Kim Rossi Stuart
Biografia • Lunga maturazione
Kim Rossi Stuart nasce a Roma venerdì 31 ottobre 1969. Figlio di un attore, Giacomo Rossi Stuart e di una ex-mannequin, è unico maschio con tre sorelle. Ben presto segue le orme del padre e intraprende la carriera cinematografica. Corre l'anno 1974, quando il regista Mauro Bolognini, su suggerimento del genitore paterno, lo fa debuttare in una pellicola che vince il David di Donatello per il miglior film: "Fatti di gente perbene".
L'esordio è quantomeno dirompente, infatti il piccolo Kim recita, oltre che al fianco del padre, con personaggi del calibro di Catherine Deneuve e Giancarlo Giannini. Nel 1983, quattordicenne, lascia gli studi e decide di sviluppare le sue capacità recitative. Infatti già nel 1984 arriva la televisione. Il piccolo attore in erba recita in una pellicola per il piccolo schermo intitolata "I ragazzi della valle misteriosa". Interpreta il suo ruolo in compagnia di Alessandro Haber e sul set conosce una giovane attrice: Veronica Logan.
Passano un paio di anni, durante i quali Kim studia anche recitazione teatrale, e gli viene affidato un ruolo da comparsa nella riduzione cinematografica di uno dei migliori romanzi storici mai scritti da Umberto Eco: "Il nome della Rosa". Kim Rossi Stuart impersona un novizio dell'abazia dove indaga il monaco Guglielmo da Baskerville, magistralmente interpretato da Sir Sean Connery. L'anno successivo interpreta il ruolo di Anthony Scott nello spaghetti-karate "Il ragazzo dal kimono d'oro". La pellicola imitazione del più celebre statunitense "The Karate Kid" ha comunque un discreto successo, almeno tra gli adolescenti, e il giovane attore viene richiamato l'anno successivo per recitare il sequel. L'interpretazione del ruolo spalanca comunque a Kim le vie del successo.
Infatti nel 1989 recita affianco a Vittorio Gassman, Stefania Sandrelli e Giancarlo Giannini nella pellicola "Lo zio indegno". Qualcosa inizia a muoversi. Partecipa ancora a qualche miniserie drammatica per la tv di stato e nel 1991 interpreta un ruolo da protagonista che lo rende finalmente riconosciuto del grande pubblico. La fiction fantasy "Fantaghirò", trasmessa dalle reti Mediaset, ha un inaspettato successo di ascolti. Kim interpreta il ruolo di Romualdo eterno odio-amore dell'eroina della fiaba, Fantaghirò appunto, interpretata da Alessandra Martines. Visto il boom di popolarità, soprattutto nel pubblico di verde età, la serie si ripete a più riprese negli anni successivi.
Nel 1993 il giovane attore viene richiamato dal regista del suo esordio, Mauro Bolognini. Lo fa recitare con Alessandro Gassman e Luca Barbareschi in una miniserie dal sapore operistico con un discreto successo: "La Famiglia Ricordi". L'anno successivo interpreta pellicole di grande qualità e spessore: "Senza Pelle", "Cuore Cattivo" e il crime movie "Poliziotti" con Claudio Amendola e Michele Placido. Nel 1995 Kim Rossi Stuart recita per Michelangelo Antonioni e per Wim Wenders nella pellicola "Al di là delle nuvole". Ritorna alla fiction nel 1997 con Carole Bouquet. Interpreta una miniserie dal titolo "Il rosso e Il nero", riduzione televisiva del romanzo opera di Stendhal. Parallelamente prosegue anche la sua carriera di attore teatrale dove è apprezzato dal pubblico e ricercatissimo dagli addetti ai lavori.
Nel 2001, ancora grande fiction ancora grande successo; interpreta magistralmente il commissario Valerio Maldesi che tenta di fare luce sui delitti della banda della "Uno Bianca". Il Benigni nazionale lo recluta per impersonare niente meno che il ruolo di Lucignolo nella sua reinterpretazione del romanzo di Collodi. Anche se "Pinocchio" (2002), nonostante il grandioso investimento, non ha molto successo, Kim Rossi Stuart è sicuramente, per la sua intensità di interpretazione, uno dei migliori protagonisti tant'è che viene nominato nella categoria "miglior attore non protagonista" per il David di Donatello.
Porta a casa comunque il premio nel 2004, questa volta però come attore protagonista, recitando nel film "Le Chiavi di Casa". L'attore interpreta il toccante ruolo del padre di un bimbo disabile. Ormai aduso anche alle fiction e ai film criminal-polizieschi nel 2005 è il "Freddo" di "Romanzo Criminale": regia di Michele Placido; Stefano Accorsi e Pierfrancesco Favino tra gli altri interpreti. Questo lavoro gli frutta un altro David come attore protagonista: il ruolo di "bello e dannato" gli calza a pennello. A proposito di dannazione il giorno 17 ottobre 2005 Kim Rossi Stuart è purtroppo protagonista di un brutto incidente stradale: è in moto e viene investito da un auto. Le fratture e i traumi riportati devono essere curati con un difficile e quanto mai urgente intervento chirurgico.
Dopo una lunga degenza, che lo tiene lontano dalle scene e dai palcoscenici, ritorna alla grande dedicandosi anche alla regia. Esordisce con una pellicola, "Anche libero va bene", che gli fa guadagnare nel 2006 il premio "Vittorio De Sica" quale Miglior Regista Esordiente.
In seguito interpreta altri film di un certo spessore: "Piano, solo" e "Questione di cuore" con Antonio Albanese. Nel 2010, Kim Rossi Stuart, ritorna a fare il "bello e dannato": sempre Michele Placido, che ormai lo predilige per interpretare ruoli con quelle caratteristiche, lo assolda per il film "Vallanzasca". Kim può solo interpretare il protagonista della storia, Renato Vallanzasca.
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Biografieonline non ha contatti diretti con Kim Rossi Stuart. Tuttavia pubblicando il messaggio come commento al testo biografico, c'è la possibilità che giunga a destinazione, magari riportato da qualche persona dello staff di Kim Rossi Stuart.
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