi concreti ed incisivi si può spiegare ai nostri figli, come contrastare odio e violenza e si può veramente educare alla Convivenza Civile, che è presupposto di ogni Pace, da quella di una famiglia, a quella di un Paese, a quella del Mondo intero.
[[ Tutti parlano di pace ma nessuno educa alla pace. A questo mondo si educa per la competizione, e la competizione è l’inizio di ogni guerra. Quando si educherà per la cooperazione e per offrirci l’un l’altro solidarietà, quel giorno si starà educando per la PACE]]
Così scriveva (e praticava), la grande M. Montessori.
Per la realizzazione del progetto [[ll bus della solidarietà]] hanno contribuito, insieme ai tantissimi sostenitori:
-la ASL Napoli1 Centro con personale e strutture;
-L’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Napoli;
-l’associazione di volontari “SOS Vesuviana” con Stephan;
-l’Agenzia Turistica ScoopTravel -Tour Operator- da cui è partita la raccolta dei fondi;
-la Ditta Della Penna, che ha messo a disposizione autisti generosi e affidabili che non si sono risparmiati e hanno guidato “con amore”;
-la Ditta Vegezio Ristorazione, che ha offerto i cestini da viaggio;
insieme a tutte le persone di buona volontà che hanno finanziato e realizzato l’iniziativa.
Ma anche le buone azioni sono contagiose, non solo i virus, e cosi… sta iniziando anche un secondo giro … di Bus… l’iniziativa continuerà e siamo pronti a ripartire, per portare in sicurezza, lontano dalle bombe, altre mamme e altri bambini, che si spera possano al più presto riappropriarsi della propria vita.
Mentre numerose sono le disponibilità ad accogliere nuclei familiari ucraini, presso le proprie abitazioni.
Questo entusiasmo, che ha alimentato il desiderio di fare ancora… di donare di più… ci ha convinti che sia giusto diffondere, a-posteriori, l’iniziativa, affinché sia da spunto per tante altre, che potranno essere messe in atto, nonostante inizialmente, e volutamente, non si sia voluto coinvolgere stampa e tv, per tutelare la privacy dei nostri fratelli ucraini e per scongiurare controproducenti “spettacolarizzazioni”.
Cordiali saluti
Ida Francioni
Dirigente Scolastico
36° Circolo Didattico di Napoli 348-------
La situazione è più complessa
Buongiorno Sig. Gramellini, mi ha sorpreso il suo sorprendersi del professore Orsini che dice “La situazione è più complessa”. Se lei fosse statunitense capirei una sua visione del mondo semplificata nel quale ci sono solo i buoni ed i cattivi. Colpevoli ed innocenti.
C’è sicuramente la responsabilità principale dell’aggressore Russo, ma ritengo molto rilevante la co-responsabilità dele democrazie occidentali che hanno permesso che si creassero le condizioni, e che poi non è state in grado di prevedere e gestire la situazione perché una tale aggressione militare succedesse.
Ci sono sempre i colpevoli, ma i complici, anche involontari (e non lo sono sempre), hanno le loro, a volte gravissime, responsabilità.
Un parallelismo può essere fatto anche con Hitler, il male assoluto. Allora le dinamiche che lo hanno portato al potere, prima, ed il fatto che abbia avuto tutto il tempo di armarsi fino ai denti dopo, dipendono molto dalle azioni (e dalle mancate azioni) delle potenze vincitrici della prima guerra mondiale. Se queste fossero state più lungimiranti e capaci forse Hitler non sarebbe mai arrivato al potere, o comunque avrebbero successivamente saputo gestire le dinamiche in corso prevenendo una guerra che ha fatto 70 milioni di morti in pochi anni.
La situazione è effettivamente complessa.
Il lupo e l'agnello
Caro Massimo, ti seguo sempre volentieri e spesso mi trovo in linea con i tuoi pensieri. Stavolta però no. O meglio, concordo con te sul fatto che ci sia stata un aggressione ai danni di un paese sovrano, l'Ucraina, da parte della Russia, però trovo il comportamento di Zelensky assolutamente irresponsabile. Non ha possibilità di uscirne, fuori e cosa fa? Tira per la giacchetta l'UE e la Nato per far sì che il conflitto si allarghi e sfoci in una terza guerra mondiale? E questo sarebbe un uomo che vuole la pace, uno con cui si più dialogare? Intanto il suo popolo viene massacrato e lui cosa fa? Invece di misurarsi la posta, cosa che a parer mio avrebbe dovuto fare a priori perché di fatto lui ha anche deliberatamente provocato, continua a incitare all'odio. Che differenza ci vedi tra lui e Putin? Sono 2 guerrafondai. Ribadisco, l'Ucraina è stata invasa, ma Zelinsky ha fatto come il monello mingherlino che lancia il sasso nella finestra del vicino corpulento e poi chiama il fratello maggiore. Il fatto che sia stata la Russia ad attaccare non deve automaticamente far dimenticare quali responsabilità ci sono dall'altra parte, a cominciare dalla situazione nel Donbass. Insomma come dire che " non è che solo perché uno è morto diventa automaticamente un brav'uomo". Qui ci vuole dialogo e comprensione per arrivare ad una soluzione diplomatica e ci vuole rispetto per i morti dall'una e dall'altra parte, e aldilà dell'orgoglio e delle ideologie credo sia necessario un passo indietro, forse anche due, da parte di tutti.
