Andrea del Verrocchio
Biografia • Multiforme raffinatezza
Il movimento culturale che dalla seconda metà del 1300 fino al 1500 pervade l'intera Europa, prendendo il nome di "Rinascimento", muove i suoi primi passi a Firenze con l'Umanesimo del Petrarca influenzando poi le arti figurative. Il desiderio di cambiamento e di rinnovamento di cui si fa portatore segna la fine dell'epoca medievale e l'inizio dell'età moderna. Anche nella scultura, nella pittura e nell'architettura il suo cuore pulsante è nella Toscana ed, in particolare, a Firenze dove fiorisce una comunità artistica che lascerà un'impronta indelebile.
Andrea di Michele Cioni, uno fra i massimi esponenti del fenomeno, nasce a Firenze nel 1435 (meno probabili sono le date del 1432, 1436 e 1437 indicate da vari autori), e qui rimane per l'intera durata della sua vita, eccetto l'ultimo periodo vissuto a Venezia. Compie la sua prima formazione nella bottega dell'orafo Giuliano Verrocchi, dal quale prende il nome d'arte, ma il suo vero talento è nella scultura e nella pittura, arti che - pare - apprenda con il grande Donatello e con il Baldovinetti.
Entra prepotentemente nel firmamento della storia dell'arte con l'ultima sua opera, il monumento del Colleoni a Venezia (1479-1488), che insieme a quello di Donatello a Padova raffigurante il Gattamelata, vanno a rappresentare i due capolavori della scultura equestre rinascimentale.
In misura minore eccelle anche nella pittura, la cui bottega vanta allievi come Leonardo da Vinci, il Perugino, Botticelli, il Ghirlandaio, Lorenzo di Credi. In questo campo l'opera più rinomata è il "Battesimo di Cristo" per la cui attribuzione, tuttavia, ancora oggi si dibatte: oltre alla sua mano, infatti, autorevoli studiosi vi ritrovano quella dei giovani Leonardo e Botticelli.
Con maggiore convinzione gli vengono attribuite, invece, le "Madonne col Bambino" di Berlino, Londra e New York. Della sua arte orafa rimane soltanto il rilievo d'argento raffigurante la decollazione del Battista per il dossale del battistero del Duomo di Firenze.
Dopo la generazione di Donatello è proprio Andrea del Verrocchio l'artista più celebrato ed ammirato a Firenze, soprattutto fra il 1470 ed il 1480, nell'era di Lorenzo il Magnifico. Le sue opere scultoree più importanti cominciano con il lavabo marmoreo nella sagrestia della cripta di San Lorenzo a Firenze e la Resurrezione, rilievo in terracotta per la villa della famiglia De' Medici di Careggi; sempre in San Lorenzo, tra il 1464 e 1467, realizza la lastra tombale di Cosimo De' Medici; nel 1467 crea il candelabro in bronzo per la sala dell'Udienza in Palazzo Vecchio; ancora per i Medici scolpisce il David di bronzo e, nel 1472, ancora in San Lorenzo realizza il monumento funebre di Giovanni e Piero De' Medici.
Sua anche la "Dama delle Primule", statua in marmo che rappresenterebbe la gentildonna Lucrezia Donati, amata da Lorenzo il Magnifico sin da giovanissima età ma che non riuscirà a sposare. Nel 1483 il Verrocchio arricchisce la piccola chiesa di San Michele in Orto, poi detta Orsanmichele, con il gruppo bronzeo dell'"Incredulità di San Tommaso". Ultimata quest'opera, si trasferisce nella Repubblica di Venezia dove avvia i lavori del già citato monumento al Colleoni.
Nella città lagunare di Venezia, cinque anni dopo (1488), Andrea del Verrocchio muore all'età di 53 anni.
La peculiarità della sua arte, che risente fortemente dell'influenza di Donatello e che partecipa a pieno titolo al raffinato clima umanistico voluto dai Medici, sta nel sapiente ed armonico gioco di luce ed ombra che dona alle sue opere una esclusiva eleganza di movimento riconducendole ad un innovativo naturalismo.
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