Papa Bonifacio VIII
Biografia
Ricordato dalla storia come Papa Bonifacio VIII, Benedetto Caetani nasce tra il 1230 e il 1235 ad Anagni, discendente della famiglia longobarda pisana Caetani, figlio di Roffredo ed Emilia Patrasso di Guarcino. Nel 1260 Benedetto assume un canonicato a Todi (vescovo della cittadina umbra è Pietro Caetani, suo zio) con il permesso di papa Alessandro IV, e inizia a studiare diritto. Dopo avere frequentato l'Università di Bologna specializzandosi in diritto canonico, intraprende una prestigiosa e veloce carriera ecclesiastica nella curia romana, partecipando a missioni diplomatiche di rilievo.
Segue, così, il cardinale Simon de Brion (che diventerà papa Martino IV) nel suo viaggio presso la corte di Francia del 1264, e il cardinale Ottobono Fieschi (che diventerà papa Adriano V) in Inghilterra tra il 1265 e il 1268. Nel 1281 Martino IV lo crea cardinale diacono con titolo di San Nicola in Carcere, mentre dieci anni più tardi, sotto il pontificato di Niccolò IV, Benedetto Caetani viene consacrato sacerdote ad Orvieto, scegliendo il titolo presbiteriale dei Santi Silvestro e Martino ai Monti.
Conservando le prebende, i canonicati e i benefici acquisiti in precedenza, accumula un patrimonio molto consistente, che contribuisce a far sì che i Caetani diventino una delle famiglie più importanti dell'epoca.
Nel corso del suo cardinalato Benedetto prende parte a quattro conclavi, il penultimo dei quali, iniziato nel 1292 e concluso nel 1294, porta all'elezione di Pietro del Morrone, divenuto papa Celestino V. Caetani è tra le figure più vicine al pontefice, e si mette a sua disposizione - essendo esperto di diritto canonico - per aiutarlo a individuare i motivi legali che gli consentano di lasciare il soglio di Pietro. Insieme con Gerardo Bianchi, Caetani spiega a Celestino V che un papa può abdicare legittimamente.
Con l'abbandono di Pietro del Morrone, inizia un nuovo conclave, con il Sacro Collegio costituito da ventitré cardinali (tra cui Tommaso d'Ocre e Giovanni Boccamazza). Riunitosi a Napoli a Castel Nuovo, il conclave elegge papa il cardinale Caetani, che viene incoronato il 23 gennaio 1295 nella Basilica di San Pietro e che assume il nome pontificale di Bonifacio VIII.
Dopo avere riportato la sede papale da Napoli (dove vi era stata trasferita da Celestino V) a Roma per evitare condizionamenti dal re Carlo II d'Angiò, Bonifacio VIII sospende o cancella tutte le decisioni prese dal suo predecessore. Inoltre, temendo che Pietro del Morrone possa essere cooptato dai cardinali francesi come antipapa, lo fa arrestare da Carlo II d'Angiò e lo fa rinchiudere nella rocca di Fumone (appartenente alla famiglia Caetani): qui l'ex pontefice, quasi novantenne, rimane detenuto fino alla morte.
In seguito, Bonifacio VIII è chiamato a risolvere la controversia tra gli aragonesi e gli angioini per il possesso della Sicilia: egli parteggia per Carlo II d'Angiò, che lo ha aiutato sin dalla sua elezione permettendogli di far arrestare Celestino V, e induce Giacomo II a firmare il Trattato di Anagni, attraverso il quale cede i diritti sulla Sicilia al Papa (che di conseguenza li trasferisce al monarca angioino). Le cose, però, non vanno come sperato, poiché i siciliani, ricordando i torti subiti ad opera degli angioini, si ribellano: e così il pontefice va incontro alla sua prima sconfitta, dovendo incoronare nella cattedrale di Palermo Federico III d'Aragona re di Sicilia.
Tra i successi di Benedetto Caetani si annovera, invece, l'istituzione del Giubileo. Spinti da un moto popolare spontaneo, alla fine del 1299 numerosi pellegrini si radunano a Roma, pieni di speranza per il nuovo secolo che sta per iniziare: Bonifacio VIII, ispirandosi alla Perdonanza voluta da Celestino V e alla leggenda dell'Indulgenza dei Cent'anni, ne approfitta per istituire l'Anno Santo, durante il quale tutti i fedeli che visitano le Basiliche di San Pietro e San Paolo fuori le mura possono ottenere l'indulgenza plenaria.
La bolla "Antiquorum habet fida relatio" istituisce l'Anno Santo il 22 febbraio 1300, e stabilisce che esso dovrà essere ripetuto ogni cento anni. Il Giubileo si rivela un successo importante, complice il notevole afflusso di pellegrini a Roma: ciò contribuisce, tra l'altro, a favorire entrate economiche particolarmente consistenti e a consolidare il prestigio del Papa.
Dal punto di vista politico, Bonifacio VIII diventa parte attiva nei dissidi interni di Firenze spedendo il Cardinale d'Acquasparta come paciere e agevolando l'intervento, nel 1301, di Carlo di Valois: nella sua mediazione, favorisce i neri dei guelfi a discapito dei bianchi. In ambito europeo, invece, si oppone a Filippo IV di Francia, intenzionato a tassare gli ecclesiastici: nella bolla "Clericis laicos" viene enunciato il principio che gli ecclesiastici non possono essere tassati dai laici senza il permesso della Santa Sede.
Al 1302 risale la bolla "Unam sanctam", nella quale viene promulgata la supremazia pontificia e che scatena moti di ribellione in Francia: lo scontro induce Filippo a convocare nel 1303 al Louvre un'Assemblea degli Stati Generali in cui Bonifacio VIII viene accusato di avere fatto uccidere Celestino V, di essere simoniaco, eretico e sodomita, di avere autorizzato alcuni sacerdoti a infrangere il segreto confessionale e di avere negato l'immortalità dell'anima. Il Papa, venuto a conoscenza della situazione, prepara la "Super Petri solio", una bolla di scomunica contro il monarca francese, che tuttavia non ha tempo di promulgare poiché Filippo spedisce in Italia Guglielmo di Nogaret con un esercito di uomini armati, ai quali si aggiungono i seguaci dei Colonna (famiglia rivale dei Caetani).
Nogaret e Sciarra Colonna entrano ad Anagni e, dopo avere assaltato il palazzo pontificio, catturano Bonifacio VIII, che rimane per tre giorni nelle loro mani (non mancano umiliazioni ed ingiurie, tra cui il celebre schiaffo di Anagni). La città, tuttavia, si rivolta contro i congiurati, a causa delle ingiurie subite dal papa, che viene difeso dalla popolazione. I congiurati vengono messi in fuga, mentre Bonifacio VIII viene liberato.
Tornato a Roma con la protezione degli Orsini, Caetani è ormai fiaccato nel fisico (da anni soffre di calcolosi renale e gotta), e soprattutto nello spirito, avendo ormai perso l'immagine di pontefice grande e potente. Muore l'11 ottobre 1303: la salma, con un anello all'anulare destro e rivestito di paramenti sacri, viene seppellita nella Basilica di San Pietro, in una cappella costruita appositamente da Arnolfo di Cambio.
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