Ti abbraccio.
Il lupo è l'agnello
Ho appena letto il tuo articolo di oggi sul Corriere e volevo semplicemente dirti: grande Massimo! Condivido la tua impazienza, la mia e' spesso rabbia, di fronte a situazioni che tu esemplifichi perfettamente con la favola del lupo e dell'agnello. Io di solito uso la metafora del "non-compleanno" nel mondo ribaltato di Alice di Lewis Carrol (essendo un'insegnante di inglese), ma il punto e'lo stesso: nn ci si capacita di quanto imperi il nonsense, la mancanza di buon senso.
Caffè
Forse il professore è tanto ammiratore di Atene che ritiene giusto quanto fatto si Meli.
Speriamo bene.
ANTONIO
Pragmatici
Se sono un lavoratore dipendente e il mio capo non mi va più, ho tre strade davanti:
1) lo mando a quel paese e vado in mezzo a una strada
2) lo mando a quel paese e mi faccio mantenere da un amico
3) mi cerco un lavoro e POI lo mando a quel paese.
Il nostro padrone è Putin col suo gas e petrolio. Che senso ha mettergli delle sanzioni se lui può chiudere il rubinetto del gas? Molto pragmaticamente sarebbe meglio per l'Ukraina concedere a Putin quello che vuole magari in cambio di un grande risarcimento. Sento tante belle parole inutili. E' facile parlare col conto in banca bello pieno. Io sto quasi al freddo in casa per colpa di uno che voleva entrare nella Nato, quando, secondo me, la Nato non dovrebbe neanche esistere dopo il crollo dell'Unione Sovietica. Vi prego di meditare.
Basta un francobollo
Buongiorno
Ho un’idea forse ingenua ma non riesco a togliermela dalla testa e vorrei proporla anche a voi.
Si tratterebbe di spedire una lettera da parte di ogni (magari) abitante del pianeta ai capi di stato o chi per essi per dire basta alla logica di guerra
Potrebbe chiamarsi “ BASTA un francobollo “
Se arrivassero milioni di lettere, certo nessuno le leggerebbe e forse verrebbero distrutte ma intanto circolerebbero
Mandate da scolari e studenti sarebbero un modo di educarli alla pace.
Mandate da adulti sarebbe un modo per, anche se in piccola parte, prendere posizione.
La mia idea sarebbe di:
SPEDIRE UNA LETTERA CON BUSTA COLORATA per rappresentare i colori della pace e le diversità di ognuno unite nella pace con un messaggio di NO ALLA GUERRA
MANDARLE ALLE AMBASCIATE DI RUSSIA DEL PROPRIO PAESE per ora ma poi potrebbero essere di altri paesi in guerra oppure a destinatari più adatti ma che io non saprei (sognerei di riempire il lungo tavolo di Putin)
Se per voi potesse essere percorribile vi chiederei di parlarne e di pubblicizzarla comunicando gli indirizzi più adatti per la spedizione
Grazie
Sonia Coz
Faccio appello alla tua umanità per un tema molto caro: la violenza stradale
Carissimo Massimo Gramellini il messaggio che ti scrivo è nel gruppo #genovaciclabile e sono taggate le principali associazioni e fondazioni legate al tema della violenza stradale e della mobilità sostenibile. Alla fine del testo che riporto metterò il link al post facebook. In tale post ho condiviso il link con la storia di Mario, una storia molto toccante di violenza stradale ed eutanasia.
Carissimo Massimo Gramellini.
Non frequento da 25 anni la televisione (non che la frequentassi molto prima), perché in una certa fase della mia vita, ancora minorenne, l'ho trovata povera di contenuti e in un'era in cui in pochi avevano internet e io non avevo neanche il computer l'ho spenta.
E per anni non ha mai abitato e non abita le case in cui ho vissuto.
Nell'era di internet tuttavia mi imbatto talora in video molto belli colmi di umanità di cui per fortuna anche la tv a volte è sorgente.
Ho iniziato quindi per caso a guardare i tuoi monologhi ed ognuno riga di lacrime il mio viso, per delle carezze di una bellezza rara che le tue parole donano alla mia anima e per le storie di persone straordinarie che raccontano.
E lo stesso mi è successo ascoltando la storia di Mario perché sollevi un tema, l'eutanasia, che ritengo di grandissima importanza.
E puntuale mi è partito un pianto incontrollato e non solo per l'immenso dolore che questa storia si porta con sè.
Questa volta ho pianto anche per quel senso di impotenza che si trova quando non si è "Massimo Gramellini" e non si ha il potere di poter far arrivare il proprio messaggio a tante persone, ma si è semplici fondatori di un gruppo facebook locale con 10k utenti.
Un gruppo che tra le lotte giornaliere affronta un tema di una gravità immensa e su cui tutti i canali della comunicazione sorvolano: la violenza stradale.
Anche tu. E per una volta ti avrei aggiunto a quel discorso qualche parola e pensiero in più.
Nel video esordisci con una frase: "La vita a volte cambia in un attimo" e ci percepisco sfumature di ineluttabilità e casualità, le stesse che evoca la parola più sbagliata di tutte per nominare l'episodio che caratterizza la violenza stradale: incidente.
La vita di Mario è cambiata perché una persona lo ha quasi ucciso, guidando contromano nella strada in cui Mario guidava.
Carissimo Massimo. Vorrei che le tue parole accarezzassero i nostri cuori in una nuova storia per almeno alleggerirmi del senso di impotenza di cui ti parlavo sopra.
Ogni giorno quello che succede a Mario succede ad altrettante persone. E' una mattanza che chiamiamo incidenti ma che sarebbero tutti evitabili.
Le pagine istat sono piene di sangue e lacrime di persone che hanno cambiato la loro vita e quella dei loro cari in un attimo. Per sempre.
Ti prego di raccontare una storia di violenza stradale. Sono tante le storie ogni giorno da raccontare. Quante persone vengono investite ogni giorno sulle strisce pedonali! E' questo un paese civile?
Rendile carezze per l'anima perché diventino temi di tale importanza da trasformarsi in leggi, in strade disegnate non per arrivare prima, ma per arrivare, per vivere.
C'è un numero, che è l'unico numero che vogliamo leggere, che è già stato scritto nella storia di città civili e che vorremmo vedere scritto per tutte città italiane: ZERO 0.
Zero morti, zero paralizzati, zero feriti. Perchè la strada è il luogo di tutti, impossibile da evitare.
Spero che la mia preghiera ti arrivi, perché sono sicura che scriveresti un'altra splendida carezza.
Un grande abbraccio con tutto il cuore a Mario e alla sua mamma da questo piccolo grande gruppo. E tanta tantissima riconoscenza.
Il link al post facebook:
h-------
Esiste ancora l'umanità?
Scrivo a Lei Massimo perche la ritengo una persona di grande umanità e magari vorrà porre l'attenzione alla mia situazione che sono sicura riguarda tante altre persone accusate di essere novax ma che in realtà non lo sono. Purtroppo nonostante la mia lettera qui sotto, resterò nella situazione di non vaccinata. Nessun Novavax e nessuna esenzione.
Buongiorno.
Ho avuto Vs. indirizzo in seguito ad una segnalazione all’ASL, in seguito all’impossibilità di fatto di
vaccinarmi. Chiarisco che questa missiva è di una persona che si vuole vaccinare ma che le regole stabilite
lo rendono di fatto impossibile. Di seguito la descrizione della mia situazione:
Sono stata vaccinata con prima dose il 27/05/21 con Pfizer. Dal giorno dopo, ho cominciato ad avere scosse/bruciore sulla parte sx del viso e della testa. Il mio medico, mi ha quindi consigliato di sospendere la vaccinazione (seconda dose) per fare degli accertamenti dicendomi che un effetto del Pfizer è la paresi facciale.
Ho fatto una serie di accertamenti: visita neuorologica, risonanza con liquido di contrasto, ecodoppler vasi epiaortici, ecocardiografia. Nessuno di questi esami ha riscontrato particolari problemi, ma avendo ancora il problema della scosse ho richiesto più volte esenzione al mio medico e a hub vaccinale, ma mi è sempre stata negata.
Presa da totale sconforto (mi sveglio di notte per le scosse), ho deciso di attendere il Novavax pensando che con un vaccino con diversa tecnologia sarebbe stata comunque un’incognita, ma almeno diverso da Pfizer con il quale la prima esperienza mi ha fortemente preoccupata e con il quale non ho intenzione di
proseguire il percorso vaccinale così come con qualunque altro vaccino con uguale tecnologia da Pfizer.
Questa mattina all’apertura delle prenotazioni Novavax, ho provato ad aderire, ma non mi è stato possibile perché risulto già vaccinata.
Da qui, una serie di telefonate: numero verde, ASL TO4 fino all’apertura ticket a Ocean.
Ocean mi ha richiamata e mi ha spiegato che su Novavax non è stata fatta la parte eterologa e pertanto non ci sono studi sulle reazioni che ci potrebbero essere a “mixare” due vaccini di tecnologie diverse, anche se fatti con molti mesi di distanza.
Ora, vorrei capire come posso fare per mettermi in pari con la legge. Cosa che vorrei tanto fare, visto anche che sono over 50 e questo influisce negativamente sul lavoro, come potete facilmente immaginare.
Mi trovo in una situazione di disperazione:
· Continuo ad avere scosse in viso e testa
· Ho fatto dichiarazione eventi avversi tramite il mio medico, ma non ho ricevuto nessun tipo di riscontro
· Voglio vaccinarmi Novavax e non posso
· Voglio mettermi in pari con la legge e non posso
· Rischio di perdere il lavoro
Sono talmente disperata che sono anche disponibile ad assumermi la responsabilità di accettare di firmare un consenso al trattamento Novavax anche se non esistono esperienze cliniche, ma Vi prego di prendere in considerazione emissione di un esonero a vaccinazione.
Cordiali saluti.
Proposta di lettura/intervista
59 anni; un passato da meccanico stampista, oggi pensionato e scrittore esordiente con la mia prima opera intitolata "Il mio Decamerone" - Morsi e rimorsi di vita dolceamara AltroMondo Editore. Per restare in tema con la sua trasmissione del sabato sera anch'io, nella sesta Novella intitolata: "Il peso delle parole-La tonnara", tento di materializzare alcune parole dandole un peso e un valore ben preciso. Ma saranno tulle le 70801 che compongono il mio primo sforzo letterario a dare una nuova chiave di lettura e un termine di paragone con il vero e unico grande Decamerone quello del grande Boccaccio. No non sono così pazzo e megalomane da azzardare un simile paragone io, nel mio piccolo, tento di piazzare le mie dieci Novelle nell' odierno contesto storico dominato dai guai dovuti dalla peste da Covid 19. Ecco quale può essere l'unico contesto nel quale può essere visto, letto e paragonato con quello del XIV secolo. Peste nera e Covid 19 fanno da sfondo e anche le mie dieci Novelle che hanno la presunzione di distoglere il lettore dalla paure atavicha di morire appestato. Purtroppo con una casa editrice piccola e una agenzia di distriuzione ancora più piccola la maggior parte degli sforzi di promozione e pubblicità ricadono su di me che non posso fare altro che improvvisare. Lascio qui anche un paio di numeri di telefono; non si sa mai, Lascio anche un link del filmato della prima e unica presentazione che son riuscito a fare nonostante le limitazioni da Covid 0381 ------- cellulare e WatsApp 328------- ht ts: // ----- /u5-------k Comunque vada, complimenti per la trasmissione e grazie per il tempo che qualcuno dedicherà a leggere questo appello Grazie. Raffaele Scettri scrittore acrobatico fantasista.
La calunnia è un venticello
Caro Gramellini, le ho già scritto la mia delusione nell'aver perso il piacere del mio "Caffè" preferito: la sua sagacia, intelligenza, ironia e autoironia con cui trattava temi, di cui condividevo il pensiero.
Finché il "Caffè" è diventato monogusto: solo Covid, no vax, si vax, ecc. ecc. Ma soprattutto una polemica e aggressività di pensiero contro posizioni diverse dalle sue.
Ma questo è la mia percezione personale ovviamente. E cerco sempre di ritrovare il mio vecchio (non per età) Gramellini.
Invece mi colpisce il suo articolo odierno "Villa Crisanti": se la prende con i "malpensantl" che fanno dietrologie sull'acquisto di un risparmiatore, che ha aperto anche un mutuo, per acquistare una villa del '600 con 7 bagni (oltre a zona notte e zona giorno mi auguro), solo perché costui ha sostenuto delle regole, non accettate o scomode appunto dai malpensantl.
Come mai invece, se la polemica è ormai necessaria ad ogni costo, non se la prende con la sua Testata che nella stessa pagina in cui riporta la necessità di mantenere determinate regole - malgrado dati pandemia più rassicuranti e in controtendenza di altri paesi europei- da in maniera eclatante la notizia di un fatto così privato- un libero cittadino che acquista una casa- con dettagli tali da far nascere retropensieri "malevoli" anche ai migliori benpensanti?
Ancora una volta si ha l'impressione ormai che l'Informazione- media e giornalisti- pur di
fare notizia e/o sostenere determinate posizioni, si confonda e perda anche di coerenza nell'informazione.
Quindi forse vale la pena chiedersi chi è in questo caso (ma anche in tanti altri) il reale "venticello della colunnia.. "!
Articoli femminili su persone e nomi maschili
La presidente mattarella, la premier draghi, la libro, la sole ecc. In tv statali e private, alla radio Naz., prego trattare questo tema è chi ha dato questo ordine che fa rizzare le orecchie, spero non i perversi anche sugli scritti. Grazie
Commento “Il Grillo delle vanità”
Il mio commento a “Il Grillo delle vanità”
Grillo nelle citazioni ha dimenticato di ricordare suo (zio) Padre Venanzio e cugino di mia suocera, mirabile esempio di rinuncia a “vanità ed egoismo”, che ha veramente “lasciato spazio a una sola voce”: quella che conta. Volevo allegarle anche la foto. Grazie e buon lavoro, Antonio Pizzinelli Via ------- 37, 47043 Gatteo (FC)
Domanda per la dottoressa Viola
Buongiorno Gemellini, vorrei farle una domanda per la dottoressa Viola, la mia nipotina di 2 anni risulta avere contratto il covid dopo tampone effettuato a seguito di due giornate con febbre alta e leggera tosse. Desidero sapere se si è immunizzata e in caso affermativo per quanto tempo? Inoltre questo virus potrebbe colpire maggiormente in futuro proprio i piccoli in quanto non ancora vaccinati?
Grazie Arianna
Troppo eccessivo
Oggi su un quotidiano ha scritto "troppo eccessivo". Sono sicura che Lei sappia che è sbagliato.
I principi della medicina narrativa
Buonasera, io sono un'infermiera innamorata della scrittura e, dopo una serie di corsi di medicina narrativa, ho deciso di fare un esperimento. In tempo di covid, dove era importante che noi non perdessimo la nostra identita, ' ho voluto applicare i principi della medicina narrativa al nostro gruppo. Le ho fatte scrivere e io la voce narrante. Mi piacerebbe pubblicare queste cose. Perché lo sa, scrivere storie è importante per non dimenticare.. Sarebbe bello condividere con lei. Patrizia, infermiera dell'ospedale di Chivasso (to)
Lettera d un docente precaria
Egregio dottor Gramellini sono una docente precaria di lingua e letteratura francese di Napoli al 4 anno di insegnamento ed anche quest'anno non ho avuto l'incarico annuale causa algoritimo, si quest'anno scolastico 2021/2022 il Miur si é inventato quest'altro tipo di reclutamento eh beh io sono stata saltata, per cui vengo chiamata dai vari istituti scolastici in provincia di Napoli per effettuare supplenze breve e saltuarie che possono anche durare tutto l'anno scolastico. Come tanti docenti precari che effettuano questo tipo di supplenze i pagamenti avvengono dopo mesi e mesi, nonostante come tutti i lavoratori, ogni mattina andiamo a scuol, a svolgiamo tutti i compiti di un docente: lezioni, programmazioni, consigli, collegi docenti, scrutini et c eppure il ministero quando deve pagarci ci fa attendere mesi e mesi. Siamo in tanti che da ottobre, leggo di colleghi che non hanno avuto le spettanze dell'anno scorso maggio e giugno, non abbiamo percepito uno stipendio. Le nostre retribuzioni non fanno parte dei doveri di questo Stato perché nella consultazioni dei pagamenti troviamo scritto sul portale Noipa: risorse in corso di assegnazione, cioé il Mef non ha i soldi per pagarci. Ma le utenze quelle non aspettano neanche il fitto, il mutuo (personalmente ho dovuto fare una colletta tra amici e parenti per pagare la rata di dicembre). Abbiamo creato gruppi facebook, instragram, in molti abbiamo scritto al Mef, allo ragioneria territoriale senza risposta. Confrontandoci su questi vari canali che ho elencato abbiamo deciso di contattare testate televisive, per dare visibilità al nostro problema, io ho preferito contattare lei perché la segue come giornalista e scrittore e nel suo programma le parole della settimana dà voce insieme ai suoi collaboratori a chi non ne ha. Ora mentre la scrivo sento ancora il ministro Bianchi che parla di scuola, glissando benissimo le domande del suo collega Fazio,
Grazie per il tempo che ha speso nel leggermi sperando di esporre il problema nel suo programma Le parole della settimana
Contagi covid: domanda per Antonella Viola
Buongiorno Massimo
Volevo chiederle se può fare una domanda alla dottoressa Viola che ha spesso in trasmissione.
Come mai questo vaccino non blocca i contagi perché ormai non si può negare che anche chi ha tre dosi i può contagiare. E' ormai evidente che non funziona per prevenire i contagi.
In questa situazione qualsiasi nuova variate ci porterà a nuovi aumenti di contagi con annessi green pass e restrizioni varie, cosa sta facendo la ricerca per trovare una soluzione definitiva? Pfizer certo non si impegnerà a trovare una soluzione finché vende miliardi di dosi
A lei invece chiedo se non trova che impedire a chi non è vaccinato di andare a lavorare pur con un tampone non sia pesantemente in contrasto con la costituzione?
Una persona con tampone negativo non è un pericolo per nessun collega, se mai è vero il contrario sono i vaccinati non controllati che sono un pericolo ma forse questa politica vergognosa non si fida dei tamponi. Provi a chiedere a uno dei politici che passano li da lei perché uno con tampone negativo non può andare a lavorare. Insista finché non le da una risposta, vediamo che figura riesce a fare e che onestà intellettuale ha questa politica.
Per la cronaca ho già fatto tre dosi.
Saluti
Massimo
Lettera inviata al Ministro Sperenza per denunciare i disagi dei minori affetti da autismo
Le invio di seguito la lettera che ho inviato al MInistro Sperenza. La utilizzi come meglio crede.
Saluti e complimentiper quello che fa.
Preg. mo on. dott. Roberto Speranza
Sono il dott. Giuseppe Caruso, Medico di Medicina Generale (Regione Sicilia, ASP di Siracusa), e vorrei sottoporLe una questione con la speranza che possa risolverla nel più breve tempo possibile nell’interesse dei pazienti affetti da “Disturbo da deficit dell’attenzione ed iperattività (ADHD) ”.
Ad un mio piccolo paziente di anni 7, affetto da autismo e da “Disturbo da deficit dell’attenzione ed iperattività (ADHD) ”, è stato prescritto da un centro specialistico di Neuropsichiatria infantile ubicato fuori provincia il farmaco metilfenidato.
Ebbene, i genitori del piccolo paziente per poter ritirare in farmacia il farmaco prescritto devono fare la seguente trafila:
accesso allo studio del medico di medicina generale per la richiesta di visita di Neuropsichiatria infantile,
accesso al centro specialistico di Neuropsichiatria ubicato fuori provincia per la prescrizione del piano terapeutico,
accesso alla farmacia territoriale dell’ASP per l’autorizzazione al ritiro del farmaco,
accesso allo studio del medico di medicina generale per la prescrizione del farmaco su Ricetta Ministeriale a Ricalco (RMR).
accesso in farmacia per il ritiro del farmaco.
Come spesso accade al centro del SSN non c’è il paziente ma la burocrazia!
Sicuro della Sua sensibilità per le problematiche che affliggono i minori Le chiedo di potere intervenire celermente per ridurre le gravi difficoltà dei genitori che, affranti per la grave malattia di cui è affetto il loro figliolo, per poterlo curare devono fare delle lunghe trafile e devono perdere ben 5 giorni di lavoro.
Le chiedo altresì di intervenire affinché tale farmaco, essendo prescritto da uno specialista ed essendo corredato da un piano terapeutico, possa essere prescritto su una comune ricetta dematerializzata piuttosto che su Ricetta Ministeriale a Ricalco (RMR).
Colgo l’occasione per farLe presente che non infrequentemente è disattesa la normativa che prevede modalità prescrittive semplificate nel caso in cui si prescrivano farmaci di cui alla SEZIONE A ALLEGATO III/bis per la Terapia del dolore e ciò con gravissimo disagio dei pazienti.
Certo di un Suo intervento risolutivo Le invio distinti saluti.
Bravo Massimo e grazie!
Ho letto con attenzione stamane il suo ' caffè di Gramellini'. Sentendomi da ieri orfana di Sassoli senza esserne direttamente parente, la ringrazio per le sue parole accese nei confronti di coloro che da veri e pericolosi 'cuori marci' hanno deriso una persona che non c'e più e che nella sua vita ha sempre cercato di unire, mai di dividere! emanuela
Everaldo: mio figlio
Buonasera sig. Gramellini. Mi chiamo Mauro Marchesi, vivo a Milano. Vado subito al motivo per cui le scrivo. La settimana scorsa mio figlio Everaldo è morto. Noi genitori lo abbiamo perso nel modo peggiore possibile: si è tolto la vita. Lo abbiamo trovato impiccato, legato con un calzino al montante di un letto a castello, a poco più di un metro da terra. Ora non mi dilungo sui particolari: quello che temiamo è che si sìa trattato di un gioco finito male, di una challenge di tik tok del tipo "blackout challenge". È un fenomeno di cui si parla troppo poco. Mi rivolgo a lei perché la stimo, è un bravo divulgatore e potrebbe contribuire a far conoscere questo fenomeno. Se lo ritiene, le fornirò maggiori dettagli. Il mio numero telefonico è il 347 ------- e la mia e-mail -------. Io mi sono già reso disponibile a dare la mia testimonianza ai ragazzi della scuola frequentata da Everaldo, alla squadra di basket ed ai ragazzi del catechismo. Mio figlio Everaldo era di origine brasiliano, adottato quando aveva tre anni, ora "milanesissimo", allegrio, sorridente e pieno di progetti per il futuro. Aveva compiuto sedici anni da pochi giorni. Io, come lei, sono un "Granata da legare": siamo abituati a soffrire, ma questa volta è veramente troppo. Se mi vorrà contattare, gliene sarò grato. Buona serata, Mauro Marchesi
Recensione libro autobiografico
Buongiorno signor Gramellini,
Seguo con molta interesse le il suo programma su rai3 " le parole della settimana " ed ho pensato di inviarle più che una parola, la recensione del mio libro autobiografico " Le vie del Signore non sono finite ", è il racconto di esperienze surreali vissute molti anni fa durante il mio lavoro di fisioterapista. Lettura e analisi del testo
Le vie del Signore non sono finite di Gianni Anselmi
Da una coinvolgente esperienza personale dell’autore nasce quest’Opera, incentrata su un tema intorno al quale tanti dibattiti sono sorti. Senza seguire un ordine cronologico preciso sono presentati i fatti originati da un evento quasi casuale, ma destinato a cambiare radicalmente la vita di chi l’ha vissuto.
Completamente estraneo a concetti come quello di prana e senza idee precise sulla religione, il protagonista scopre in se stesso un potere inaspettato quanto straordinario, quello della guarigione; la volontà di capire il perché di un simile dono e il modo in cui esso può essere utilizzato lo portano ad intraprendere un lungo percorso di crescita e formazione. L’avvicinamento alla religione cristiana è il risultato di questo cammino, del quale questo scritto è diretta testimonianza. Di che natura sia la capacità ricevuta in dono, quale ne sia l’origine, entro quali limiti possa essere utilizzata e a quali altre capacità essa possa essere associata sono le domande che attraversano come un motivo di fondo tutta l’Opera. Dopo tanti interrogativi si giunge a delle certezze, direttamente connesse con la fede: contrariamente a quanti sostengono l’origine diabolica dell’energia capace di guarire, l’autore fa appello a quanto invece si sostiene nella Bibbia, dove Gesù stesso attribuisce ai suoi discepoli, tra le altre cose, il dono di guarire mediante l’imposizione delle mani. È così, dunque, che si manifesta il fine reale del grande potere e dello scritto che lo assume ad oggetto: l’evangelizzazione. Per giungere ad una simile conclusione l’autore ripercorre le storie delle molte persone incontrate durante il suo cammino, ne riporta le opinioni, non sempre concordanti, espone le principali nozioni riguardo a quei concetti al limite tra la scienza e la magia. La maggior parte delle criticità rispetto alla capacità di guarire, infatti, sono connesse, spesso, alla diffidenza che regna intorno al fiorire di medicine alternative, pseudo-rimedi miracolosi a malattie incurabili e altro. Di qui, dunque, la necessità di discernere, di vederci chiaro, animati, come l’autore, dal desiderio di comprendere fino in fondo entro quale contesto debba essere collocata quella misteriosa energia capace di cambiare la vita di chi si rende conto di possederla. Senza mai cedere all’autoelogio o al semplicismo chi scrive fornisce un quadro chiaro degli avvenimenti, mettendo bene in evidenza il passaggio dallo stato iniziale di quasi confusione a quello successivo di presa di coscienza.
In attesa di un suo riscontro
la saluto cordialmente
Gianni Anselmi
Mamma e moglie di un no vax
Salve mi chiamo Antonietta Basta ho 48 anni e vivo a Roma insieme alla mia famiglia composta da due figlie di 13 e 15 anni e mio marito. Vengo al dunque.
Nel mese di agosto 2021 mi sono contagiata dal covid e sono Stata ricoverata in terapia subintensiva con la polmonite interstiziale. Ho portato l'ossigeno per 15 giorni e poi finalmente sono guarita. Inutile descrivere quanto sono stata malata e preoccupata che potessi morire e lasciare la mia famiglia. Anche loro si sono contagiati in maniera asintomatica. Quando finalmente sono stata dimessa dall'ospedale ho trovato un marito diverso, tutti penseranno amorevole e protettivo visto quanto avevo già subito, invece mi ritrovo un no VAX. Adesso sono 5 mesi che viviamo in casa come due separati e dopo essermi rivolta a tutti per farmi aiutare, mi appello al vostro buonsenso e spero che riusciate a convincere mio marito a farmi dare il consenso vaccinare le nostre figlie. Spero di essere ricontattata per spiegare meglio la situazione. Grazie mille per l'aiuto che potreste darmi. Antonietta Basta
Vicino di casa
Bello vivere in un condominio senza problemi.
Dal 1984 al 2002 una causa per mancata possibilità di installare il ns. riscaldamento, nella ns. centrale termica (2 proprietà su otto, a rogito ovviamente) perchè il soffitto era indiviso.. e non ridete. Mi costò 12 milioni e dopo nel 2015 ho messo la caldaia dentro l'appartamento.
Dopo quella esperienza la mia polizza assicurativa sul secondo appartamento comprende anche la " difesa legale" sino a 20. 000€.
Ecco la soluzione, domattina appuntamento alle ore 9 con Avvocato per procedere perchè qualcuno ha allargato la sua aiuola di cica 2 metri, ha messo un cancello tipo Guantanamo in un passo carraio con 447 millesimi di favorevoli, perchè parcheggiano dove non previsto e io non posso spesso uscire con l'auto.
Non vado in galera per colpa degli stupidi... ma credete che forse se arrivo a 99 anni un pensierino lo potrei anche fare.
ASSICURATEVI, DIFESA LEGALE su tutte le polizze.
Ci vuole tempo, ma almeno dormite tranquilli
Io ho fatto il Covid e 3 vaccini, ma in ogni condominio c'é la testa di un no Vax, o un vegano, o un amico degli orsi e dei lupi... che facciamo.. mandiamoli tutti al Castellerà di Trento e apriamo i cancelli... ???
Basta.. fateci morire in pace...
Grazie
nonno Paolo
Vorrei chiedere il vostro interessamento x fare un appello al mio vicino di casa con cui ci sono diatribe da tempo
Smettiamola e viviamo serenamente,
Spero di un aiuto da voi grazie
Scuola e lingua italiana
Ha suscitato preoccupati interrogativi sullo stato della nostra scuola e sulla sua effettiva capacità di formare ed istruire, la notizia riportata con grande evidenza da tutti gli organi d'informazione secondo cui la commissione esaminatrice del concorso in magistratura ha dichiarato idonei solo 88 candidati su 1. 532 partecipanti al concorso, bocciando gli altri non per carenze tecnico-giuridiche ma per errori di italiano.
Appare quanto mai necessario ed urgente auspicare la sollecita adozione di attenti ed approfonditi interventi per porre rimedio a siffatte deleterie, ingiustificabili carenze.
Giuseppe Costarella
Si dice il peccato ma non il peccatore?
Che fine ha fatto quel detto per cui si dice il peccato ma non il peccatore?
Una volta che il nome del personaggio X di turno è arrivato alla forze dell'ordine, che procederanno secondo legge, che senso ha per i giornali darlo in pasto ai social con nome e cognome? Mi verrebbe da dire solo la triste scelta di puntare sul gossip per guadagnare qualche clic in più.
Portare alla gogna mediatica tuttavia non è parte del lavoro giornalistico, né può essere giustizia, la giustizia ha altri mezzi.
Spero che anche i giornali lo capiscano o che qualcuno prima o poi, mentre sconta la sua giusta pena, decida che quell'extra era diffamazione e ne parli con un avvocato.
Grazie,
grazie a tutti voi per gli argomenti a me tanto cari che affrontate. Grazie di insegnarci l'importanza della libertà e la difficoltà della Giustizia, grazie al Programma dopo il vostro e a tutti gli altri programmi di divulgazione che si sforzano di insegnarci. Grazie a voi e a tutti quelli che ci mettono la faccia per affrontare argomenti difficili e complicati, grazie anche a tutti e a tutto quello che ai giorni nostri mi permette di informarmi su temi che fino a pochi decenni fa non avrei potuto studiare, dico avrei perché ho 50 anni e lavorando ho solo il tempo per divertirmi alla conoscenza senza pretendere di arrivare da nessuna parte. Grazie a voi sto riscoprendo la televisione proprio oggi che è possibile informarsi su tutto in maniera troppo veloce e comodo oggi che le medicine ci curano oggi che tutte le comodità sono ormai scontate ci si sbaglia facilmente ascoltando consigli errati. Oggi ho scelto Rai Tre e rai 5 per aspettare che voi vi preoccupiate di aggiornarmi, informarmi e insegnarmi Grazie e piena fiducia, un solo consiglio più attenzione all'immigrazione in quanto ho vissuto in Africa per parecchi anni e conosco la loro difficoltà
Tentativi di suicidio
Buongiorno; grazie per la costante condivisione dei messaggi della 'family'.
Chiedo il suo intervento autorevole per una moratoria dei commenti sui suicidi, è qualcosa di troppo stomachevole.
Quando arrivo a sentir definire eroe un professore che vedendo una ragazzina minacciare di buttarsi di sotto ha fatto qualcosa; o quando sento commentare che i ragazzini di oggi sono fragili; si buttano sotto per un brutto voto (ma che ne sanno! ?) scusate mi sento male.
Buona giornata a tutti.
Donne maltrattate
Ho ascoltato le belle parole nella trasmissione serale del 04/12/2021 riguardo alla moglie maltrattata dal marito per anni, purtroppo la triste situazione si è conclusa con un omicidio. Penso che tutti si chiedano perché una moglie, secondo una parte della società, debba ancora sopportare offese e insulti per anni, anche botte, deve sopportare anche se lavora, se è indipendente, in qualche modo è colpa sua, perché è vecchia, o brutta, o matta, o sporca etc. Non c'è una rivolta sociale nemmeno di fronte agli omicidi delle donne effettuati dai mariti/compagni/ fidanzati. In tanta parte della società c'è omertà, ci si vergogna, bisogna per forza salvare una facciata, non si può dire, nemmeno di fronte ai lividi, alle ecchimosi, alla brutalità, che si vedono. Sembra che la moglie che denuncia sia cattiva, non sia in grado di fare fronte alla situazione. Bisogna separare con decisione queste coppie scoppiate, perché non succeda il peggio. Involontaria rivolta colpisca tutti noi. Grazie.
Il mantra di Angela
Caro Gramellini, quel “mi sentirei meglio se fossimo come in Italia” non è esattamente un elogio della gestione pandemica italiana. Era semplicemente l’ esempio di una cifra che la tranquillizzerebbe maggiormente. Questa è la traduzione più corretta: “Se avessimo un’incidenza nei contagi intorno a 130 come in Italia mi sentirei più tranquilla. ” Non è proprio come dire “Se la Germania avesse gestito la situazione come è stato fatto in Italia mi sentirei più tranquilla”. Se avesse detto questo sarei d’accordo col suo articolo. Viceversa sembra solo un altro caso d’italico autoincensamento.
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